Australian Open, Khachanov ribadisce le sue origini armene: "Sii forte era riferito a loro. L'esclusione da Wimbledon? Non mi occupo di politica"

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Australian Open, Khachanov ribadisce le sue origini armene: “Sii forte era riferito a loro. L’esclusione da Wimbledon? Non mi occupo di politica”

“Non tutto è andato liscio per me, ma ora ho cambiato rotta”. Karen Khachanov, il russo che non ti aspetti alla seconda semifinale Slam di fila

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Dopo quella allo US Open, arriva la seconda semifinale consecutiva negli Slam per Karen Khachanov. Continua il suo grande momento e mostra tanta costanza: “Sono tutti i dettagli che fanno la differenza, se metti insieme tante piccole cose alla fine raggiungi gli obiettivi che ti sei prefissato. La semifinale all’US Open mi ha dato tanta consapevolezza e una spinta in più ad avere grande fiducia in me. Tutti questi aspetti mi rendono un giocatore costante”.

In conferenza stampa dopo la vittoria nei quarti su Sebastian Korda, Khachanov ha avuto modo di tornare sull’argomento di cui si è tanto parlato dopo il successo su Tiafoe, ovvero quel “Sii forte” scritto sulla telecamera nel post partita. Karen è originario dell’Armenia e a quella terra era riferito il messaggio, vista la guerra con l’Azerbaijan: “Ho radici armene, da parte di mio padre, da parte di mio nonno, anche da parte di mia madre. Volevo solo mostrare forza e sostegno alla mia gente. Spero che loro siano forti. Non voglio parlare di quanto accaduto a Wimbledon: io devo solo giocare, al resto pensano le persone competenti, non voglio esprimere giudizi in merito”. Karen ha specificato di non aver ricevuto nessuna lettera di richiamo da parte della Federazione russa.

Khachanov appartiene alla generazione d’oro (o d’argento? come la medaglia che ha vinto Karen a Tokyo due anni fa) di tennisti russi, assieme a Rublev e Medvedev. Continuano a dare spettacolo in campo, anche se adesso le gerarchie sono cambiate, con Medvedev in difficoltà e con lui che sembra avere una marcia in più sugli altri: “E’ una competizione e quindi giustamente qualcuno va avanti, altri no. Daniil era davanti a noi, con Andrey fisso nei top 10. Non tutto è andato liscio per me, ma sono convinto che ora sono riuscito a cambiare la tendenza. Stiamo andando verso la direzione giusta con il mio team“.

Sulla gara odierna, Khachanov è rimasto molto concentrato malgrado dall’altra parte della rete a un certo punto il suo avversario abbia faticato per via di un infortunio al polso: “Fa parte dello sport. Direi che è stata una dura battaglia fino a un certo momento, poi non sapevo quali fossero le reali condizioni di Korda. Vinto il secondo set, ho subito centrato il break nel secondo game del terzo e mi sono tolto pressione. E’ giusto che lui abbia pensato a salvaguardare la sua salute, io sono rimasto concentrato”.

Dopo la sconfitta con Ruud all’US Open 2022, Khachanov spera che l’esito di questa semifinale sia diverso: “Ogni gara ha la sua storia. A New York ho speso parecchie energie lungo il percorso giocando una media di quattro set a partita. I quarti con Nick Kyrgios mi hanno tolto lucidità giocando sino all’1:30. Quel giorno ricordo che sono andato a dormire alle 5:00 dopo tutti i miei trattamenti e tutto il resto. Il giorno dopo ho avuto anche due giorni liberi, ma quando perdi il sonno della notte è dura. Questa volta è diverso perché sto bene fisicamente, non ho ancora disputato partite così lunghe, vedremo”. Il vincente di Tsitsipas-Lehecka è avvisato.

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