Battuto e infortunato «Ora mentalmente sono distrutto» (Cocchi). Tsitsipas sprint «Mi sono divertito» (Strocchi). Sonego, la sconfitta dei rimpianti il servizio di Hurkacz decide tutto (Turco). Sinner percorso netto (Gimmò)

Australian Open

Battuto e infortunato «Ora mentalmente sono distrutto» (Cocchi). Tsitsipas sprint «Mi sono divertito» (Strocchi). Sonego, la sconfitta dei rimpianti il servizio di Hurkacz decide tutto (Turco). Sinner percorso netto (Gimmò)

La rassegna stampa di Giovedì 19 gennaio 2023

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Battuto e infortunato «Ora mentalmente sono distrutto» (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Era diventato un tormentone: «Ma quando ti ritiri? Ma è vero che ti ritiri dopo Parigi? Ma smetterai a fine anno?». E Rafa Nadal ogni volta era costretto a riportare la discussione sui propri binari: «Ml place giocare, amo competere e fino a che il fisico lo permetterà, andrò ancora avanti». E ieri, il suo corpo ha deciso ancora una volta di scombinare le carte. Infortunato a un’anca, il mancino è stato battuto al secondo turno dallo statunitense Mackenzie McDonald, n 65 al mondo per 6-4 6-4 7-5. Ma soprattutto è stato battuto dall’ennesimo guaio fisico. Stanco, abbattuto, deluso, cost si è definito il maiorchino, che arrivava a Melbourne da campione in carica, per difendere un titolo che nel 2022 lo aveva reso l’uomo con più titoli Slam al mondo, distaccando gli eterni rivali Roger Federer e Novak Djokovic con cui divideva la quota 20 nell’olimpo dei campioni.

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Rafa tornerà subito in Spagna per sottoporsi come sempre alle cure del dottor Cotorro, il suo angelo custode: «Non so ancora bene di cosa si tratta, se è un problema muscolare o articolare – ha spiegato -. In passato ho già avuto qualche fastidio all’anca, ma non mi sono mai sentito come adesso. È come se non potessi muovermi» . Affranto Davvero abbattuto, il maiorchino nel 2022 ha avuto problemi al solito piede e si è strappato agli addominali durante Indian Wells, questo nuovo acciacco taglia le gambe anche a un guerriero come lui: «A volte è frustrante, difficile da accettare. Sono davvero stanco di dover affrontare un altro infortunio. In questo momento non riesco a rimanere ottimista e a dire che la vita è fantastica ha proseguito parlando con i media -. Certo, non mi posso lamentare della mia vita in generale, ma in termini sportivi sono qui, di nuovo a parlare di un problema fisico. Se negassi di essere mentalmente distrutto, mentirei. È un momento davvero difficile per me. Mi auguro almeno che non sia nulla di grave che mi obblighi a rimanere per lungo tempo lontano dal campo, perché il processo di recupero è sempre difficile». Poi, una pillola di puro “nadalismo”: «Perché non mi sono ritirato? Da campione in carica non volevo salutare con un ritiro. L’essenza dello sport è questa: ci provi fino alla fine, senza badare a quante possibilità hai di farcela. Una filosofia che ho seguito per tutta la mia carriera»

Tsitsipas sprint «Mi sono divertito» (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Si aprono nuovi scenari nella parte alta del tabellone maschile e Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev intendono farsi trovare pronti. Il 24enne greco, n.4 del ranking mondiale e terzo favorito del seeding, è rimasto in campo appena un’ora e mezzo, più o meno come una sessione di allenamento, per sbarazzarsi della wild card locale Rinky Flijiketa (n.169), al quale ha concesso solo cinque game. «Mi sono sentito bene e mi sono divertito molto», il commento del giocatore ateniese, tre volte semifinalista agli Australian Open (2019, 2021 e 2022) e due anni fa finalista al Roland Garros, domani opposto all’olandese Tallan Griekspoor (n.63), capace di sgambettare nel derby orange il connazionale Botic van deZandschlup (n.34), 32° testa di serie.

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Anche nel torneo femminile non ha speso troppe energie per staccare il pass per il 3° turno la polacca lga Swiatek, dominandola colombiana Camilla Osmio (n.84). «È stato molto più difficile di quanto suggerisca il risultato», ha comunque sottolineato la n.1 del mondo, semifinalista a Melbourne lo scorso anno, ora attesa dalla spagnola Cristina Bucsa (n.100), passata attraverso le qualificazioni, che ha eliminato la canadese Bianca Andreescu (n.43), vincitrice degli US Open 2019. Semaforo rosso anche per un’altra ex regina a New York (2021), la 20enne britannica Emma Raducanu (n.77), che nel testa a testa fra giovani ha ceduto alla statunitense Coco Gauff (n.7 del mondo e del torneo). Più rischi ha corso la greca Maria Sakkari (n.6) contro la qualificata russa Diana Shnaider (n.106), debuttante in un main draw di uno Slam, riuscendo a imporsi in rimonta dopo oltre 2 ore e mezza di lotta sulla 18enne che studia negli States. 

 Sonego, la sconfitta dei rimpianti il servizio di Hurkacz decide tutto (Fabrizio Turco, la Repubblica Torino)

Lorenzo Sonego saluta gli Australian Open; ma quanti rimpianti sistema nella valigia pronta per far ritorno in Italia. Il secondo turno del primo Slam dell’anno è stato fatale al tennista torinese che ha sfiorato a più riprese l’impresona contro uno dei big del ranking mondiale, il polacco Hubert Hurkacz che occupa la posizione numero 11 della classifica Atp. Più che una partita, il faccia a faccia fra due tennisti, che si conoscono benissimo per essersi allenati assieme poche settimane fa a Montecarlo, è stato una maratona lunga tre ore e 53 minuti in cui Sonego, nei primi tre set, ha sempre tenuto il pallino in mano. «Il problema è che avremmo potuto e dovuto chiuderla lì, ecco perché adesso siamo delusi e arrabbiati – è il concetto che, nella notte di Melbourne, esprimono assieme Sonego e il suo coach, Gipo Arbino – Fa male perdere in cinque set dopo aver servito per condurre due set a zero». Nelle statistiche la chiave della serata è stata tutta nel servizio, ossia il punto forte del polacco che si è aggrappato alla battuta nei momenti più complicati, mentre Sonny non è riuscito a servire bene con continuità, come dimostra il 63% di prime e i soli 5 ace piazzati (contro di Fabrizio Turco 9).

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Con il match tornato in parità, Sonego reagisce e inizia a giocare più sciolto: lascia andare il braccio e assesta in avvio il break che lo lancia verso il 6-2 del terzo set. Partita indirizzata? Nient’affatto. Perché da quel momento Lorenzo paga un lieve calo di rendimento, e chissà se ha inciso anche la maratona di lunedì, quelle tre ore e 17 minuti contro il portoghese Borges. A tutto ciò si aggiunge un nuovo scroscio che fa diventare la partita una sfida ad intermittenza, «e servire con pioggia negli occhi non è semplicissimo» dice Sonny che alla lunga ha pagato i miglioramenti del polacco che ha preso fiducia e ritmo con il servizio risultando quasi ingiocabile nei suoi turni di battuta. Archiviata 3-6 la quarta partita, si arriva alla resa dei conti ma per Sonego la strada si fa subito in salita: 0-40 e break di Hurkacz che di fatto chiuderà il conto visto che non si lascerà più avvicinare e completerà il sorpasso con il 6-3 conclusivo. Sarà quindi lui a sfidare nel terzo turno il canadese Shapovalov, sconfitto a sorpresa proprio da Sonego a fine novembre in Coppa Davis. Ora Lorenzo torna a casa. Lavorerà una decina di giorni allo Sporting; poi, fra due settimane, potrebbe partecipare al 250 Atp sul cemento di Montpellier. A quel punto il calendario di febbraio del campione di corso Cosenza prevede il torneo di Rotterdam (500 Atp dal 13 febbraio), Doha (250 dal 20) e Dubai (500 Atp dal 27).

Sinner percorso netto (Ronald Gimmò, Corriere dello Sport)

 Un’altra vittoria in tre set. Un altro match chiuso in meno di due ore. Jannik Sinner approda al 3° turno degli Australian Open lasciando ben poche briciole ai suoi avversari – in questo caso l’argentino Etcheverry, sconfitto 6-3, 6-2, 6-2 – confermandosi giocatore affidabile ed efficace, quando chiamato a ribadire sul campo favori e pronostici che ne accompagnano le uscite contro avversari di inferiore caratura. Era da un anno che l’azzurro non centrava un avvio di Slam così impeccabile. Accadde proprio qui in Australia (vittorie in 3 set contro Sousa e Johnson). Negli altri major – conclusi con un quarto turno a Parigi e due quarti di finale a Wimbledon e New York – i primi passi furono più incerti, la condizione continuò a crescere strada facendo. Ed era proprio questo il banco di prova su cui maggiormente si concentravano le attenzioni di questa sua vigilia australiana. I ricordi della stagione appena trascorsa, scandita dai frequenti infortuni, sono ancora freschi, e lo spavento preso ad Adelaide, quando scivolando tornò ad awertire un fastidio all’anca, non ha fatto altro che risvegliarli.

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I precedenti, cosa come la cabala, vedono l’ungherese in vantaggio 3-1, e forte di due vittorie colte in altrettanti Slam (secondo turno degli AO nel 2020,1 °turno a Wimbledon l’anno successivo). Sarà questa, per Sinner la partita da cui ricavare le prime coordinate per capire dove collocarsi, e quale sia il paesaggio nascosto sotto la coltre morbida dei due avversari affrontati sin qui. Le cartoline inviate promettono bene: si riconosce il servizio (88% di punti ricavati dalla prima), concentrazione e autorevolezza non hanno tradito alcun calo e il gioco a rete stato ieri foriero di iniziative sempre più frequenti e ragionate. «Ci stiamo lavorando da tempo – ha confermato l’altoatesino a fine match – Ci sono partite in cui mi riesce meglio, come in questa occasione, e altre in cui mi riesce di meno. Ho attaccato nei momenti giusti e ho coperto la rete abbastanza bene. Piano piano le volée le sento meglio, e questo mi dà fiducia per provarci più spesso».

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. Del plotone di italiani al via, solo lui è approdato al terzo turno: <Le sconfitte di Musetti e Berrettini? Ho visto le partite, mi dispiace – ha poi aggiunto l’azzurro ai microfoni di Eurosport – Al tiebreak del quinto set è tutto molto difficile. A volte ti gira bene, a volte meno. Hanno lottato entrambi, erano due set a zero sotto. Io comunque resto concentrato su di me, mi alleno con il mio team per fare il meglio>. Contro Fucsovics, avrà un motivo in più per provarci.

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