ATP Napoli, il Presidente della Federtennis Binaghi racconta: “Mi hanno chiesto di spostare il torneo a Firenze: ho detto di no”

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ATP Napoli, il Presidente della Federtennis Binaghi racconta: “Mi hanno chiesto di spostare il torneo a Firenze: ho detto di no”

Angelo Binaghi spiega la sua reazione dopo la richiesta: “Non ci ho pensato neanche per un attimo, sarei corso a piedi per salvare il torneo”

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UniCredit Firenze Open. Conferenza stampa di presentazione Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi Firenze 04/10/2022 Angelo Binaghi Foto Giampiero Sposito
 

Non ha titubato neanche per un secondo Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, quando gli è stato chiesto di spostare all’ultimo il torneo di Napoli a Firenze. E non ha titubato neanche di fronte ai microfoni dell’intervista che gli è stata fatta e riportata sul giornale la Repubblica. Il presidente della Federtennis ha raccontato che quando i campi erano diventati inagibili ha ricevuto una telefonata dove gli è stato detto: Il torneo non si gioca più a Napoli, chiedete al sindaco di Firenze di tenere la struttura per giocare un’altra settimana”. Queste sono state le sue parole a riguardo: Ho risposto che non sarebbe stato possibile, siamo intervenuti con il dirigente federale Giorgio Di Palermo, abbiamo fatto quello che un buon padre di famiglia deve fare quando un figlio ha qualche necessità: siamo accorsi in suo aiuto e abbiamo salvato il torneo. Tra l’altro il Tc Napoli è uno dei figli ai quali siamo più affezionati. Bisognava dunque intervenire immediatamente e con determinazione, anche se a Firenze si dicevano pronti non ho mai pensato a uno spostamento; con il torneo in un’altra sede avrebbero pignorato il montepremi e provocato una figuraccia mondiale, che sarebbe rimasta nella storia dello sport italiano. Non ci ho pensato neanche per un attimo, sarei corso a piedi per salvare il torneo”.

Binaghi ha continuato spiegando quali sono state le persone che secondo lui hanno salvato il torneo: “Il presidente Riccardo Villari, Giorgio Di Palermo e il sottoscritto” definendo tutti disponibili a risolvere la situazione. Oltre ad aver partecipato all’impresa di salvare il torneo, Binaghi ha svelato quello che ha fatto Villari: “Né Lorenzo, né Matteo avrebbero dovuto giocare qui. Il presidente Villari è venuto con me a Bologna a convincerli, ci avevano detto che sarebbe stato difficile e invece alla fine sono arrivati in finale”. Purtroppo, però, lo show finale non è riuscito a salvare il torneo: “L’ATP ci darà una bella multa, speriamo che tengano conto di quello che il tennis italiano sta facendo da anni come sforzo organizzativo. In ogni caso chineremo il capo e ottempereremo ai nostri obblighi, è giusto essere sanzionati ma spero che tengano conto delle cose buone che alla fine la Federazione ha fatto con il Tc Napoli”.

Anche se alcune scelte Villari ha confessato che non le rifarebbe: “Non mi affiderei a Mapei. È stato come comprare una Ferrari, uscire dal garage e scoprire che è rotta. Sabato scorso eravamo nel panico, si rischiava di perdere il torneo e vicino a noi c’era chi diceva ancora che i campi potevano essere aggiustati. Abbiamo percepito che la diagnosi di ciò che era accaduto non era stata fatta correttamente; quindi, abbiamo avuto la prontezza e il coraggio, insieme alla Federtennis, di portare il nuovo campo a Napoli e montarlo in ventiquattr’ore. Il resto non rientra nella nostra competenza: l’umidità in campo, ad esempio”.

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