Dal nostro inviato a Napoli
[5] M. Kecmanovic b. [1] P. Carreno Busta 7-5 6-2
Nel loro secondo confronto diretto, dopo essersi già affrontati quest’anno a Cincinnati con successo del serbo al tie-break del terzo, i due protagonisti si sono ritrovati uno di fronte all’altro nell’ultimo quarto di finale di scena sull’Arena Diaz della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare. In quella circostanza – quando si scontrarono in Ohio – per Pablo Carreno Busta c’era l’alibi dell’essere dovuto rientrare in campo con la pancia piena a pochi giorni dal trionfo più importante della sua carriera al Masters 1000 del Canada. Questa volta, invece, a mettere il bastone fra le ruote è stato un problema alle vesciche. Ciononostante grande versione di Miomir Kecmanovic, che sì è imposto 7-5 6-2 in esattamente un’ora e mezza di partita. Dunque la semifinale della parte alta, vedrà opposto Lorenzo Musetti al giocatore serbo: nessun precedente tra Miomir e l’azzurro.
IL MATCH – Ad aprire le danze, ci pensa immediatamente un parziale che rompe gli argini: 8 punti a 3 per Kecmanovic. Il tennista serbo varia subito con la smorzata, ed accoglie un paio di gratuiti di Carreno per involarsi sul 2-0. Nel quarto game, però, il 31enne asturiano comincia a mettere in mostra la sua proverbiale consistenza e grazie anche ad alcune prelibatezze nei pressi della rete si porta sul 30-30, punteggio spigoloso per il 23enne di Belgrado. Il quinto favorito del torneo, nonostante Pablo tracci il campo con un meraviglioso passante incrociato in corsa di dritto e pur diminuendo sensibilmente il numero degli errori, tuttavia cancella due break point e si issa sul 3-1. I tempi per lo strappo – che poi servirebbe soltanto per riequilibrare la vicenda – asturiano non sono ancora maturi. Anche nel sesto game, il campione di Montreal 2022 avrebbe un’opportunità per il pareggio ma manca nella chiusura dei punti: il tennista iberico inoltre s’inventa degli autentici miracoli difensivi, che però alla fine non vengono mai concretizzati – vedere per credere una veronica lisciata da Pablo – (4-2). Seguono tre giochi interlocutori, con un solo quindici vinto da chi risponde, in cui da segnalare c’è soltanto – si fa per dire – uno straordinario tocco da pittino con tanto di no-look del nativo di Gijon. Si arriva così al momento della verità, dove un indomito PCB frantuma due set point consecutivi al suo avversario e mediante anche un nastro “fortunello” rimette tutto in discussione. Il n. 3 di Spagna adesso comanda maggiormente le operazioni, e soprattutto con la spinta dei suoi colpi fa indietreggiare notevolmente il giocatore balcanico: ciononostante Miomir è un muro in difesa, ribatte qualsiasi cosa e strappa per la seconda il servizio al n. 1 del tabellone. Al servizio, nuovamente, per il set Kecmanovic stavolta non sbaglia: 7-5 in 54 minuti.
Carreno Busta sembra irriconoscibile anche in apertura di seconda frazione, dà la sensazione di voler uscire dallo scambio con smorzate senza senso – che non appartengono al suo DNA naturale di tennista e che si fermano puntualmente a rete – e gratuiti marchiani. Infatti, prevedibilmente, il serbo allunga sul 2-1 e servizio; al cambio campo però ecco spiegato il motivo di questa versione spenta dell’iberico: MTO per vesciche. Pablo non c’è, probabilmente debilitato – forse più mentalmente che fisicamente – dal problema fisico occorsogli: doppio break Serbia e 4-1. Nell’ottavo game l’iberico ha un ultimo moto d’orgoglio issandosi 0-40, ma Kecmanovic va a legittimare la grande prestazione rimontando e chiudendo la pratica in 1h30′.