La fine della stagione tennistica si avvicina e, inevitabilmente, si inizia a guardare un po’ più in là, proiettando lo sguardo già al 2023. Inevitabile non toccare la questione Novak Djokovic-Australian Open, che quest’anno ha fatto molto discutere appassionati di tennis e non solo.

Direttamente dall’Australia è intervenuto Nick Kyrgios, che ha deciso di porre fine al suo 2022 agonistico in singolare rinunciando a Basilea e Parigi Bercy (ma organizzando un match di esibizione in Messico con Gael Monfils il 9 novembre). Resta da capire, a questo punto, se l’australiano avrà intenzione di partecipare alle Nitto ATP Finals di Torino in coppia con l’amico Thanasi Kokkinakis, a cui accederebbero di diritto in quanto vincitori dell’ultimo Australian Open di doppio. Considerata anche la sua assenza dai convocati della squadra di Coppa Davis, il suo 2022 tennistico potrebbe anche essere già finito.

Il finalista di Wimbledon merita però attenzione per un altro motivo, cioè per le sue dichiarazioni rilasciate alla testata australiana theage.com. “Speriamo che l’Australia accolga Djokovic a braccia aperte“: questo, di fatto, è il succo del suo discorso. È risaputo che il fuoriclasse serbo non ha potuto partecipare all’ultimo Australian Open in quanto non vaccinato contro il Covid-19, ricevendo anche un ban di tre anni dall’isola. Le motivazioni di Kyrgios, però, a livello sportivo sono più che legittime:

“Con il ritiro di Roger Federer credo sia ancora più importante che Djokovic partecipi” – ha commentato il numero 20 del mondo. “Spero ci sia per il bene del nostro sport, che ha bisogno di giocatori come lui e Nadal. Gli australiani adorano questo torneo e vogliono veder scendere in campo i migliori giocatori. Anche io, da avversario, vorrei che lui fosse presente“.

Dopo la finale di Wimbledon, la stima di Kyrgios verso l’ex numero 1 del mondo è cresciuta a dismisura, e ora non si fa certo problemi ad affermare che il serbo sia una delle ragioni per cui lui gioca a tennis: “Djokovic è certamente uno dei motivi per cui io gioco a tennis. Da bambino vuoi competere con i migliori giocatori nei migliori stadi del mondo, spero fortemente che lui ci sia“.

Infine, c’è spazio anche per un utlimo pensiero sulla neonata United Cup, competizione combined tra ATP e WTA che mette in palio soldi e punti per le due classifiche: “È importante che ci siano degli eventi in cui uomini e donne possono giocare insieme“, ha concluso il 27enne di Canberra.