Pagelle delle italiane: Trevisan spicca con la semifinale a Parigi, gli infortuni fermano Giorgi. Cocciaretto per il futuro

evidenza

Pagelle delle italiane: Trevisan spicca con la semifinale a Parigi, gli infortuni fermano Giorgi. Cocciaretto per il futuro

Com’è andata la stagione delle azzurre? Trevisan spicca il volo ma resta sulla terra, Bronzetti avanza a tappe, Cocciaretto e le sue prime volte, Giorgi inizia la discesa

Pubblicato

il

La nazionale italiana di BJK Cup: da sinistra Camila Giorgi, Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto, Martina Trevisan, Tathiana Garbin, Lucia Bronzetti - Alghero 2022 (foto ITF/Ray Giubilo)
 

A scuola ci sono le pagelle del primo quadrimestre, quelle in cui non si vedono 10 per evitare che l’alunno si ‘sieda sugli allori’ (negli incontri scuola-famiglia mai frase fu più abusata di questa, eccezion fatta per il leggendario ‘è intelligente ma non si applica’) e in cui le insufficienze non sono mai irrecuperabili. All’università c’è la sessione invernale, quella in cui studiare pesa leggermente meno perché tanto fuori fa freddo e perché si sa che nella peggiore delle ipotesi rimangono ancora due sessioni per recuperare prima della fine dell’anno accademico. I tennisti e le tenniste, invece, in inverno – per la precisione a dicembre che per due terzi è ancora autunno – non hanno più tempo per migliorarsi ancora o rifarsi: la stagione è conclusa ed è inevitabile fare dei bilanci, sebbene l’inizio di quella successiva sia dietro l’angolo quasi in un continuum senza soluzione.

Senza pretendere che i giocatori siano d’accordo con le nostre valutazioni, proviamo allora a indossare i panni del docente che compila, ormai al registro elettronico, la pagella di fine anno dei suoi studenti. I ‘nostri’ alunni sono i rappresentanti azzurri nella top 100 del ranking ATP e di quello WTA. E come la galanteria impone, inizieremo dalle donne: sono in cinque ad aver concluso il 2022 tra le prime cento giocatrici del mondo, Martina Trevisan, Lucia Bronzetti, Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto e Camila Giorgi. Alla fine del 2021 il compito sarebbe stato sicuramente più rapido: solo Camila e Jasmine, infatti, figuravano in top 100. Già questo raffronto è sufficiente per un primo giudizio sull’intera ‘classe’: il livello generale si è indubbiamente alzato, passando da una sufficienza a dir poco stiracchiata a una media che non può essere inferiore al 7: solo Stati Uniti e Russia, del resto, hanno più giocatrici tra le prime 70.

Non a caso, a distanza di 6 anni dall’ultima volta, la squadra di Fed Cup, nel frattempo diventata di Billie Jean King Cup, è tornata a presenziare nel World Group. Nel 2016 le carriere di Roberta Vinci e Francesca Schiavone erano ormai agli sgoccioli e quella di Sara Errani aveva già oltrepassato il suo apice. Oggi, Tathiana Garbin può contare su una formazione finalmente stabilizzata, con elementi più maturi (Trevisan e Giorgi) e altri (Paolini, ma soprattutto Bronzetti e Cocciaretto) che hanno spazio e tempo per crescere ancora. La fase finale di Glasgow è stata sicuramente deludente (con un solo set vinto in sei match), ma in un girone di ferro con la squadra poi vincitrice della competizione – la Svizzera – e il Canada (che poteva contare su una campionessa e una finalista Slam – Andreescu e Fernandez), e su una superficie – il veloce indoor – che storicamente penalizza le nostre rappresentanti, aspettarsi molto di più sarebbe stato visionario.

Dopo questa lunga ma doverosa premessa è finalmente arrivato il momento – speriamo tanto atteso dai lettori e non troppo temuto dalle giocatrici – dei voti individuali:

TREVISAN Martina (#28) – Il bilancio stagionale di Martina non può non essere positivo per via della semifinale Slam giocata sulla terra dello Chatrier, della conquista del suo primo titolo WTA (a Rabat) e del salto di 84 posizioni nel ranking. Il necessario caveat da apporre è però che questi traguardi sono strettamente correlati tra loro e raggiunti sostanzialmente nel giro di nemmeno un mese. Dopo lo straordinario Roland Garros, la fiorentina ha vinto solo 6 partite (perdendone 12) e non è più riuscita a battere un’avversaria meglio piazzata in classifica (dopo averne eliminate sei tra Rabat e Parigi). Il suo record lontano dalla terra è negativo (11-15) e la chiusura dell’anno non è stata propriamente delle migliori (doppio bagel subito da Fernandez in BJK Cup). Rimangono comunque un ottimo bilancio di 20-11 contro giocatrici di classifica inferiore e i risultati sopra citati. Non bisogna infatti dimenticare che un anno fa Martina era fuori dalle prime 100, mentre a gennaio sarà testa di serie all’Australian Open.
VOTO: 7,5

BRONZETTI Lucia (#58) – Il 2022 di Lucia è stato costellato di tappe simbolo della crescita di una ragazza che ha impiegato qualche anno in più rispetto alle sue colleghe più precoci per mettere piede nel circuito WTA ma che è ancora molto giovane (compirà 24 anni il 10 dicembre). Il primo highlight della stagione è stata la qualificazione al main draw dell’Australian Open a cui è seguita subito la prima vittoria Slam. Poi a marzo da lucky loser, la romagnola ha raggiunto gli ottavi a Miami dopo aver ottenuto la prima vittoria su una top 50 (Tomljanovic). In un continuo crescendo, sono poi arrivate la vittoria nell’ITF di Chiasso, la semifinale al WTA 250 di Rabat e la prima finale nel circuito maggiore a Palermo. L’ultima parte dell’anno non è stata altrettanto positiva: Lucia ha infatti collezionato sei sconfitte consecutive al primo turno dallo US Open in avanti. Ciononostante, lo score stagionale è rimasto ampiamente positivo (33-25) e il saldo in classifica rispetto alla fine del 2021 è di addirittura +90 posizioni.
VOTO: 7+

PAOLINI Jasmine (#63) – L’andamento della stagione di Jasmine è stato opposto a quello delle sue compagne di classe già valutate. Della prima parte restano comunque due ricordi memorabili: la vittoria ad Indian Wells su Aryna Sabalenka (quella settimana addirittura numero 3 del mondo) e quella in rimonta su Alizè Cornet nelle qualificazioni alla fase finale di BJK Cup. Da luglio in poi la giocatrice toscana ha ritrovato anche continuità di rendimento e ha così inanellato una serie di risultati positivi in diversi WTA 250, compresa la finale di Cluj-Napoca a metà ottobre. Jasmine si è poi regalata anche un titolo (l’ITF da 100mila dollari di Les Franqueses del Valles) per concludere al meglio una stagione positivo nonostante il -10 in classifica rispetto a un anno fa. Tra i buoni propositi per il 2023 c’è sicuramente quello di migliorare lo score negli Slam dopo le quattro sconfitte al primo turno di quest’anno.
VOTO: 6,5

COCCIARETTO Elisabetta (#66) – In un ideale podio degli avvenimenti più rilevanti dell’annata del movimento femminile, a fianco all’exploit di Trevisan al Roland Garros e alla crescita di Bronzetti, c’è spazio anche per i costanti progressi della più giovane del gruppo: la 21enne di Ancona Elisabetta Cocciaretto. Esattamente come Lucia, anche lei ha guadagnato quest’anno 90 posizioni in classifica e delle 65 giocatrici che la precedono al momento nel ranking solo sette sono più giovani di lei. Elisabetta si è costruita questa classifica giocando e vincendo tanto, recuperando con gli interessi il tempo che aveva perso per l’operazione al ginocchio della scorsa estate: il suo bilancio stagionale è di 44 vittorie e 23 sconfitte ed è arricchito da cinque finali. Tre di queste – a livello ITF – le ha portate a casa, mentre l’ultima l’ha disputata nel competitivo WTA 125 di Tampico. La marchigiana è stata anche, e senza dubbio, quella che ha giocato meglio a Glasgow nel girone della BJK Cup in cui ha ben figurato contro Teichmann e Andreescu. Tra i ricordi più significativi del suo 2022 c’è anche la prima vittoria in uno Slam, arrivata a Wimbledon.
VOTO: 7+

GIORGI Camila (#68) – Un anno fa era ancora la prima della classe, oggi rappresenta l’unica nota davvero stonata (e insufficiente) della stagione del tennis azzurro al femminile. Il 2022 agonistico di Camila, finito in anticipo a causa di una fastidiosa fascite plantare, è stato infatti assolutamente incolore: 16 vittorie a fronte di altrettante sconfitte e una semifinale a Eastbourne come miglior risultato. Eccezion fatta per tre isolate vittorie contro giocatrici in top ten, è mancato l’acuto (gli ottavi al Roland Garros non possono bastare), a differenza dell’anno scorso quando in estate la marchigiana si regalò il WTA 1000 di Montreal. Tra i dati simbolici della sua annata, oltre alle 55 posizioni perse in classifica, c’è un preoccupante record di 4-9 nei match protrattisi al terzo set (nel 2021 aveva registrato uno speculare 9-4). Si potrebbe pensare a una semplice stagione negativa, ma la sensazione è che ogni giorno il tennis perda pian piano terreno nella gerarchia delle priorità di Camila che, a quasi 31 anni, avrebbe ancora tempo e gioco per togliersi qualche altra soddisfazione.
VOTO: 5

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement