ATP
ATP Basilea: non basta il cuore di Wawrinka, in semifinale ci va Bautista Agut
Prima semifinale al Swiss Indoors Basel per Bautista Agut che batte Stan Wawrinka in due set tirati

Si ferma ai quarti di finale la corsa dell’idolo di casa, Stan Wawrinka. Lo svizzero è andato vicino a tornare in semifinale nel torneo di casa a distanza di undici anni, ma ha dovuto cedere a Roberto Bautista Agut che raggiunge la semifinale del Swiss Indoors Basel al quarto tentativo. Per la prima volta nella storia del torneo due giocatori spagnoli accedono al penultimo atto: oltre al valenciano è arrivato a questa fase del torneo anche Carlos Alcaraz che in precedenza ha vinto il derby contro Pablo Carreno Busta. Bautista affronterà domani Holger Rune che si è sbarazzato in due set del francese Arthur Rinderknech.
[6] R. Bautista Agut b. [PR] S. Wawrinka 7-5 7-6(5)
Bautista Agut ha le idee chiare dal punto di vista tattico e inizia la partita essendo molto aggressivo, con i piedi attaccati alla linea di fondo e verticalizzando appena possibile non appena Wawrinka accorcia e perde campo. Lo spagnolo si procura tre palle break, ma il 37enne di Losanna è bravo a riemergere grazie al prezioso aiuto della prima di servizio. L’elvetico, malgrado gli sforzi, perde un primo game del match addirittura da 12 punti, non riuscendo a spuntarla un paio di volte sulla diagonale del rovescio. La sensazione è che l’iberico riesca ad anticipare con il colpo bimane e a togliere tempo all’ex numero 3 del mondo per l’esecuzione. Il preludio è stato combattuto e il prosieguo del primo parziale si è confermato tale: una lotta. Wawrinka va sotto 2-0 15-40, ma da combattente annulla quattro palle break con rovesci paradisiaci e servizi vincenti, oltre all’apporto decisivo del dritto. Nel gioco successivo l’elvetico ristabilisce le distanze: Bautista Agut commette un paio di errori di troppo con i colpi di inizio gioco e concede il contro-break.
Successivamente entrambi trovano continuità con il servizio, concedendo solo le briciole nei loro turni di battuta, senza nessuna sbavatura e nessun rischio. Un equilibrio assoluto che permane fino al 5-5: in questa situazione di punteggio il 34enne di Castellòn de la Plana torna a bussare la porta in risposta: muove bene la palla specie con il dritto, Wawrinka arriva male in un paio di circostanze nello spostamento verso destra, sbaglia nei pressi della rete e non riesce a difendersi sulla palla corta magistrale di Bautista. Il numero 22 del mondo non fa una piega sul 6-5: tiene la battuta a “15” vincendo uno scambio da 13 colpi come primo punto del game e ottiene due punti diretti dalla prima.
Nel secondo set Wawrinka continua a lottare come un gladiatore, trascinato da un pubblico di casa estremamente partecipe. Il tre volte campione Slam trova le risorse per cancellare l’ennesima palla break con due comodini di rovescio al termine di due scambi lunghi e ad alto ritmo. Bautista dà l’impressione di essere più fresco e frizzante, si muove con maggiore esplosività sul campo, ma il padrone di casa non si dà per vinto, la prima di servizio gli dà una grande mano per annullare tre palle break sul 2-3. È lo svizzero a procurarsi una chance di strappo nel settimo gioco, ma il suo pallonetto rimane troppo corto ed è poco incisivo. Lo spagnolo vince due punti tirati nei pressi della rete ed esce indenne dal pericolo. Il numero quattro di Spagna prova a farsi minaccioso nel nono gioco con un poderoso rovescio lungolinea, ma Wawrinka è bravo a rintuzzare con il provvidenziale aiuto della prima palla di servizio e del dritto che è spesso incisivo a inizio gioco. Anche lo svizzero vince il primo punto sul 4-5 con una volée in allungo contro le leggi della fisica, ma Bautista Agut appena allunga lo scambio e manovra il gioco ha la meglio sull’avversario.
I due proseguono a braccetto fino al tiebreak, non mostrando aggressività in risposta negli ultimi due turni. Entrambi servono benissimo fino al 3-2 Wawrinka, poi lo svizzero risponde bloccato e la traiettoria rimane bassa, lo spagnolo stecca malamente il dritto e concede il primo minibreak. Lo svizzero sul 5-3 attacca da lontano con il dritto, ma viene trafitto da un passante preciso di Bautista con il dritto in diagonale. Il semifinalista di Wimbledon 2019 arriva a match point tenendo entrambi i punti al servizio, non prendendosi particolari rischi e giocando in modo ordinato. Lo spagnolo attacca in risposta, Wawrinka si difende con un gran pallonetto, ma sbaglia una volée facile e consegna la semifinale nelle mani di Roberto Bautista Agut dopo due ore e otto minuti di gioco. I due si congedano con uno splendido abbraccio che testimonia l’intensità e la qualità del match.
Sarà Holger Rune l’avversario di Bautista Agut: il danese vince la sua ottava partita consecutiva battendo7-6(0) 6-2 Arthur Rinderknech. Il primo set è molto equilibrato: il francese non concede niente al servizio fino al 5-5, quando arriva la prima palla break per il danese, cancellata grazie a un servizio vincente. L’equilibrio si rompe nel tiebreak: 7-0 per il giovane scandinavo che domina il gioco essendo iper aggressivo e sfruttando i tanti errori con il dritto dell’avversario. Il 27enne di Gassin inevitabilmente accusa il colpo e cede il servizio due volte nel secondo set: in particolar modo l’ultimo game è uno show del 19enne di Copenaghen tra risposte vincenti e dritti fulminanti. Prima semifinale di livello 500 per Rune, mentre Rinderknech da lunedì sarà numero 42 del mondo e diventerà il primo giocatore di Francia grazie agli ottimi risultati post Us Open che l’hanno visto arrivare almeno ai quarti in ogni torneo disputato.
Giulio Vitali
IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI BASILEA
ATP
ATP Indian Wells, Medvedev: “Vorrei affrontare Alcaraz su superfici più veloci”
“Sono campi in terra rossa mascherati da hardcourt” spiega Daniil Medvedev. “Non ho giocato al meglio”

Si ferma ad Indian Wells la striscia di successi di Daniil Medvedev. Dopo tre trofei sollevati tra Rotterdam, Doha e Dubai, è il nuovo numero 1 al mondo Carlos Alcaraz a spezzare i sogni di un incredibile poker di titoli. Il tennista russo in conferenza stampa analizza la prestazione espressa sul campo e la soddisfazione per quanto fatto in settimana, tra il disappunto per la fine della serie di vittorie alle critiche ai campi da gioco.
MODERATORE: Daniil non è il risultato che speravi di ottenere. Come puoi riassumere il match con Alcaraz e la tua settimana in Indian Wells?
MEDVEDEV: “Oggi è una giornata complicata per riassumere la settimana, perché oggi è stata dura. Non ho giocato al meglio, mentre lui probabilmente ha giocato bene, e ciò accade purtroppo a volte nel tennis. È successa la stessa cosa dopo la mia partita con Novak, io pensavo di aver giocato abbastanza bene ma Novak non aveva giocato al meglio. A volte questo è quello che succede. Perché non ho giocato al meglio? Non lo so. Forse era la sua palla, forse era il vento, oggi era piuttosto ventoso, e per lui è stato più facile gestirlo. Non ci sono dei veri motivi, a volte nel tennis non ci sono. Deluso dal risultato, ma la settimana è stata sorprendente. Sono felice e orgoglioso di aver raggiunto la finale ad Indian Wells, perché è un campo in terra rossa mascherato da hard court. Questo è un buon risultato per me, ho raccolto molti punti e vedo solo aspetti positivi per il resto della stagione, ho già fatto più punti rispetto allo scorso anno a questo punto.”
D. So che non hai giocato al meglio oggi e so che hai visto molte volte Carlos giocare. Guardi un sacco di tennis. Questa è la prima volta che hai giocato contro questa versione di Alcaraz. Com’è stato giocare contro di lui?
MEDVEDEV: “Sta giocando bene. Oggi ha servito molto bene. Ha giocato un ottimo serve and volley. Sapevo già che non sarebbe stato facile portare a casa la partita, specialmente trattandosi di una finale. Ho pensato alla mia partita con Novak allo US Open e ho provato a fare lo stesso, mettere pressione su di lui. Non è facile giocare contro di lui. Mi piacerebbe assolutamente giocare contro di lui su altre superficie, forse un po’ più veloci per vedere se posso fare di meglio. Non so se è stato il suo gioco che non mi ha permesso di giocare il mio miglior livello oggi o semplicemente, per qualsiasi motivo, non ho giocato al mio livello migliore. Mentalmente ero pronto per la partita. Non mi sento come se avessi preso sottogamba la sfida. Sapevo di avere un avversario duro dall’altra parte. Ha giocato bene. Hai giocato degli ottimi dropshot in dei momenti chiavi, alcuni buoni vincenti per piazzare il break. Non ho molto altro da aggiungere.”
D. Sei stato il numero 1 al mondo e Carlos tornerà al numero 1. Come giocatori come valutate la classifica in questo momento con la situazione di Novak e il fatto che non sia stato in grado di giocare molto? È un vero numero 1 nella tua mente?
MEDVEDEV: “Sì, al 100% perché è certo che Novak è stato sfortunato a non poter giocare tutti i tornei, e sono sicuro che tutti vorrebbero vederlo giocare, perché è bello vedere Novak giocare. Gioca molto bene. Ma è quello che è. Pensa se sei vittima di un infortunio, Rafa è stato fuori per un po’ di tempo. Possiamo anche dire se Rafa non fosse stato infortunato sarebbe stato il numero 1. Non possiamo saperlo perché è stato fuori per infortunio. Lo stesso vale per Novak. Sicuramente se Novak fosse stato in grado di giocare l’anno scorso e quest’anno tutti i tornei, c’è la possibilità che le classifiche sarebbero state diverse. Ma … non ci dovrebbero essere dei “ma”. Carlos è meritatamente il numero 1. Ha conquistato più punti di tutti gli altri nelle ultime 52 settimane, ed è così che funzionano le classifiche. Sì, è stato anche il n. 1 alla fine dello scorso anno, è qualcosa che non io non sono riuscito a raggiungere e proverò di sicuro a farlo nella mia carriera.”
D. Le tue performance qui ad Indian Wells negli ultimi 12 giorni ti danno fiducia per la stagione sulla terra rossa?
MEDVEDEV: “Un po’ difficile dare una risposta, perché ho detto molto su questi campi e non voglio tornare sulle mie parole dette nei giorni precedenti e qui comunque non devi scivolare. Lo scivolamento è qualcosa che per me non è facile da fare sui campi in terra rossa. Ma ho fatto dei buoni risultati nel passato in alcuni tornei importanti. Mi sento benissimo in questo momento in questa parte della stagione, mentalmente, fisicamente, onestamente, sono soddisfatto del mio tennis. Quindi non vedo l’ora che inizi la stagione sul rosso ma prima voglio provare a fare bene a Miami, dove troveremo campi in duro ma che forse saranno molto lenti.”
D. Hai appena detto che sei ovviamente deluso al risultato finale. Questo peserà su di te anche tra un giorno o due o la supererai abbastanza rapidamente, considerando le condizioni odierne e quanto bene stesse giocando Alcaraz?
MEDVEDEV: “Penso che supererò abbastanza rapidamente questa sconfitta. Tutto dipende da quante finali hai perso di fila, quali erano i risultati precedenti. Mi sento abbastanza bene, ho vinto tre tornei, sono riuscito a fare il mio miglior risultato ad Indian Wells. Prima di oggi non ero mai andato oltre gli ottavi e già la mia seconda partita è stata una sfida finita al terzo set. Ci sono molti aspetti positivi, sicuramente sarò deluso di non aver vinto la finale, ma posso già dire che proverò a vincere il prossimo torneo e vincere qui l’anno prossimo. Non penserò troppo a questo, ma ne discuterò con il mio allenatore, di sicuro.”
D. La tua striscia vincente è finita ma è anche un senso di sollievo, con la pressione per mantenere viva la striscia che sparisce?
MEDVEDEV: “Sono davvero deluso perché in passato ne ho conquistate 20 di fila. Sarebbe bello provare a batterlo e provare a prolungarlo il più a lungo possibile. È bello avere queste strisce di vittorie. Ti senti benissimo, perché quando sei in una striscia vincente hai affrontato più deboli in classifica sia alcuni dei migliori. A meno che tu non giochi sei 250 di fila, ma è raro. Sono davvero deluso dal fatto che sia finita, ma ho guadagnato molta fiducia da questa serie. L’anno scorso, è quello che mi mancava, una striscia di vittorie di questo tipo. Sono riuscito a vincere 19 partite di fila. Ne sono orgoglioso, e ora è il momento di provare a costruire una nuova serie. Non c’è altro modo nel tennis.”
ATP
ATP Indian Wells, Alcaraz: “Mi aspettavo una partita più dura. Sentiamo la mancanza di Novak”
“Il mio tennis non è migliorato, ma ora non subisco la pressione” Sul ritorno al numero 1, Carlos Alcaraz dice: “Essere davanti a giocatori come Novak Djokovic e gli altri top player è straordinario”

Vittoria e ritorno in vetta al ranking. La domenica di Carlos Alcaraz in quel di Indian Wells non poteva avere un finale migliore. Il tennista spagnolo si scrolla di dosso i fantasmi dei problemi fisici di inizio anno e con una solida prestazione regola in due set il russo Daniil Medvedev. Nella conferenza stampa post match lo spagnolo commenta le sue prestazioni nel deserto della California e la gioia di essere tornato in testa alla classifica mondiale ATP.
MODERATORE: Benvenuti alla conferenza stampa di Carlos Alcaraz. Prima di tutto, congratulazioni, Carlitos. Il tuo primo titolo qui a Indian Wells, il tuo terzo titolo ATP Masters 1000 e tornerai al numero 1 del mondo. Potresti riassumere la tua settimana qui a Indian Wells.
ALCARAZ: “È fantastico sollevare il trofeo qui e riconquistare la posizione numero 1 del ranking. Direi che questo è stato il torneo perfetto. È stata un’ottima settimana per me, volevo davvero vincere questo torneo e per me è fantastico.”
D. Quali progressi hai fatto nel tuo gioco dallo scorso anno quando qui ad Indian Wells hai giocato la partita con Nadal, e 12 mesi dopo sei il numero 1 al mondo? Cosa hai migliorato nel tuo tennis?
ALCARAZ: “Non penso che il mio tennis sia migliorato così tanto dallo scorso anno. Quello che ho migliorato molto è il non subire la pressione, giocare in maniera rilassata. Questa è per me la cosa più importante. Ecco perché mostro un ottimo livello di gioco, perché mi sento come se non ci fosse pressione su di me. Sto giocando rilassato e direi che ho migliorato molto questo aspetto. È per questo che sto giocando ad un buon livello.”
D. Guardando dall’esterno, sembra che quando giochi, non hai dubbi sui tuoi colpi. È vero? Hai completa fiducia nei tuoi colpi ogni volta che colpisci la palla? Perché sembra davvero che tu non abbia dubbi su quello che stai facendo e su quale sia la cosa giusta da fare.
ALCARAZ: “Non ho dubbi sui miei colpi. Mi sento davvero a mio agio in campo. Mi fido di ogni colpo che gioco. È per questo che sto giocando un ottimo livello, perché se sbaglio qualcosa, non mi importa di aver commesso un errore. Sto solo cercando di giocare al 100% ogni colpo.”
D. Il tuo match è durato un minuto in meno rispetto al primo set della finale femminile. Ti sei sorpreso da quanto bene sei riuscito a giocare oggi e di quanto sei stato dominante? O ti aspettavi che fosse così?
ALCARAZ:” Onestamente, non me lo aspettavo. Mi attendevo una partita più dura. Ma possiamo dire che ho giocato in maniera perfetta. Ho già detto in passato che contro Daniil devi giocare al meglio e devi gestire l’aspetto tattico al massimo. Contro di lui è sempre una partita tattica e oggi sono stato perfetto. Ecco perché è sembrato un successo facile, ma non è stato così” (sorridente).
D. Di nuovo al n. 1. Come ti senti ora a riuscirsi di nuovo?
ALCARAZ: “È bello tornare al numero 1. Ovviamente ogni giocatore vuole essere il numero 1, e per me è di nuovo un sogno diventato realtà. Ovviamente essere davanti [in classifica] a giocatori così importanti come Novak e come gli altri top player, è una sensazione straordinaria.”
D. Congratulazioni. Molti giocatori possono essere nervosi nel giocare le finali dei tornei importanti come Indian Wells, US Open, ma guardandoti sembra che tu sia molto sciolto e rilassato. Hai un segreto su come riesci a farlo?
ALCARAZ: “Cerco di sembrare sciolto e rilassato ma onestamente ero nervoso. Si tratta di un aspetto che ho affrontato con il mio team, capire come fare per mostrare all’avversario che sono rilassato, che mi sto godendo la finale. Ma ovviamente è normale essere nervosi e devi essere in grado di gestirlo. Tutti i migliori giocatori del mondo gestiscono la tensione davvero bene in queste sfide ed infatti esprimono un livello molto alto. Questo è quello che cerco di fare. Ma ero nervoso (sorridente).”
D. Ben fatto. È passato quasi un anno da quando hai giocato l’ultima volta con Novak Djokovic. Tu hai saltato l’Australian Open; lui non è presente negli Stati Uniti. È una sfida di cui senti la mancanza e che non vedi l’ora di giocare?
ALCARAZ: “Certo. Novak è uno dei migliori giocatori del mondo. Se vuoi essere il migliore, devi battere i migliori. Voglio davvero giocare di nuovo contro Novak. Sentiamo la sua mancanza nel tour e speriamo di riaverlo molto presto. Sarà incredibile giocare di nuovo contro di lui.”
ATP
ATP Indian Wells: Alcaraz regale, spazza via Medvedev e torna n. 1
Carlos Alcaraz stravince la finale del BNP Paribas Open lasciando cinque games a Daniil Medvedev

(da Indian Wells, il nostro inviato)
[1] C. Alcaraz b. [5] D. Medvedev 6-3 6-2

La grande partita che ci si poteva aspettare non c’è stata, e principalmente per “colpa” di Carlos Alcaraz. Il giovane spagnolo neppure ventenne ha sfoderato una prestazione maiuscola, togliendo completamente l’iniziativa a Daniil Medvedev che si è ritrovato con tutte le sue armi spuntate dai colpi incredibili del suo avversario.
Non c’è mai stata storia: Alcaraz è andato subito in vantaggio all’inizio della partita e non si è più girato, rimanendo più centrato che mai fino alla fine del match, senza concedere chance a Medvedev, alla fine protagonista di una performance davvero insipida per concludere la sua striscia di 19 vittorie consecutive e mancando la conquista del quarto titolo in cinque settimane (ma senza alcuna pausa tra un evento e l’altro).
NON PERDETEVI SU INSTAGRAM IL COMMENTO A CALDO DEL DIRETTORE SCANAGATTA, RAGGIUNGIBILE A QUESTO LINK
PRIMO SET – È stato sicuramente Alcaraz a entrare meglio nel match, con atteggiamento aggressivo a sfruttare la consueta posizione arretrata di Medvedev. Un doppio fallo del russo concedeva le prime palle break già nel secondo game e un rovescio incrociato al fulmicotone lanciava subito Alcaraz verso la fuga nel primo parziale.
Alla prima pausa del gioco, sul 3-0 per lo spagnolo un black-out toglieva di mezzo il sistema audio nel campo, come era accaduto venerdì pomeriggio prima dell’inizio delle semifinali maschili, lasciando quindi tutta l’incombenza delle chiamate (assistite da Hawk-Eye comunque funzionante) al giudice di sedia Mohamed Layani, che probabilmente non chiedeva di meglio, data la sua ben nota affinità per le luci della ribalta.
Nonostante il problema tecnico, Alcaraz proseguiva a martellare come se nulla fosse, stanando Medvedev dalla suo consueto nido tra i teloni: il russo si buttava in avanti a più riprese per evitare le accelerazioni del suo avversario, che al servizio era perfetto a condurre le danze alternando scambi e discese a rete.
Per la disperazione di Layani, il suo one-man-show durava soltanto due game, e il ripristino del sistema audio rimetteva il sistema Hawk-Eye Live al comando delle operazioni di chiamata delle righe. Intanto il cielo scuro rendeva sempre più brillanti i riflettori al LED accesi fin dall’inizio del match che insieme alla temperatura abbondantemente al di sotto dei 20 gradi creavano l’effetto di un match serale.
Alcaraz veleggiava tranquillo sul 5-2 con soli cinque punti perduti nei primi quattro turni di battuta, mentre gli altoparlanti festeggiavano la ritrovata funzionalità suonando a tutto volume “Sweet Child of Mine” dei Guns ‘n’ Roses dando a Medvedev una colonna sonora per il difficile problem solving che la partita gli proponeva.
Dopo solo 36 minuti Alcaraz incamerava il primo parziale per 6-3 chiudendo il set con un paio di punti nei quali ha disegnato il campo in lungo e in largo pennellando le righe con colpi da fondo e volée

SECONDO SET – La sosta fisiologica nella pausa tra i set non sortiva l’effetto sperato per Medvedev, che cedeva il servizio a zero in apertura di secondo parziale con quattro errori gratuiti e proseguiva il suo personale incubo con una serie di 11 punti consecutivi per Alcaraz. Lo spagnolo teneva l’acceleratore a tavoletta e picchiando due risposte di rovescio si assicurava il 3-0 pesante.
In un tempo sempre più da bufera Alcaraz sembrava sempre più sulla sua nuvola personale: i suoi colpi parevano telecomandati e un sempre più scorato Medvedev sbagliava anche più del solito. Dopo un’ora e 11 minuti di gioco, con l’ennesima risposta del russo che volava oltre la riga di fondo, Carlos Alcaraz si aggiudicava il suo primo BNP Paribas Open (oltretutto senza perdere un set) e riconquistava temporaneamente il primo posto della classifica mondiale, in attesa della sua prima difesa di un titolo importante tra pochi giorni a Miami.
DI NUOVO IN VETTA – Alcaraz sarà quindi ancora una volta in testa al ranking ATP, superando Novak Djokovic di 260 punti, ma la prossima settimana dovrà difendere i 1000 punti conquistati lo scorso anno al Miami Open quando si era aggiudicato il suo primo titolo Masters 1000 in carriera. Ora, dopo il suo terzo titolo, sarà costretto a giocare per mantenere la posizione ottenuta invece che per conquistarne una nuova.
Dal canto suo Daniil Medvedev, che ha ringraziato il campo dello Stadium 1 per averlo portato alla fine del torneo nonostante le pesanti critiche rivoltegli durante gli ultimi 10 giorni, guadagna un’altra posizione in classifica salendo al quinto posto, a oltre 800 punti da Casper Ruud che però a Miami dovrà difendere la finale ottenuta lo scorso anno.