Australian Open, Paul: "Tornassi indietro farei qualche anno di college. La mia crescita è costante"

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Australian Open, Paul: “Tornassi indietro farei qualche anno di college. La mia crescita è costante”

Prima semifinale Slam per Tommy Paul: “Affrontare Novak in Australia è fantastico”. E per il futuro: ” mi spingerò tra i primi 15, i primi 10. È lì che voglio essere”

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Tommy Paul - Australian Open 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Il 25enne Tommy Paul è il primo tennista statunitense a raggiungere la semifinale maschile all’Australian Open dopo 15 anni, da Andy Roddick nel 2009. E lo ha fatto vincendo in quattro set contro la giovane promessa a stelle e strisce Ben Shelton: “La partita che mi sarei aspettato” ha commentato a fine match Paul. Di seguito la conferenza stampa.

D: Sei alla tua prima semifinale Slam e in classifica sarai tra i primi 20 dopo questo torneo. Quali sono le sensazioni in questo momento, e non è ancora finita?
TOMMY PAUL: Sì, sono davvero eccitato. Non è stata la partita più bella di sempre oggi, ma era come dovevo giocarla. Era come mi sarei asepttato che sarebbe andata. Lui è un ottimo battitore. Ho dovuto mettere quante più risposte potevo. Ma sono davvero eccitato. È davvero fico. Penso che sarebbe ancora più bello giocare con Novak. Probabilmente è quello che voglio interpretare. Voglio dire, probabilmente avrei più possibilità di vincere se fosse Rublev, ma giocare con Novak qui in Australia sarebbe fantastico. […] L’ho visto negli spogliatoi dopo aver finito la mia partita. Mi ha detto, Congratulazioni. Tutto qui. Ci siamo allenati in passato. Ma sì, non abbiamo mai giocato una partita l’uno contro l’altro. Ovviamente è piuttosto a suo agio qui in Australia. Sarà una partita impegnativa. Ma io sto giocando il mio miglior tennis, quindi è un buon momento per me.

D. In campo hai accennato al fatto che tua madre fosse qui. Potresti dirci qualcosa in più? Quando è iniziato il suo viaggio, da dove? Hai avuto modo di vederla prima o dopo la partita? Cosa ha significato per te averla lì?
OMMY PAUL: Bhe, è stato fantastico. In realtà, quando l’ho sentita per la prima volta, ero piuttosto nervoso perché ci siamo trovati bene qui e non volevo davvero cambiare nulla. E dopo averci pensato un po’ su mi sono detto: ‘Va bene, dai, sono nei quarti di finale. Lei ha fatto molto per me, insomma, da quando ero molto giovane fino ad ora’. Ha sacrificato un sacco di cose per farmi arrivare dove sono ora. Merita di essere qui e merita di vedermi vincere partite importanti. Ero davvero entusiasta di vederla e averla qui. L’ho vista prima della partita. È venuta in albergo poco prima che partissi per il riscaldamento in campo. Poi ovviamente l’ho vista subito prima della partita, prima di uscire. Poi l’ho vista sugli spalti col mio team. È stato davvero emozionante. È davvero bello averla qui.

D. Puoi parlarci un po’ del passaggio dall’essere un top junior al tour senior, raggiungendo una semifinale Slam? Ho letto in passato che ti sei pentito di alcune delle decisioni che hai preso all’inizio, del viaggio per arrivare a questo punto.
TOMMY PAUL: Sì, ogni junior passando al professionismo ha un percorso diverso. Ovviamente Fritz, io e lui, abbiamo avuto un sacco di partite davvero belle nelle finali degli Slam junior. Ha fatto il salto tra i professionisti molto rapidamente. Da allora sta andando alla grande. Reilly ha avuto un percorso diverso. Big Foe (Tiafoe) ha avuto un percorso diverso. Il mio è stato, tipo, il più lento. Mi piace pensare che gli ultimi quattro anni della mia carriera siano stati dei passi costanti in salita. È così che ci si sente. Si spera che il 2023 sia l’anno in cui farò davvero un grande salto e mi spingerò tra i primi 15, i primi 10. È lì che voglio essere alla fine.

D. Il commento sul rimpiangere alcune delle cose del passato, puoi ampliarlo se puoi?
TOMMY PAUL: Sì, sarei voluto andare al college subito dopo il periodo junior. Se dovessi farlo di nuovo, sarei andato al college per un anno o due. Non lo so, a questo punto mi guardo indietro e provo a non avere troppi rimpianti. Ovviamente tutto quello che è successo, ho imparato da ciò. Mi ha reso quello che sono oggi. Mi ha reso il giocatore che sono. Sono abbastanza soddisfatto di quello che sono adesso. Ovviamente non ancora soddisfatto del torneo. Si spera io possa andare avanti, ma insomma…

D: Qual è il tuo rapporto con Nick Kyrgios? Mi sembra di aver capito che siete buoni amici.
TOMMY PAUL: Sì, credo che sia un talento pazzesco per questo sport. È un peccato non vederlo giocare. Lui e Frances (Tiafoe) sono le mie due persone preferite da guardare. Se lui è in TV e io sono al torneo guardo sempre le sue partite perché sono le cose più divertenti. Mi è dispiaciuto sentire che ha dovuto ritirarsi da questo torneo proprio prima che iniziasse, perché non vedevo davvero l’ora di vederlo giocare. Ma penso che avrà un buon anno. Ovviamente ha fatto ottime cose l’anno scorso, ha giocato alla grande. Sono in attesa di vederlo giocare.

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