ATP Rotterdam: un ottimo Sinner lascia per strada un set, supera Bonzi e trova Tsitsipas

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ATP Rotterdam: un ottimo Sinner lascia per strada un set, supera Bonzi e trova Tsitsipas

Jannik Sinner in versione rullo compressore è costretto al terzo per una perdita di cinismo, ma poi torna implacabile. Sarà di nuovo Sinner-Tsitsipas, rivincita di Melbourne

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Jannik Sinner - Montpellier 2023 (Twitter @atptour)
Jannik Sinner - Montpellier 2023 (Twitter @atptour)
 

J. Sinner b. B. Bonzi 6-2 3-6 6-1

Sarà nuovamente Jannik Sinner contro Stefanos Tsitsipas, film già visto nel 2023 agli ottavi di Melbourne Park, nel secondo turno dell’ABN Amro di Rotterdam. Questo perché il 21enne di San Candido ha superato con lo score di 6-2 3-6 6-1 in 2h05′ di partita il n. 48 ATP Benjamin Bonzi, che raccoglie così la seconda sconfitta consecutiva contro un tennista azzurro all’esordio di un torneo ATP dopo quella maturata contro Lorenzo Sonego a Montpellier la scorsa settimana. Una partita dominata in lungo e largo dal n. 1 d’Italia che ha tenuto un rendimento al servizio, nel primo e nel terzo set, decisamente implacabile. Ha purtroppo pagato un calo della percentuale di prime in campo nel secondo, che complice una mancanza di cinismo sulle palle break (4/13 la sua trasformazione complessiva delle occasioni avute in ribattuta) lo ha costretto a dover sudare qualche minuto in più del previsto. A 72 ore di distanza dal trionfo di Montpellier, il settimo della sua carriera, l’altoatesino ha dimostrato di non aver smarrito il livello espresso in Francia e di essersi portato in dote una grande dose di fiducia approcciando nel migliore dei modi all’evento indoor olandese, a cui partecipa per la seconda volta dopo l’edizione 2020 avendo dovuto saltare quella dello scorso anno per la positività al Covid-19, con il terzo successo in altrettanti confronti diretti ai danni del 26enne di Nimes: vittoria in tre set al secondo round del Roland Garros autunnale del 2020 e replica ai sedicesimi del Masters 1000 di Indian Wells 2022 spuntandola 6-4 al terzo.

IL MATCH – Nonostante salga agilmente sul 40-0 nel primo game dell’incontro, Bonzi è costretto subito a soffrire pesantemente e a dover ricorrere ai vantaggi sul proprio turno di servizio. Infatti, Sinner parte centratissimo in risposta estraendo dal cilindro una serie di grandiose ribattute, specie in allungo, che obbligano il francese a compiere miracoli già nel primo colpo in uscita dal fondamentale d’inizio gioco. Una profondità straordinaria, quella che trova il 21enne altoatesino e che gradualmente porta l’avversario ad incorrere in errori forzati.

Comanda alla perfezione lo scambio da fondo l’azzurro, costruendo il punto in maniera inappuntabile grazie ad importanti angoli con cui si apre il campo per poi lasciare andare la soluzione definitiva. E così Benjamin dopo un ottimo avvio con tante prime incisive sfoderate, comincia ad avvertire la pressione prodotta da Jannik mediante le fiammate di ritmo che il giocatore italico è in grado di generare e che letteralmente tolgono il fiato al n. 48 ATP. Una situazione tattica abbastanza prevedibile, dato che stiamo parlando di due giocatori dalle caratteristiche tecniche molto simili ma con la sostanziale differenza dettata dal fatto che il n. 1 d’Italia faccia tutto meglio. Ossia, il n. 15 al mondo è superiore da ogni punto di vista ed in qualsiasi zona del campo: dall’intensità del palleggio alla pesantezza di palla, dalla reattività in risposta alla corposità della prima di servizio.

IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 500 DI ROTTERDAM

Perciò mentre nei primi scampoli della sfida, anche quando il punto si allungava il 26enne di Nimes era in grado di reggere bene lo scambio, ora inizia ad andare maggiormente fuori giri o ad accorciare bruscamente lasciando strada spianata alle accelerazioni dell’allievo di Simone Vagnozzi – quest’oggi non presente nell’angolo di Jan. Il n. 2 di Francia, dunque, l’unica chance che ha in questo momento per fare un quindici è quella di esibirsi in esecuzioni ad alto coefficiente di rischio. Riesce a salvarsi sulle prime tre palle break, grazie in particolare a due prime vincenti al corpo da sinistra, ma la quarta gli è fatale: così dopo 11 minuti e sei opportunità di game non concretizzate da Bonzi, esclusivamente per meriti di Sinner, il punteggio recita 1-0 e servizio Italia.

Ebbene a questo punto, l’equilibrio – durato difatti tre soli punti, fino al 40-0 – si rompe fragorosamente e quelle crepe innestate nel gioco del francese dall’azzurro diventano voragini senza che il povero Benjamin abbia la qualsivoglia pezza da apportarvi. Il freschissimo campione di Montpellier fa il vuoto e dilaga inerpicandosi sul 4-0 con un parziale da 12 punti a 1 in suo favore. Il finalista del ‘250’ di Pune di qualche settimana fa riesce ad interrompere l’emorragia, anche se va vicinissimo a subire il terzo break in altrettanti turni di battuta: si fa nuovamente rimontare avanti 40-0, ma questa volta per sua fortuna Jannik non si arrampica a palla break.

Tuttavia il set è ormai pienamente indirizzato, Sinner continua ad essere implacabile al servizio mettendosi sempre nella condizione favorevole di chiudere facilmente il punto con il primo colpo in uscita oppure di poter muovere a piacimento l’avversario fino a stanarlo. Consistenza da fondo eccezionale e rendimento a limiti della perfezione in battuta: 2 soli errori in tutto il parziale, 3 prime su 4 messe in campo e con cui ha raccolto un meraviglioso 87% dei punti coadiuvato da un altrettanto ottimo 60% di trasformazione sulla seconda. Per il punto esclamativo sul set bisogna attendere soltanto pochi minuti, il classe 2001 di Sesto Pusteria infatti appone il sigillo alla frazione nell’ottavo game: 6-2 in 40 minuti di assoluto dominio.

Già nella parte finale del primo set, Bonzi aveva provato a modificare qualcosa a livello tattico avendo ormai appurato che al cospetto di questa versione dell’azzurro, in totale fiducia e consapevolezza dei suoi mezzi dopo il settimo titolo in carriera messo in bacheca appena 72 ore orsono, non può fare minimamente partita pari – anzi tutt’altro, il rivale lo sta asfaltando – affidandosi al suo tennis abitudinale fatto di grande solidità e ritmo da fondocampo. Per cui il transalpino inizia a prendere la rete con regolarità, ma i risultati – almeno nelle primissime battute – non sono quelli sperati vedendo i suoi attacchi all’arma bianca infilati costantemente dai passanti provenienti da San Candido. Questo perché, inspiegabilmente, direziona i suoi colpi in avanzamento sempre verso il lato sinistro di Jan e quindi offrendo su un piatto d’argento, all’arma migliore del nostro, la possibilità di giocare il tiro “filtrante” con anche un certo agio.

Il n. 48 al mondo capisce allora che la strada comunque è quella giusta, o meglio l’unica percorribile, e che si tratta solo di appore qualche accorgimento per tenere quantomeno il match sui binari dell’equilibrio. Infatti varia maggiormente l’angolo dei suoi attacchi, a cui abbina la ricerca di un gioco più “sporco” – tra cui anche un costante ricorso alle risposte bloccate che creano confusione in Sinner – per non concedere una palla troppa pulita sulla quale Jannik altrimenti può fiondarsi senza problema. Si riparte però nuovamente con l’azzurro in grande spolvero in risposta, che si guadagna tre ghiottissime chances di break per spegnere sul nascere le speranze francesi di rimonta. Tutte e tre, tuttavia, vengono salvate con un pizzico di demerito azzurro: è la prima volta nel match che il classe ’96 dell’Occitana si trova in una situazione di vantaggio. A questo punto Jan rischia seriamente di mandare avanti di un break l’avversario, mancando una palla game sul 40-30 ed essendo così obbligato a dove uscire indenne da ben cinque parità. Ci riesce brillantemente, non concedendo neanche una palla break. Un plauso ulteriore per il nostro giocatore viene dettato poi dal fatto che non sia per nulla facile, dopo una frazione inaugurale comandata in lungo e largo, farsi trovare pronto immediatamente in apertura di secondo set nel primo vero momento di pressione dell’incontro.

Ma ciononostante, il francese sembra giovare di questo primo game in cui si è reso pericoloso – pur non avendo avuto reali opportunità – e acquisire da esso nuova linfa vitale. Non è infatti un caso, che assorbita questa dose di fiducia Bonzi abbia innalzato di parecchio il proprio rendimento in risposta mostrandosi sicuramente più ficcante. E difatti arriva puntuale lo scossone a favore del francese nel quarto game, con Sinner questa volta a farsi rimontare nel suo primo turno di servizio: da 40-15 perde quattro punti consecutivi e alla prima palla break offerta nel match concede la battuta. La grande differenza rispetto al primo set in realtà però è da riscontare in una perdita di cinismo nei punti decisivi: l’italiano si crea infatti per due volte consecutive l’opportunità di contro-breakkare nell’ottavo e nel nono gioco – sul 4-2 e sul 5-3 – e addirittura se consideriamo anche il game del 3-1 si porta negli ultimi tre turni di risposta del set sul 15-30 senza però riuscire mai a tirare la stoccata conclusiva. Emblema di un parziale in cui è mancato il Killer instinct, ma condizionato anche da un po di sfortuna, la quinta palla break avuta da Sinner che se ne va dopo un nastro francese e una conseguente perdita degli appoggi dell’altoatesino scaturita dal cambio repentino di direzione della corsa. Quantomeno nessun ripercussione fisica, e il fantasma della caviglia di Sofia è sempre dietro l’angolo.

Perciò 6-3 in 57 minuti per Bonzi, nonostante il francese abbia avuto una sola palla break contro le 5 di Jannik e che per di più sono state spalmate in tre diversi turni di ribattuta. Set dove però il transalpino ha vinto 4 dei 5 giochi del parziale decisi ai vantaggi. A far pagare dazio l’azzurro anche il crollo della percentuale di prime in campo, dal 75% al 38%.

Benjamin sulle ali dell’entusiasmo prova a cavalcare l’onda all’inizio della terza frazione, ma sul 30-30 Sinner non si distrae e va sull’1-0. E come nei più classici dei contrappassi emotivi, Il francese offre il fianco e l’azzurro non se lo fa ripetere due volte: si prende di forza il break cacciando fuori un ululato che sa di liberazione dopo un secondo set perso nonostante sul piano del gioco non fosse sceso di livello – nel secondo set il numero dei vincenti italici è stato comunque superiore a quello dei non forzati. Il transalpino avrebbe l’ultimo treno per rientrare in extremis, ma sul 3-1 le due palle break consecutive che ha sul 15-40 non vengono concretizzate pur con l’azzurro costretto a servire due seconde. Allora a quel punto Bonzi molla definitivamente e Jannik mette il turbo per il 6-1 in 28 minuti. Il Remake degli ottavi Down Under contro Stefanos Tsitsipas è servito.

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