Serena Williams citata in giudizio dopo la crisi degli NFT

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Serena Williams citata in giudizio dopo la crisi degli NFT

Assieme alla ex campionessa Slam, anche la star dell’NBA Steph Curry coinvolto nella vicenda

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Serena Williams è stata coinvolta in un’azione legale collettiva multimiliardaria. La storia è la seguente: a gennaio la 23 volte campionessa slam era entrata nel mondo degli NFT (non-fungible tokens) sostenendo e di fatto pubblicizzando attraverso i suoi social il progetto Bored Ape Yacht Club (BAYC). Per i meno esperti, gli NFT sono dei ‘gettoni digitali’ che certificano il possesso di un’opera digitale (video, foto ecc), e il non-fungible sta ad indicare appunto l’autenticità e la non riproducibilità di questo attestato, unico per ogni opera digitale. Serena Williams, come moltissimi altri personaggi del mondo dello spettacolo, si è fatta trasportare dal progetto Bored Ape – migliaia di disegni di scimmie a cartone, arrivati a costare anche $344.000 l’uno – ma era solo questione di tempo prima che qualcosa andasse storto.

Ora, questa sua partnership pare abbia aumentato artificialmente la domanda e il valore degli NFT BAYC, facendo perdere agli acquirenti un’incredibile quantità di denaro. Assieme a Serena sono coinvolto nella vicenda anche il campione di basket NBA Stephen Curry, guardia dei Golden State Warriors. I due sono stati tra i promotori del Bored Ape Yacht Club. Il fatto di vedere due stelle assolute dello sport mondiale sostenere questo tipo di aziende ha portato molte persone ad investire su di esse. Nella causa si legge che loro hanno spinto: “gli investitori ad acquistare questi investimenti in perdita a prezzi drasticamente gonfiati”.

Ma oltre a possedere la copia digitale di una foto, quel è stato il motivo che ha spinto così tanti investitori a spendere in totale circa un miliardo di dollari per dei disegni? Il brand faceva molto affidamento sulla percezione che l’acquisto di una Bored Ape in versione NFT avrebbe conferito uno status agli acquirenti. Promettevano loro vantaggi, accesso a eventi e altre opportunità di investimento redditizie che erano disponibili solo per i possessori di queste foto.

Dalle previsioni emerge che Yuga Labs (la compagnia che possiede Bored Ape) ha un valore di 4 miliardi di dollari. La valutazione è in gran parte da attribuire alle vendite di oltre 1 miliardo di dollari della collezione NFT. Non è la prima volta che un star del tennis viene coinvolta in un progetto legato alle criptovalute. Lo scorso novembre Naomi Osaka era diventata azionista della FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute, che ha dichiarato bancarotta per via delle svalutazione della moneta

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