Marco Cecchinato e gli allenamenti con Alcaraz: "Per Carlos sarà una stagione di assestamento"

Flash

Marco Cecchinato e gli allenamenti con Alcaraz: “Per Carlos sarà una stagione di assestamento”

“Giocare di nuovo nei Challenger è stato molto difficile da accettare” così il 30enne palermitano, al termine di una stagione non esaltante

Pubblicato

il

Marco Cecchinato - ATP Cagliari 2021
 

Allenarsi con i migliori“. Qualche giorno fa accanto a questa didascalia, Marco Cecchinato aveva condiviso un’immagine sui propri canali social. La foto postata, ritraeva il trentenne palermitano in compagnia del numero uno della classifica mondiale Carlos Alcarazfatto fuori mestamente dal Mubadala Tennis Championships -.

Il tennista azzurro, infatti, ha avuto l’opportunità e il privilegio di trascorrere alcune giornate presso l’AccademiaEquelite de Villena“. Il centro fondato da Juan Carlos Ferrero nel comune valenziano di Villena in provincia di Alicante, dunque l’abituale “casa” del talento di Murcia – nella scuola tennis ha anche una piccola dimora quando tra un training e l’altro fa le ore piccole, un prefabbricato da 25 metri quadri -. Il luogo dove svolge la propria preparazione invernale, comprese tutte le varie sessioni di allenamento che pratica durante i richiami fisici dell’intera stagione agonistica, sotto gli ordini di Mosquito. Perciò sono stati giorni intensi, e di grande apprendimento professionale per il Ceck.

IL 2022 DI CECCHINATO NATO SOTTO UNA CATTIVA STELLA

L’ultimo anno per il semifinalista al Roland Garros 2018, non si è rivelato per niente positivo: ha iniziato la stagione 2022 reduce da sette settimane di convalescenza a causa di un infortunio al gomito e dopo essere stato eliminato al primo turno dell’Australian Open, è incappato in una spirale di negatività senza soluzione di continuità finendo per uscire ad aprile dalla Top 100. La serie di ecatombe si conclude solamente al termine di 11 sconfitte consecutive, riuscendo finalmente a vincere il suo primo incontro stagionale al Foro Italico nell’esordio delle pre-Qualificazioni. Tuttavia già al round successivo, ritorna ad assaporare il veleno della sconfitta.

Prima dell’Open di Francia prende parte all’ATP 250 di Ginevra, dove porta a casa il primo successo del 2022 in un main-draw ATP battendo un Dominic Thiem lontano dai fasti migliori. Il problema però è che l’attuale n. 102 del ranking, aveva dovuto approcciare al torneo svizzero nuovamente dopo un stop prolungato e difatti arriva puntuale il KO al secondo turno per mano del polacco Majchrzak (recentemente risultato positivo all’anti-doping). Anche nell’appuntamento principe della stagione sulla terra battuta, è un giocatore polacco ad estrometterlo dall’evento. Vince un’altra partita al debutto, contro il veterano Andujar, per poi venire eliminato da Hurkacz. Ebbene, la mancata difesa del 3° turno raggiunto a Parigi un anno prima – con l’aggiunta anche del ricco conguaglio di punti sottrattoli dopo la finale di Parma del 2021 – lo fanno precipitare sino alla 206esima piazza. Il peggior posizionamento in classifica per il siciliano dai tempi dell’agosto 2013.

A questo punto è stato costretto inevitabilmente a dover ripiegare sul circuito minore, forse questa decisione è arrivata troppo tardi – sarebbe stato più saggio ed opportuno rifugiarsi prima nei Challenger per ritrovare la fiducia perduta, prima del crollo nel ranking. Ma sarà il tennista italiano stesso più avanti a far luce sul perché di questo ritardo -. Ciononostante, ad un livello inferiore, le qualità di Marco vengono fuori e così ritorna nei primi 150. Difatti, poi, quando rientra a disputare tornei ATP coglie un grande scalpo negli ottavi del ‘250’ di Umago sconfiggendo il connazionale Musetti. Bisogna però ricordare, che Lorenzo era reduce dal suo primo storico titolo ad Amburgo e quindi il suo serbatoio era in netta riserva. Nei quarti, tuttavia, Cecchinato raccoglie soltanto tre giochi contro un altro azzurro: l’oriundo Franco Agamenone, la vera sorpresa dell’ultima edizione dell’ATP croato. Decide in seguito di saltare lo swing sul cemento nordamericano e di dedicarsi ai Challenger sul rosso: ottiene prima la semifinale al San Marino Open, per poi giungere al primo trionfo stagionale in quel di Lisbona. Un’affermazione importantissima per il nostro giocatore, che non vinceva un torneo professionistico da tre anni: a Buenos Aires, nel febbraio 2019. Non sazio, centra la doppietta appena due settimane dopo in Sudamerica al Challenger di Rio superando in rimonta Yannick Hanfmann e rientrando grazie a questo risultato, solo però momentaneamente, in Top 100.

Dunque annata decisamente sottotono per l’isolano di Palermo, ma quantomeno chiusa con due allori. Lui però è molto più drastico. Questo uno stralcio dell’intervista rilasciata da Marco Cecchinato alla Gazzetta dello Sport.

IL RAPPORTO SPECIALE TRA CARLOS E MOSCQUITO

Io e il mio team abbiamo iniziato a lavorare in Spagna per preparare la prossima stagione perché molti giocatori si allenano tra Valencia e Alicante. Mi sono allenato bene con Carlos [Alcaraz, ndr], è davvero un ragazzo straordinario, ed è fortissimo sul campo. Ho visto in che modo è cresciuto rispetto agli allenamenti che abbiamo condiviso in passato nelle stagioni precedenti. Il rapporto tra lui e il suo allenatore Ferrero è meraviglioso. Tutto ciò che dice Juan Carlos è ogni volta una lezione preziosa per Carlitos, il quale cerca subito metterla in pratica“.

L’EVOLUZIONE DI ALCARAZ DESCRITTA DA UN’OSSERVAZIONE PRIVILEGIATA

Rispetto ad un anno fa è molto più potente e si vede che sta lavorando sullo sviluppo dei punti per avere come obbiettivo in campo la proiezione immediata al vincente di dritto. In un certo senso mi ricorda molto Rafa [Nadal, ndr]. Difficile che possa scendere in classifica nel 2023. Sarà sicuramente una stagione di adattamento e assestamento per lui, ma sono certo che rimarrà al Top perché è talmente così abile sia a livello mentale che fisico. Fa veramente paura, che sia terra o cemento“.

L’ANNO PEGGIORE DELLA SUA CARRIERA, E’ STATO DIFFICILE ACCETTARE DI DOVER RITORNARE NEI CHALLENGER E PRENDERE COSCIENZA DELLA DISCESA IN CLASSIFICA

Non mi pongo obiettivi in ​​termini di classifica per il 2023. Voglio solo dare il massimo e vincere quante più partite possibili, quante più ne riuscirò a portare a casa. Per me, giocare di nuovo nei Challenger dopo una vita tennistica vissuta nel massimo circuito è stato molto difficile da accettareL’ho subita tanto sul piano psicologico la discesa in classifica. Poi, però, ho compreso che avrei dovuto affrontare ogni sfida con l’atteggiamento giusto se volevo provare a migliorarmi ancora. Alla fine sono molto contento di come ho chiuso il peggior anno della mia vita da tennista“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement