Billie Jean King Cup: apoteosi Svizzera, prima volta sul tetto del mondo! Teichmann e Bencic decisive nei singolari contro l'Australia

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Billie Jean King Cup: apoteosi Svizzera, prima volta sul tetto del mondo! Teichmann e Bencic decisive nei singolari contro l’Australia

Jil Teichmann trionfa in una battaglia di quasi due ore e mezza contro Storm Sanders, mentre Belinda Bencic batte senza problemi Ajla Tomljanovic

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Belinda Bencic, Billie Jean King Cup 2022 (foto: wtatennis.com)
 

La Svizzera vince la Billie Jean King Cup 2022. La selezione rossocrociata, trainata da una grande Belinda Bencic e sorretta anche da due ottime giocatrici come Jil Teichmann e Viktorija Golubic, ottiene il primo storico successo nella più prestigiosa competizione a squadre in campo femminile. Dopo due finali perse – l’anno scorso contro la RTF e nel 1998 contro la Spagna – le elvetiche trionfano 2-0 in una finale dai due volti.

Le prime a scendere in campo sono Jil Teichmann, numero trentacinque del mondo, e Storm Sanders (237). Secondo singolare in queste Finals per Teichmann che,  dopo l’esordio complesso ma vittorioso contro la nostra Cocciaretto, ha giocato tutti i doppi. L’australiana, di anni ventotto (tre anni più vecchia di Teichmann), ha invece disputato tutti i singolari della competizione e viene dalla vittoria sull’inglese Watson nella semifinale di ieri, nella quale poi, in coppia con la veterana Stosur, ha regalato l’atto conclusivo all’Australia. L’unico precedente risale alla scorsa edizione della competizione: allora era la semifinale e Teichmann vinse nettamente per 6-0 6-3.

Dopo di loro tocca a Belinda Bencic, numero 12 WTA, e Ajla Tomljanovic, n°33. Entrambe hanno già giocato tre partite in questa edizione della Billie Jean King Cup: la svizzera ha sempre vinto, mentre l’australiana ha perso ieri contro Harriet Dart, sconfitta comunque ininfluente grazie al già menzionato successo al doppio decisivo. Tra le due giocatrici ci sono tre precedenti, con i primi due però risalenti al 2015. La campionessa olimpica in carica conduce 2-1 gli head to head, anche grazie alla vittoria nell’ultimo scontro diretto: finì 6-3 6-2, anche in questo caso nella BJK Cup dello scorso anno.

J. Teichmann (SUI) b. S. Sanders (AUS) 6-3 4-6 6-3 (a cura di Pietro Keller)

L’inizio del match vede una Sanders spesso propositiva, che mette pressione all’avversaria: sull’1-1, un doppio fallo della svizzera dà il la ad un game fiume di quattordici punti, che Teichmann porta però a casa. Da quel momento i ruoli si invertono: Sanders avverte la pressione dovuta al prestigioso palcoscenico, commette qualche errore di troppo e dopo quattro giochi si ritrova sotto 1-3. Sull’1-4, poi, deve salvare un’ulteriore palla break: l’Australiana tuttavia è brava ad arpionare il passante di Teichmann, così si salva e tiene il game. Da quel momento Teichmann mantiene il completo controllo del parziale: in breve si issa 5-3 e poi chiude al secondo set point: 6-3 Australia.

Il secondo set segue l’andazzo del primo: subito una palla break per Teichmann, seguita da un errore in lunghezza dell’avversaria che le consegna la testa della partita. Sanders, però, non dà segno di arrendersi e ottiene subito il controbreak. Ora il match si fa confuso, fatica a trovare un padrone: altro break Svizzera, che conduce 2-1. Alla pausa Sanders si fa trattare il polpaccio (aveva già chiesto un medical time out nel match precedente) ma quando torna in campo la partita cambia.

Teichmann spreca due grandi occasioni per due volte: prima, sul 2-1, da 40-15 cede la battuta, complice anche una disgraziata voleè sulla terza palla game; Poi, sul 3-3, non sfrutta il vantaggio di 0-30. Così, combattiva e aggressiva, Sanders mette pressione all’avversaria fin quando, sul 4-5, Teichmann prima sbaglia un dritto e poi commette un sanguinoso doppio fallo: la svizzera concede tre set point, Sanders approfitta dell’ultimo e pareggia i conti con un sorprendente 6-4. Teichmann si avvia verso gli spogliatoi per schiarirsi le idee.

Al ritorno in campo le cose sembrano cambiare: la svizzera ottiene immediatamente il break del vantaggio, si issa 2-0 e va a due punti dal doppio break. Ma Sanders tiene, e con coraggio si rifà sotto, per l’ennesima volta: ottenute tre palle break sull’1-2, sfrutta la terza e rientra in scia. 

Il quarto game riassume l’andamento umorale e drammatico di tutto l’incontro: Sanders conduce trenta-zero, si fa recuperare e con un doppio fallo concede una palla break; si salva con un gran rovescio, poi scarica in rete uno smash a rimbalzo molto agevole; il punto successivo, cade tentando un recupero disperato, ma Sanders non vuole vincere il game, perciò commette un altro errore e poi, sull’ultima, decisiva palla break non mette in campo il servizio: altro break Teichmann, a cui segue un medical time out che le permette di riprendere fiato.Nonostante altre difficoltà, tra cui il game del 4-2 chiuso ai vantaggi e quello del 5-3 recuperato solo, forse, grazie ad una stecca dell’australiana, Teichmann strappa il servizio per un’ultima volta alla sua avversaria: un lungolinea di diritto le consegna questo logorante e drammatico incontro per 6-3 4-6 6-3, in due ore e ventisette minuti di gioco. È 1-0 Svizzera

B. Bencic (SUI) b. A. Tomljanovic (AUS) 6-2 6-1

La seconda sfida vede impegnate Belinda Bencic, che scende in campo forte del vantaggio portato alla Svizzera da Teichmann, e Ajla Tomljanovic, che ha molta più pressione sulle spalle. Dopo due game tenuti agilmente a ’15’ dalla giocatrice al servizio, è proprio l’australiana forse a percepire la tensione e ad incepparsi, commettendo due sanguinosi errori di dritto e un doppio fallo e cedendo la battuta a zero. L’ultima donna in grado di sconfiggere Serena Williams prova a rifarsi sotto, trovando l’immediato contro-break nel quarto gioco, ma continua ad avere grandi problemi nei propri turni di servizio. La svizzera si riporta subito avanti di un break, lo conferma sul 4-2 e si procura altre cinque chance (due consecutive) per allungare ancora e andare a servire per il set. Tomljanovic ci prova, ma non può nulla contro la miglior qualità espressa dalla sua avversaria, che la muove per il campo a suo piacimento e si prende 6-2 il primo parziale, portando la Svizzera ad un unico set dalla vittoria finale. Decisivi in negativo anche i troppi errori non forzati della numero 33 del mondo, addirittura 20 in soli 8 game.

Il canovaccio rimane sostanzialmente lo stesso anche nella seconda frazione. Bencic ha un break point nel primo gioco, cancellato con un ace dall’australiana che, però, poco dopo finisce nuovamente sotto. Tomljanovic non riesce a difendere i propri turni di battuta – finora solo nel game inaugurale dell’incontro è riuscita a non concedere opportunità di break – e cede il servizio anche nel terzo gioco. La numero 12 del ranking non fa una piega, continua a muovere a destra e a sinistra la sua rivale e allunga ancora, portandosi in un soffio sul 5-1. La 29enne nata a Zagabria prova a forzare e a far qualcosa di diverso, ma incappa sempre per prima nell’errore. Bencic è inarrestabile e, dopo aver annullato un break point nel settimo game – quando era comunque già avanti di due break – al primo match point chiude i conti. 6-2 6-1 senza appello ad Ajla Tomljanovic e braccia al cielo: la Svizzera, per la prima volta nella sua storia, vince la Billie Jean King Cup.

Di seguito le parole di Belinda Bencic a fine partita, in cui si percepisce tutta la gioia di un’impresa che non era riuscita neanche a Martina Hingis:

“Il match di Jil (Teichmann, ndr) mi ha dato tanta energia. Si è rifiutata di perdere e mi ha trasmesso molta energia. La sconfitta in finale dell’anno scorso è stata una motivazione in più. Avevo il cuore spezzato e ho pianto tanto. Nello spogliatoio ci siamo dette che avremmo dovuto dare tutto per vincere e fortunatamente ci siamo riuscite! Un grazie speciale anche al pubblico, è stato davvero speciale giocare di fronte a voi, non lo dimenticherò mai”.

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