Daniele Cassioli commenta un match delle ATP Finals: "Mi godo lo spettacolo usando altre informazioni rispetto a chi vede"

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Daniele Cassioli commenta un match delle ATP Finals: “Mi godo lo spettacolo usando altre informazioni rispetto a chi vede”

Il campione di sci nautico, cieco dalla nascita, da grande appassionato di tennis ha fatto la telecronaca di Medvedev-Rublev dalla lounge di Intesa Sanpaolo

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Davide Cassioli intervistato da Ubaldo Scanagatta - ATP Finals, Torino 2022
 

Non occorre vedere per capire. Il messaggio che vuole lasciarci Daniele Cassioli in questa seconda giornata delle Nitto ATP Finals è tanto forte quanto edificante. Daniele, cieco dalla nascita, è considerato tra i più grandi sportivi paralimpici della storia: ha collezionato record su record e medaglie su medaglie (25 titoli mondiali, 27 europei e 41 a livello nazionale) nello sci nautico. Questi numeri basterebbero a inquadrare la sua personalità in tutta la sua forza, ma a Torino, nella lounge di Intesa San Paolo (che ha promosso questa iniziativa) al Pala Alpitour, ha voluto ispirare anche gli appassionati di tennis, sport che ha sempre seguito con enorme attenzione sin da quando era ancora un ragazzino.

Insieme a un suo amico, Daniele ha fatto la telecronaca della partita tra Daniil Medvedev e Andrey Rublev, vinta dal secondo 7-6 al terzo set. Il campione di sci nautico utilizza gli altri sensi a sua disposizione per cogliere tutti gli aspetti del gioco e addirittura raccontarli a chi gli sta intorno. Rimbalzo della palla, tipo d’impatto o reazioni del pubblico. Tutto è fondamentale per avere una chiara idea del match. Per saperne di più, Cassioli è stato raggiunto dopo la telecronaca del match dal direttore Ubaldo Scanagatta.

“Sono cieco dalla nascita” ha raccontato il campione di sci nautico, nato a Roma nel 1986. “Dopo i successi come sportivo, ora il mio sogno è continuare questo percorso di divulgazione. Lo faccio in prima persona nelle scuole, andando a trovare i ragazzi, mi occupo di formazione all’interno delle aziende, lo porto attraverso il mio spazio su Rai 3 tutte le domeniche mattina attorno alle 10 con la trasmissione che si chiama ‘O anche no’ e io ho uno spazio che si chiama ‘Vedere oltre’ in cui io racconto tutto quello che per me vuol dire vedere oltre. Cerco di fare in modo che la mia difficoltà diventi un po’ un motivo di crescita, di ispirazione per chi ha voglia di farsene qualcosa della mia storia e portarsela a casa”.

Il tennis occupa un posto piuttosto alto nella classifica degli sport preferiti da Daniele: “Lo sci nautico è al primo posto, perché mi ha regalato la pace con la vita, poi c’è il calcio. Tifo per la Roma, essendo nato a Roma. Poi il tennis. Io adoro anche l’atletica e mi piace seguire la pallacanestro. Ho lavorato per tanti anni in una squadra di basket di A2 come fisioterapista. Lo sport per me è tutto bello. È la declinazione dell’essere umano al suo massimo livello e qualunque essa sia è sempre straordinario”.

Daniele Cassioli (a destra) mentre commenta Medvedev-Rublev – ATP Finals, Torino 2022 (Credits, Ubitennis)

Per tenersi informato, segue anche Ubitennis e in particolare ricorda il ruolo del direttore quando la disciplina si fece largo tra i media televisivi in Italia: “All’inizio è stato più complicato seguire il tennis, da non vedente. Non ti rendi conto tanto di quello che succede. Io però sono cresciuto con le tue telecronache, Ubaldo, con Rino Tommasi, Gianni Clerici e Roberto Lombardi, con quel Tele+ che raccontava il tennis. Poi l’ho abbinato al tennis dal vivo, sono andato a seguire i miei amici che non sono al livello di questi giocatori, ma mi davano l’idea dei rumori”. Ha ricordato con piacere anche l’attenzione data dal sito al bilnd tennis e ai tornei disputati al centro sportivo ‘Sandro Pertini’ di Cornaredo. Inoltre, Ubitennis scrisse di Cassioli anche quattro anni fa, in occasione dell’uscita di uno dei suoi libri, “Il vento contro”.

Il direttore ha raccontato a Daniele di ricordare un incontro al Circolo Tennis di Forte dei Marmi con Andrea Bocelli, anche lui non vedente, ma in grado di far conoscere il suo nome a tutte le latitudini. Bocelli annunciava prima dell’arbitro il punteggio, sentiva l’impatto e così stupiva tutti. Questa la spiegazione di Cassioli: “Impari a sentire in un modo certe cose nel momento in cui lo fai per tanto tempo. Per chi vede ci sono determinate informazioni, ma certe informazioni passano anche per altri canali, per esempio dove cade la pallina sul campo, se prende il nastro fa un rumore, se prende la rete un altro, se un giocatore fa una palla corta te ne rendi conto perché viene colpita più piano. C’è una serie infinita di dettagli che chiaramente per voi che vedete diventano meno importanti perché vedete il punto, ma chiaramente per me sono fondamentali per apprezzare e godermi lo spettacolo”

“Non sempre avverto la differenza di tensione dell’incordatura dei giocatori” ha aggiunto. “Devi essere molto vicino al campo, oppure in TV ci sono dei microfoni molto validi per questo. Però si sentono le differenze. E ogni giocatore ha le sue caratteristiche nel colpire. Lo stesso giocatore può anche cambiare, magari gioca piatto, a volte in back, a volte in topspin. Quindi in base a questo e anche in base a come rimbalza sul terreno, ti rendi conto di come l’altro sta giocando”.

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