Implacabile. Musetti va a sbattere contro Djokovic: "Troppa pressione" (Crivelli). Musetti bocciato all'esame Djokovic (Giammò). Intervista ad Omar Camporese: "Ma resta l'azzurro che ha più classe" (Ercoli). Torino vestita da tennis per le NItto Atp Finals (Bertellino)

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Implacabile. Musetti va a sbattere contro Djokovic: “Troppa pressione” (Crivelli). Musetti bocciato all’esame Djokovic (Giammò). Intervista ad Omar Camporese: “Ma resta l’azzurro che ha più classe” (Ercoli). Torino vestita da tennis per le NItto Atp Finals (Bertellino)

La rassegna stampa di sabato 5 novembre 2022

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Implacabile. Musetti va a sbattere contro Djokovic: “Troppa pressione” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Quanto sa di sale il pane di Djokovic. La terza sfida in carriera di Musetti al monumento serbo dopo il miracolo a metà del Roland Garros 2021 (quando perse da due set sopra) e la sconfitta a Dubai di quest’anno, si trasforma in un agghiacciante viaggio all’inferno, un duro ritorno alla realtà che tuttavia non oscura gli enormi progressi di Lollo delle ultime settimane e la sua ascesa impetuosa verso il gotha della classifica sulla scia di un talento enorme finalmente al servizio di un gioco che resta meravigliosamente spumeggiante ma adesso pure carico di sostanza.

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Del resto, per lui si trattava del primo quarto in un Masters 1000, per Nole del 90′. Un fantasma Fermo sulle gambe e con il braccio bloccato, Lorenzo si offre fin dall’inizio alla mattanza del Djoker, che comincia con grande aggressività, spolvera le righe e fa correre da un angolo all’altro l’azzurro, sottraen dogli ritmo e spazio. Quando non perde la misura dei colpi, il fantasma del Musetti ammirato nell’ultimo mese tira comunque troppo corto: la morale è un 6-0 per l’ex numero uno in 24 minuti. Una prestazione al contrario che finisce per far perdere le coordinate perfino a mostro di forza mentale come Novak: un paio di sue sciocchezze regalano allo spaurito avversario il break del 2-1 e rimettono in partita pure il pubblico, tutto dalla parte dell’italiano. Uno spiraglio di luce che dura pochissimo: già nel game successivo Djokovic ottiene il controbreak e inizia di nuovo a martellare senza lasciare più ossigeno a Lollo. Pressione Che alla fine conquista appena 23 punti su 53 con la battuta e compila soltanto otto vincenti a fronte di 28 gratuiti, numero con cui era impossibile anche solo fare il solletico a Nole: « C’erano forse troppe aspettative su questo match che mi hanno condizionato un po’ e non ho saputo gestirle, – confessa con sincerità Musetti – quando senti parole come “fenomeno” o ascolti paragoni con Federer è difficile scinderli nella tua testa. Questa sconfitta un po’ brutta mi dà più fastidio perché non me la meritavo per il percorso che stavo facendo. Comunque ci sono queste ricadute; speriamo ora di riprendere il percorso il più brevemente possibile». Una strada che lo ha portato fino al numero 23 del mondo, confermato anche lunedì dalla nuova classifica, garantendogli un posto comodo tra le teste di serie degli Australian Open di gennaio. Ma prima ci sono da onorare le Next Gen Finals di Milano da martedì e poi la Coppa Davis (sfida nei quarti con gli Usa 1124 novembre), dove Muso sarà chiamato a un molo di primissimo piano indipendentemente dalle condizioni di Sinner e Berrettini

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Musetti bocciato all’esame Djokovic (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

È solo iniziando a scalare la montagna che ci si rende conto di quanto aspra e ancora lunga sia la via che porta alla cima. Per Lorenzo Musetti il massiccio ha il volto di Novak Djokovic, vero monte Rushmore del tennis moderno, ieri vincitore contro l’azzurro in due set (6-0 6-3) al termine di un match su cui sin dall’inizio il serbo ha stampato la sua impronta. Venticinque minuti. Tanti sono bastati a Nole a incamerare un primo set condotto come una vera e propria lezione, severa e accurata, impartita al pupillo italiano, cui alla vigilia non aveva lesinato complimenti e previsioni di un grande avvenire.

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Era da poco trascorsa la mezz’ora di gioco, Nole conduceva 6-0, 1-0 e il parziale di punti messi a segno era di 32 a 12 in suo favore. CICLONE Ritrovatosi nell’occhio del ciclone, Lorenzo Musetti ha potuto ben poco.

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Restavano, di concreto, i progressi messi in mostra dal costano nelle ultime settimane, e con loro la curiosità di capire se e come questi si sarebbero tradotti in un atteggiamento più votato alla sicurezza e sempre meno reverenziale nei confronti del campione. L’aggressione a tutto campo con cui Novak ha invece aperto il match ha anestetizzato tutto il tennis dell’azzurro, a partire dal servizio, sostenuto da percentuali robuste eppure divelto dal miglior ribattitore del circuito. Tornato in campo nel secondo round (ops, set), Musetti è riuscito a sciogliersi e a trovare soluzioni in grado di inceppare per un attimo gli ingranaggi di Djokovic, ottenendo un break a cui certo hanno concorso i primi errori forzati del rivale, ma che lui ha saputo costruirsi con ostinazione rispondendo, rincorrendo e provando a chiudere scambi e colpi che in altre circostanze avrebbero fruttato risultati diversi. MIGLIORE.«È stato il miglior match della settimana”, ha dichiarato a caldo Nole, sempre più a caccia del suo settimo titolo a Parigi, terzo consecutivo. Averlo giocato proprio contro Musetti è coincidenza che per l’azzurro allevia in parte la delusione, ma indica al tempo stesso la via.

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Intervista a Omar Camporese: “Ma resta l’azzurro che ha più classe” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

“Musetti mi ha impressionato, in un anno è cresciuto molto. Sono contento per lui, ma adesso non dobbiamo “fare gli italiani” e criticare Berrettini e Sinner solo perché hanno vinto qualche match in meno di recente». Chi parla è Omar Camporese, ex numero 18 del mondo, che per vedere eguagliato íl suo quarto di finale indoor di Parigi Bercy ha dovuto aspettare 31 anni. Proprio come Musetti, Omar si è portato dietro l’etichetta di talento puro, che ha esaltato il tifo azzurro in Davis o in giornate come quelle dei trionfi contro Stefan Edberg, Ivan Lendl e Jim Courier, l’ultimo superato proprio a Bercy nel 1991. Quali sono i ricordi e il valore del suo risultatoa Bercy? «Bercy è l’ultimo Masters 1000 dell’anno, quindi si sente la stanchezza della stagione ma si gioca comunque contro i migliori. Raggiungere i quarti per me è stato un risultato eccezionale in quella che ricordo come una bella settimana con la vittoria su Courier e i tre set contro Forget. Penso lo stesso valga per Musetti. Contro Ruud ha vinto una partita spettacolare, anche se il norvegese gli dà ritmo quindi non lo infastidisce. Con Djokovie il punteggio è stato severo, ma resta un bel torneo: sono contento per lui». Parlando di Musetti, cosa l’ha impressionata di più negli ultimi mesi? «Voglio partire dall’anno scorso, perché Lorenzo giocava molto fuori dal campo, con il dritto aveva delle difficoltà e con il servizio non riusciva a imporre il suo gioco. Correva bene, ma pagava qualcosa nella metà superiore del corpo. Quest’anno l’ho rivisto in Davis e sono rimasto impressionato. Di spalle è più grosso, è migliorato in battuta e in uscita dal servizio fa male con il dritto. Questo è dovuto a un miglioramento tecnico, ma anche a una grandissima fiducia acquisita dal trionfo di Amburgo in poi».

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Qual è la sua definizione di talento? Anche lei ha goduto dl questa etichetta. «Per me bisogna distinguere talento e classe. Tutti questi ragazzi sono dei talenti, perché ognuno nella propria maniera fa cose incredibili. Berrettini che serve e tira il dritto a velocità stratosferiche è un talento; poi magari non ha classe perché non ha un particolare portamento nel colpo. Stesso discorso vale per Sinner; che ha meno manualità di altri. Quello che viene attribuito a Musetti quindi più che talento è classe, almeno dal mio punto di vista».

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Lei è stato uomo Davis, che impressione le ha fatto il gruppo azzurro? «Èuna bella squadra, con l’unica incognita degli infortuni. Le Finals di Torino avrebbero potuto essere un problema, per quanto bello. Mi spiego, se Berrettini, Sinner o Fognini e Bolelli si fossero qualificati, avrebbero avuto un importante dispendio psico-mentale che avrebbero poi rischiato di pagare in Davis. Adesso possono arrivare più riposati sulla carta, anche se ci tengo a dire che gli Stati Uniti di Tiafoe e Fritz sono molto competitivi».

Torino vestita da tennis per le Nitto Atp Finals (Roberto Bertellino, Tuttosport)

La seconda edizione è quella della ripartenza. ll presidente della Federazione ltaIiana Tennis, Angelo Binaghi ci crede: «Vendiamo mediamente più di 1000 biglietti al giomo, un dato molto alto. Sono convinto che arriveremo al sold out, sicuramente nei fine settimane, ma puntiamo anche ad altri giomi. E sono dati in crescita pur senza italiani». Binaghi ha sempre sottolineato come le Nitto ATP Finals a Torino rappresentino un modello organizzativo virtuoso, basato sul fare squadra e sistema: «L’evento di successo potrà mettere anche radici profonde nella vita della città. Il modello funziona e lo abbiamo esportato anche per altri nostri eventi, come la tappa di Davis a Bologna e il torneo di Firenze”. Comune, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, in collaborazione con ‘Turismo Torino e Provincia, Visit Piemonte e Fondazione per la Cultura Torino hanno lavorato uniti nell’allestimento di un riechissimo programma di punta

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Per le vie e le piazze del centro città saranno allestiti pannelli sagomati che riproducono dei giocatori. Dal lunedì a mercoledì la Sala Marmi del Comune di Torino (piana Palazzo di Città 1) ospiterà il trofeo la Casa del Ternis sarà a Palazzo Madama dal 13 al 20 novembre. In palinsesto talk conferenze, interviste realizzate con il coinvolgimento di numerosi esponenti del mondo della musica (per dire’ Gazzè, Samuel, Will Peyote, Rodrigo D’Erasmo}, dello sport (Chiellini, Schiavone e Pennetta tra gli altri), dell’editoria e dello spettacolo, torinesi, italiani e internazionali, ma anche degustazioni a colazione, per l’aperitivo, la merenda

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Numerose le agevolazioni culturali, tour gratuiti, ingressi a prezzo ridotto nei musei, alle mostre, nelle sale cinematografiche ituristie itorinesipossono trovare tutte le irrfonnazioni su http://www.turismotorino.org/.

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