ATP Finals, Nadal non molla: "Il tour in Sudamerica sarà utile. Poi sotto col lavoro verso l'Australia"

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ATP Finals, Nadal non molla: “Il tour in Sudamerica sarà utile. Poi sotto col lavoro verso l’Australia”

Le parole del maiorchino dopo la vittoria contro Ruud: “A Torino sono cresciuto di partita in partita. Mi serve passare delle ore in campo. Potrei andare in Australia il 27 dicembre”

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Rafael Nadal - ATP Finals, Torino 2022 (Credits Photo Giampiero Sposito:FIT)
 

Una vittoria per chiudere la stagione: Rafael Nadal saluta Torino con un sorriso e con un’iniezione di fiducia grazie alla vittoria contro Ruud, anche se non ci può essere soddisfazione, nel campione maiorchino, per l’eliminazione al Round Robin delle Nitto ATP Finals 2022. Nadal resta a zero titoli nella kermesse di fine anno e chissà se le cose cambieranno mai: a 36 anni non si possono fare grandi programmi, ma in ogni dichiarazione Rafa esterna l’intenzione di far sì che questa non sia stata l’ultima apparizione sotto la Mole. Ecco le parole del 22 volte campione Slam in conferenza stampa.

D: Quanto avevi bisogno di una partita così? Cosa significa, per te, essere di nuovo in grado di giocare così bene?

Nadal: “Non so quanto ne avessi bisogno. Non sarà questa partita a fare la differenza. Diciamo che è bello terminare la stagione con una vittoria. Mi vedo di nuovo competitivo contro un grande giocatore con possibilità di vittoria. E’ una soddisfazione personale dopo un paio di giorni difficili. Ieri però mi sono allenato bene e ho lavorato bene, con la giusta attitudine. Così oggi ho incassato il premio per l’allenamento di ieri. Torno a casa con la soddisfazione di aver dato tutto me stesso fino all’ultima partita. Ora ho una vittoria e ho una prospettiva di essere sempre migliore. Ho giocato tre match qui. Alla fine, ciò di cui avevo bisogno è questo, come ho detto anche prima del torneo: anche se mi allenavo bene, avevo bisogno di stare del tempo in campo a giocare partite. Nell’ultimo mese questo non era successo. E devo dire che giocando, in questi giorni, sono migliorato sempre di più in ciascun match. Oggi ho giocato su buoni livelli, servito bene, ho giocato con determinazione al momento giusto. Ora torno a casa per un paio di giorni, poi ci sarà il tour in Sudamerica per delle esibizioni. Ci saranno un paio di partite da giocare. Anche se sono esibizioni, mi aiuterà ad essere in forma. Poi tornerò a casa e inizierà la preparazione vera per l’inizio della prossima stagione”.

D: Come paragoni la superficie che hai trovato qui rispetto a quella su cui si gioca in Australia?

Nadal: “Non lo so, non mi ricordo nemmeno i campi australiani. Anche perché cambiano spesso e non rimangono gli stessi. Alla fine il tennis è sempre il tennis. Anche se i campi sono differenti, la cosa fondamentale, che non cambia, è la capacità di essere competitivi, di avere autostima e di avere il ritmo giusto. Nel mio caso, se ho il ritmo partita nelle gambe, se ho fiducia, sono competitivo su ogni superficie. Il tema è questo. L’Australia sicuramente sarà una bella sfida, ma sarà solo l’inizio della stagione. Laggiù ho giocato spesso bene, anche se ho vinto il torneo solo due volte. Sono contento all’idea di tornare. Se nulla va storto, arriverò in anticipo. Ho bisogno di questo anche se è uno sforzo non indifferente andare via da casa, ma andare lì con anticipo sarà ciò di cui avrò bisogno, non solo per prepararmi per l’Australia, ma per tutto il resto della stagione”.

D: Djokovic giocherà l’Australian Open. Cosa ne pensi? E riguardo alla Davis: cosa pensi del fatto che, senza te e Alcaraz, la Spagna ha poche possibilità di vittoria?

Nadal: “Vedremo quali saranno le possibilità. Abbiamo Carreno Busta e Bautista Agut, due giocatori che in molte nazioni farebbero carte false per avere. Quella è la tua opinione, la rispetto, ma abbiamo questi due ottimi giocatori che possono vincere contro chiunque. Ovviamente, Carlos avrebbe aumentato le possibilità. Riguardo a me, il capitano sa da inizio anno che non sarei stato un’opzione. Poi, dopo quello che è successo negli ultimi cinque-sei mesi, non sarei proprio in condizione di giocare. Se devo rappresentare la mia nazione, devo essere al cento per cento della forma. Come ho fatto nel 2019 a Madrid. Non penso che quest’anno io possa raggiungere quel livello e il capitano lo sa da tempo. Se giocherò la Davis in futuro? Non lo so. Come tutti sanno, sto invecchiando. E quando invecchi, non puoi giocare ovunque. Ovviamente a me piacerebbe poter salutare la competizione giocando un’ultima volta, ma vedremo cosa accadrà. Djokovic? Penso che il tennis sia migliore quando tutti i migliori sono in campo. Ripeto quello che ho già detto. Quello che è successo in Australia l’anno scorso con lui non è una cosa buona per il nostro sport. Ma quello è il passato e ora Novak potrà giocare di nuovo. Questa è la miglior notizia possibile, soprattutto sapendo ora che il virus, almeno sembra, è sotto controllo nel mondo. Sono contento per lui, per il torneo e per i tifosi”.

D. Una volta che il tour in Sudamerica sarà finito, quanto tempo di riposo prenderai? Natale quest’anno sarà speciale per te, avendo un figlio. Dici che andrai in Australia presto. Quanto presto, considerando che la United Cup inizia il 29 di dicembre?

Nadal: “In Sudamerica potrò giocare diversi match contro un gran giocatore come Ruud, poi contro Davila. Quello di cui ho bisogno è stare delle ore in campo e queste esibizioni mi aiuteranno in questo. Allo stesso tempo, tutte le volte che ho giocato in Sudamerica mi sono riempito di energie perché il pubblico lì è fantastico. Mi piace l’idea di poter giocare di nuovo di fronte a loro. Non so se sarà l’ultima volta nella mia carriera professionistica, ma potrebbe esserlo. Poi tornerò a casa e proverò a godermi il tempo lì, tra famiglia e lavoro. Per me poi non è lavoro, ma allenamento, cercare di adottare un piano per stare bene e per essere pronto per l’inizio della prossima stagione. Quando andrò in Australia? Non ve lo posso dire perché come potete immaginare la mia vita è cambiata. Non decido più solo io (sorridendo). Devo vedere un po’ di cose. Se la United Cup parte il 29, spero di giocare il 31 o l’1 gennaio. Potrei essere lì il 27 dicembre. Quella potrebbe essere un’idea, se nulla va storto. Ma non si sa mai”.

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