Australian Open, Casper Ruud: "Ho bisogno di riposo, la preparazione fisica fatta non è bastata"

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Australian Open, Casper Ruud: “Ho bisogno di riposo, la preparazione fisica fatta non è bastata”

“Convivo da due anni con un fastidio all’addome. Quando servo, il dolore affiora sul lato sinistro” spiega Casper Ruud, sempre pronto a elogiare l’avversario. “Brooksby divertente da guardare”

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Casper Ruud - Australian Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

Fuori anche la testa di serie n. 2 all’Australian Open 2023. Casper Ruud esce sconfitto dalla sfida con Jenson Brooksby con il punteggio di 6-3, 7-5, 6-7, 6-2. Non al meglio fisicamente, il norvegese ha annullato match point nel terzo set, dando spiragli di rimonta prima di cedere di schianto nel quarto parziale. Il n. 39 del mondo è stato tatticamente perfetto: ha insistito a giocare sul rovescio di Ruud e ha ottenuto quanto sperato.  

È stata una partita difficile”, commenta il n. 3 del ranking ATP. “Annullando i match point ho cercato di rientrare nella partita, ma la brutta ripartenza nel quarto set mi ha messo da capo fuoripista. È stato bravo Jenson a mettermi in difficoltà con la risposta. Ho dato il massimo, ma non è bastato. I primi due set sono stati un po’ più equilibrati, ma sul finire di entrambi ho commesso troppi errori. Non ho servito bene e contro un abile ribattitore, tutto si complica quando non spingi bene con il servizio. La palla mi tornava velocemente e quando non servi bene vai subito in difficoltà”.

Poi gli apprezzamenti del norvegese verso il suo avversario: “Brooksby è un giocatore divertente da guardare. Piace agli spettatori e spesso mi soffermo anche io su alcune sue sfide. Gioca davvero bene e si difende benissimo. È stato un incontro difficile per me, perché non ho mai avuto palle alte che esaltano il mio gioco. Le poche volte che ci sono riuscito ha contrattaccato alla grande da entrambe le parti, tenendo palla bassa e profonda. Cercherò di imparare da questa sfida, anche se non ho commesso molti errori. Fisicamente è stata una partita dura. Siamo stati quasi quattro ore in campo, ho lottato e non ho risentito fisicamente del match. A fine gara gli ho fatto il mio in bocca al lupo per il prosieguo”.

Ruud ha avvertito un fastidio durante il match e ha chiamato il medical time out durante il secondo set: “Ho chiesto l’intervento del fisioterapista perché convivo da due anni con un fastidio all’addome. Quando servo, il dolore affiora sul lato sinistro. Oggi non ha inciso, ma è un qualcosa su cui lavorerò immediatamente per eliminare questo problema. Rinforzando il mio fisico, avrò sicuramente dei benefici. Nel terzo e nel quarto sono riuscito a servire un po’ più liberamente e a sentirmi meglio negli spostamenti. Spero che non sia niente di grave”.

Per Ruud adesso l’opportunità di poter usufruire di cinque settimane per prepararsi al meglio fisicamente: “Ho avuto solo sette giorni di ferie, credevo che il lavoro fatto potesse aiutarmi ad essere in forma qui in Australia, ma evidentemente non è stato abbastanza il tempo che ho avuto. Ho fatto la preparazione che riteneveo idonea, ma evidentemente mi sbagliavo. Ora è facile puntare il dito contro le esibizioni fatte in Sudamerica che rappresentano un male sia per me che per Rafa. Fisicamente non sto peggio dell’US Open: lì ho fatto finale qui sono uscito al secondo turno. L’equilibrio è davvero sottile con tanti giocatori e si può perdere o vincere contro chiunque. Non vedo l’ora di avere un po’ di tempo libero, trascorrendolo a casa, preparandomi per un altro, si spera, lungo anno in tour quando ricomincerò”.

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