Lettera a cuore aperto di Jessica Pegula per sua madre Kim colpita da un infarto: "È stato un anno difficile"

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Lettera a cuore aperto di Jessica Pegula per sua madre Kim colpita da un infarto: “È stato un anno difficile”

La madre Kim è stata colta da un arresto cardiaco nel sonno a giugno del 2022. Lo stesso anno sua figlia Jessica le ha dedicato il successo a Guadalajara

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Jessica Pegula - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

“Questa è una storia su mia madre, sulla mia famiglia e sull’ultimo anno che abbiamo vissuto

Comincia così la lettera a cuore aperto che Jessica Pegula ha pubblicato su The Players Tribune, sito web americano dove gli atleti si raccontano. In questa storia Pegula ripercorre gli ultimi travagliati mesi che ha dovuto passare a causa dell’arresto cardiaco che ha colpito sua madre, Kim Pegula, presidentessa dei Buffalo Sabres e dei Buffalo Bills.

Nel giugno del 2022 ero appena tornata in Florida dagli Open di Francia. Ho raggiunto i quarti di finale in singolare e la finale in doppio. Sono state due settimane incredibili, piene di aspetti positivi, tra cui l’ingresso nella Top 10 del mondo. Pochi giorni dopo il mio ritorno a casa, ho ricevuto una telefonata verso mezzanotte (il giorno del compleanno di mia madre) da mia sorella Kelly, che stava a casa dei miei genitori. La mamma aveva un problema e stava andando all’ospedale in ambulanza. 

Mia madre stava dormendo quando mio padre si è svegliato scoprendo che era andata in arresto cardiaco e che non rispondeva per un bel po’. Mia sorella le ha praticato la rianimazione cardiopolmonare fino all’arrivo dell’ambulanza. Le ha salvato la vita”. “Oggi mia madre è ancora in fase di recupero e, sebbene la risposta sia la stessa ogni volta che qualcuno me lo chiede, è vero che sta migliorando di giorno in giornoDeve fare i conti con una significativa afasia espressiva e con notevoli problemi di memoria. Riesce a leggere, scrivere e capire abbastanza bene, ma ha difficoltà a trovare le parole per rispondere.

Pegula è diventata co-propietaria dei Buffalo Bills, squadra professionistica di Football Americano della NFL, nel 2014, e come affermato da Jessica: Era la donna dietro il successo di mio padre, e mio padre lo ammetteva volentieri“. Nel prosieguo della lettera Pegula affronta le paure legate al suo futuro dopo il tennis, che per volontà di sua madre Kim sarà alla guida delle società sportive di famiglia. “Mia madre ha sempre voluto che mi impegnassi, che imparassi e che alla fine facessi quello che faceva lei. Mi ha sempre detto di aspettare fino a quando non avessi terminato la mia carriera da tennista. Io le chiedevo sempre di darmi più responsabilità, di lasciarmi coinvolgere di più, perché volevo aiutare. Così ora eccomi qui, con la mia famiglia, intrappolata in discussioni sulle sue cure, sui tutori legali, sui medici, sulla terapia e su quella che sembrava la meno importante, la mia carriera di tennista. All’improvviso, il tuo mondo si capovolge e non hai idea di cosa stia succedendo. Improvvisamente, sono passata da ‘Festeggiamo la top 10 nel ranking’ a ‘Devo iniziare a pensare alla mia carriera dopo il tennis molto prima di quanto pensassi?‘, ‘Mio padre e la mia famiglia hanno bisogno di aiuto?’, ‘Forse dovrei tornare a scuola e lavorare per la famiglia’”.

C’è poi il paragrafo dove Pegula rammenta la vittoria a Guadalajara in onore di sua madre Kim, lo scorso anno:Nel novembre 2022, sono stata in grado di vincere il mio primo titolo WTA 1000 a Guadalajara, in Messico. Prima della finale, stavo piangendo incontrollabilmente negli spogliatoi. Non sono una grande piagnucolona di solito, ma ho pianto. Non erano nemmeno lacrime tristi, erano quasi felici, perché avevo la sensazione che avrei vinto. Ho dedicato il trofeo a mia madre. Volevo farle sapere che anche dopo sei mesi terribili, ho ancora combattuto ogni giorno grazie a lei. Ho pianto durante il mio discorso e la cerimonia di premiazione“.

La lettera si conclude con un ringraziamento a tutti i tifosi che sono stati accanto alla sua famglia in questi mesi delicati, e in particolare alla comunità di Buffalo: È stato un anno difficile, ma allo stesso tempo mi sento fortunata e benedetta. Sono grata che mia madre sia ancora con noi quando altre famiglie non sono state così fortunate. Che abbia avuto una possibilità di guarigione, quando nella prima settimana in ospedale sembrava così poco probabile. Sono grata per i medici che l’hanno aiutata a guarire. Grazie per il fatto che ora è a casa, che può guardare i Bills, i Sabres e le mie partite di tennis. Prima non guardava mai le mie partite perché era troppo nervosa. Ora le guarda tutte. Ringrazio la comunità di Buffalo per la pazienza. So che volevate delle risposte e ci è voluto un po’ di tempo per ottenerle, ma finalmente è arrivato il momento. Grazie a tutti coloro che hanno rispettato la privacy e hanno mostrato a me e alla mia famiglia un enorme sostegno durante questo percorso”.

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