Sinner aggancia Berrettini nella classifica degli italiani più vincenti in Era Open: davanti a lui solo Panatta e Fognini

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Sinner aggancia Berrettini nella classifica degli italiani più vincenti in Era Open: davanti a lui solo Panatta e Fognini

Sorpassato Bertolucci (6 titoli), a 21 anni Jannik è già sul podio italiano. Ha vinto almeno un titolo ATP nelle ultime quattro stagioni nel Tour

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Jannik Sinner - Montpellier 2023 (Twitter @atptour)
Jannik Sinner - Montpellier 2023 (Twitter @atptour)
 

Eravamo in pieno autunno quando Lorenzo Musetti vinse il torneo ATP di Napoli. Dopo qualche mese di digiuno, l’Italia è tornata a trionfare nel circuito maschile e lo ha fatto grazie a Jannik Sinner, campione in Francia, a Montpellier, dove nessun tennista azzurro era mai riuscito a imporsi. Sinner ha scritto il suo nome nell’albo d’oro grazie alla vittoria in due set su Maxime Cressy in finale e soprattutto ha centrato il suo primo titolo della stagione.

È arrivato allora il momento di aggiornare la classifica degli italiani pluri-titolati in Era Open a livello maschile:

  • 10 – Adriano Panatta
  • 9 – Fabio Fognini
  • 7 – Matteo Berrettini
  • 7 – Jannik Sinner
  • 6 – Paolo Bertolucci
  • 5 – Corrado Barazzutti
  • 3 – Paolo Cané
  • 3 – Marco Cecchinato
  • 3 – Andrea Gaudenzi
  • 3 – Andreas Seppi
  • 3 – Lorenzo Sonego
  • 2 – Lorenzo Musetti
  • 2- Omar Camporese
  • 2- Francesco Cancellotti
  • 2- Renzo Furlan
  • 2- Stefano Pescosolido
  • 2- Davide Sanguinetti
  • 2- Filippo Volandri

LEGGI ANCHE: Jannik Sinner, le prospettive di un ranking migliorabile nel 2023: dove e quando si può puntare al balzo in classifica

 

Con il suo settimo trionfo, Sinner ha sia staccato di una lunghezza Bertolucci, fermo a 6, sia agganciato al terzo posto Matteo Berrettini; un risultato significativo visti i cinque anni di differenza tra i due (Jannik classe 2001, Berretto del ’96). I nove titoli di Fognini (che ha dichiarato di voler provare a raggiungere la doppia cifra prima di chiudere la carriera) e i 10 di Panatta sembrano alla portata di questo Sinner. È vero, si tratta pur sempre di un ATP 250, e per di più giocando anche una partita in meno (forfait di Fucsovics dopo il bye al primo round), ma è il piglio con cui ha iniziato l’annata che fa ben sperare. A proposito di categorie di tornei, ricapitolando, Sinner ha vinto 7 finali su 8 disputate nella sua carriera, così divise: 6 vinte su 6 in tornei ATP 250, una vinta in tornei ATP 500 e una persa in un Masters 1000 (contro Hurkacz). Questo l’elenco dei successi:

  • 1 – ATP 250 Sofia 2020, b. Pospisil 6-4 3-6 7-6(3)
  • 2 – ATP 250 Melbourne 2021, b. Travaglia 7-6(4) 6-4
  • 3 – ATP 500 Washington 2021, b. McDonald 7-5 4-6 7-5
  • 4 – ATP 250 Sofia 2021, b. Monfils 6-3 6-4
  • 5 – ATP 250 Anversa 2021, b. Schwartzman 6-2 6-2
  • 6 – ATP 250 Umago 2022, b. Alcaraz 6-7(5) 6-1 6-1
  • 7 – ATP 250 Montpellier 2023, b. Cressy 7-6(3) 6-3

Per finire, ci sono anche altri numeri di Jannik che fanno ben sperare, per il presente ma anche – e soprattutto – per il futuro. Il 21enne altoatesino ora ha vinto almeno un torneo ATP per il quarto anno consecutivo (dal 2020 al 2023): meglio di lui per il momento ha fatto solo Adriano Panatta che vinse almeno un trofeo per sei stagioni di fila, dal 1973 al 1978, concludendo la sua carriera con 8 stagioni completate con almeno un titolo in bacheca. Di questo passo Sinner potrebbe raggiunger presto anche questo record nazionale. Intanto però si gode certamente lo status di miglior tennista azzurro della storia su cemento indoor: quello vinto a Montpellier è il suo quarto titolo ATP sulla superficie (nessun italiano ha fatto meglio di lui).

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo

Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

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Arthur Fils – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.

Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).

Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.

 

Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003,  che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.

Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.

PosizioneGiocatoreNazionePuntiNato nelClassifica ATP
1AlcarazSpagna817520032
2RuneDanimarca305520034
3SheltonUSA1455200220
4MusettiItalia1345200218
5FilsFrancia953200444
6Van AsscheFrancia597200469
7StrickerSvizzera576200290
8MichelsenUSA5182004110
9MedjedovicSerbia4852003120
10CazauxFrancia4742002125
11CobolliItalia4532002122
12AtmaneFrancia3762002147

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