Il dibattito su chi sia il migliore di tutti i tempi, il GOAT – acronimo di Greatest Of All Time – come dicono in America, tiene sempre banco. Anche nel tennis la discussione è aperta: meglio Federer o Nadal? Djokovic o Sampras? Laver o Borg? E via discorrendo.

Poi c’è chi, come il danese Holger Rune, della questione non è particolarmente interessato. In un’intervista rilasciata al sito britannico “Express Sport”, il numero 11 ATP, recentemente premiato dai colleghi con il premio di “Newcomer of the year”, si dice infastidito da queste chiacchiere da bar. “Sinceramente non penso a questo argomento. Odio il dibattito sul GOAT. Penso che tutti i tennisti in discussione siano straordinari, hanno raggiunto traguardi assolutamente storici. Ciò che hanno fatto spinge altri giovani a credere che sia possibile”. Rune ritiene che i record sono stabiliti per essere battuti e che la cosa più importante è l’eredità che uno lascia. “I record sono lì per essere infranti e ti costringono a lavorare di più per infrangerli. Questo è positivo per il futuro del tennis e contribuisce ad aumentarne il livello”, ha aggiunto.

Rune è uno pratico, pensa come gioca, in maniera veloce incisiva, come i suoi propositi per il 2023. Il danese è convinto che sia lui che Carlos Alcaraz possano affrontare da pari a pari Djokovic e Nadal nel 2023, misurandosi con loro nei tornei più prestigiosi: “Sì, credo di poterli battere. Sono felice che continuino a giocare, perché non c’è dubbio che abbiano stabilito uno standard molto alto”. Insomma il campione del Masters 1000 di Parigi Bercy (vinto in finale proprio contro Djokovic) ha lanciato il guanto di sfida. In attesa di capire chi sia il GOAT, i giovani rampanti stanno arrivando.