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WTA Indian Wells, Sabalenka sull’attacco di panico di Tsurenko: “Il suo coach le ha messo tanta pressione. La WTA non c’entra nulla, sta facendo del suo meglio”
La tennista bielorussa prosegue sulla vicenda del ritiro dell’ucraina: “Anche io ho dovuto attraversare situazioni spiacevoli, ma non posso dire cosa mi sia accaduto perché chi crederebbe alla ragazza bielorussa?”

Fate pure 19 sussulti per Aryna Sabalenka in questo suo straordinario avvio di stagione. La numero due del mondo sta continuando a macinare prestazioni sontuose e dal rendimento implacabile in ogni zona del campo, e difatti non ha fatto eccezione lo scontro in semifinale con colei che esattamente un anno fa era giunta sino all’ultimo atto in California: Maria Sakkari. Ora dopo le gioie australiane condite soprattutto dal primo Slam della carriera vuole prendersi anche la corona della prima tappa del Sunshine Double: il BNP Paribas Open di Indian Wells. Ad attenderla in finale, però, non ci sarà la dominatrice del circuito Iga Swiatek bensì la campionessa in carica di Wimbledon Elena Rybakina. Dunque, domenica 19 marzo, nella giornata conclusiva del torneo andrà in scena il remake della finale ammirata a Melbourne e che aveva visto – per l’appunto – imporsi la bielorussa.
Purtroppo, però, prima di gettarsi a “tutto braccio” così come si confà alla terrificanti mazzolate che è in grado di sprigionare, la 24enne di Minsk ha dovuto affrontate tematiche calde e spinose nella conferenza stampa post match: a dir poco da forche caudine. Infatti, era abbastanza inevitabile che venisse chiesto alla tennista bielorussa di condividere il proprio punto di vista sulla vicenda riguardante Lesia Tsurenko, che ricordiamo sarebbe dovuta essere la sua avversaria di 3°T prima che l’ucraina si ritirasse senza scendere in campo a causa di un attacco di panico che avrebbe poi dichiarato scaturito da una conversazione poco piacevole avuta con il CEO della WTA Steve Simon.
Sul caso, poi, avrebbe fatto sentire successivamente la sua voce anche la n. 1 Swiatek che si espressa in modo non così lusinghiero nei confronti della mancanza di leadership della WTA nella figura di Simon, il quale incredibilmente continua a proseguire il proprio silenzio assordante. Aryna ha toccato il tema marginalmente, per poi però entrarci in profondità: confermando l’equilibrio precario che si respira negli spogliatoi, ma anche la sua ferma convinzione già rimarcata più volte della propria totale estraneità dai fatti e dunque dell’assenza di colpe attribuibili ai tennisti russi e bielorussi. Alla fine, tuttavia, ha evidenziato come in realtà anche lei stessa abbia vissuto simili situazioni non semplici da affrontare. La chiosa invece riguarda il coach di Lesia, che già nel 2022 ci era andato giù pesante contro Sabalenka, la quale pur comprendendo lo stato d’animo dell’allenatore ucraino è sicura che il suo atteggiamento esasperato sia stata la vera causa del problema di salute occorso alla sua allieva.
Quantomeno, Aryna chiude tutti i discorsi con un messaggio empatico di vicinanza. Basterà dopo le affermazioni fatte, in parte molto forti, a tenere a bada la tensione? Oppure non farà altro che esacerbare ancora di più gli animi già estremamente provati da quello che è successo? Staremo a vedere.
Tuttavia la difesa della WTA, quella francamente ci appare insostenibile dato che l’organo che governa il tennis femminile non si è ancora effettivamente espresso sul da farsi per provare concretamente a risolvere, o almeno apporre una pezza, ad un qualcosa che se sfuggisse definitivamente di mano sarebbe irrecuperabile.
D. Oggi poco prima del match c’è stato un problema tecnico che ha causato un notevole ritardo, costringendo gli organizzatori a dover posticipare l’inizio della partita. Ti volevo chiedere cosa ti sia passato per la testa in quei frangenti, in che modo si resettano tutti i pensieri affiorati durante quei minuti quando arriva il momento di scendere realmente in campo dato che il ritardo ha modificato la solita ruotine?
Aryna Sabalenka: “Sì, è vero. Ti scombussola per qualche secondo, infatti ho pensato che fosse un cattivo presagio e che più di qualche cosa sarebbe andata storta. Per fortuna non è stato così [sorridendo, ndr]. Anche perché dopo quell’iniziale spaesamento, mi sono detta che stava andando tutto bene e che situazioni o cose del genere possono accadere, fanno parte del gioco. E che quindi mi sarei solamente dovuta calmare, rilassare e attendere pazientemente che risolvessero il problema tecnico. Ebbene, così ho fatto e sono così felice che ciò non abbia in alcun modo influenzato il mio tennis“.
D. Nella conferenza stampa dopo la tua vittoria nei quarti, hai dichiarato di sentirti una giocatrice diversa quest’anno rispetto al passato. In questo processo evolutivo o quantomeno di cambiamento, ha ricoperto un ruolo cruciale una rinnovata e migliore capacità gestionale di certe situazioni complicate o inaspettate come un possibile ritardo sulla tabella di marcia inizialmente programmata, che invece negli anni scorsi ti creavano molti più dubbi e grattacapi? Ti senti più a tuo agio di fronte a determinate situazioni improvvise che si palesano?
Aryna Sabalenka: “Sì, sicuramente. Ho compiuto veramente passi giganti da questo punto di vista, ora mi aiuta tanto il fatto di riuscire a rimanere più a lungo calma e tranquilla per poter così controllare al meglio certe situazioni che prima mi facevano soffrire molto di più. Adesso sono in grado di modulare la mia attenzione in modo tale da far sì che riporti immediatamente il mio focus sulla partita, in campo, quando si palesano alcune situazioni di potenziale disturbo. E questo è stato un upgrade fondamentale per accrescere il mio attuale rendimento, e che devo mantenere costante anche in futuro se voglio continuare a controllare ciò che accade e non subirlo passivamente. Ciò, poi, chiaramente mi porta ad esprimere il mio miglior tennis“.
D. Qual è il tuo obiettivo più grande per quest’anno?
Aryna Sabalenka: “Non saprei, ad essere onesti. L’unica cosa che posso dire, è che sono unicamente concentrata su me stessa, sul mio gioco, e sui continui ed incessanti miglioramenti o progressi che posso compiere. Perciò, l’obiettivo è quello di continuare a giocare, vincere secondo le mie caratteristiche concentrandomi solo su me stessa e sul mio percorso“.
D. Prima di prendere parte al torneo ed arrivare qui ad Indian Wells, immaginavi di poterti ritrovare in finale?
Aryna Sabalenka: “Ero certa che non sarebbe stato per nulla facile, raggiungere eventualmente la finale. Tuttavia, alla vigilia, ero pienamente consapevole di essere tra le favorite per la vittoria del torneo. Una delle possibili vincitrici, sì a questo ho sinceramente pensato. Ciononostante, ero concentrata su quello che avrei dovuto fare in campo. Sono infatti una giocatrice che ha un approccio del tipo: ‘va bene essere nella lista delle papabili vincitrici finali ma ciò che è imprescindibile, se ho l’ambizione di provare a rispettare quel tipo di previsione, è continuare a lavorare duramente poiché solo così sono in grado di portare sul campo il mio miglior tennis’. Quindi, una volta appurata la consapevolezza delle proprie reali possibilità, bisogna saper spostare l’attenzione da quella pressione che in un certo senso può divenire nociva facendoti accomodare sugli allori, su te stessa e su qui dettagli che devi curare se vuoi effettivamente raggiungere l’obiettivo che ti sei preposta“.
D. Nel recente passato hai affermato che la stragrande parte della tua vita, fin dall’adolescenza, è stata concentrata esclusivamente sul tennis come ovviamente per quasi tutti i tennisti e le tenniste, ma che questo non ti hai mai impedito di far venire fuori apertamente il lato del tuo carattere spensierato e allegro. Volevo quindi domandarti, ora che hai vinto l’Australian Open e che sei una delle prime due giocatrici del mondo, inizi anche a pensare al ruolo che potresti ricoprire a livello di leadership mediatica in questo mondo? E dei tuoi traguardi futuri, cosa ne pensi?
Aryna Sabalenka: “È una domanda molto difficile a cui dare una risposta (sorridendo, ndr). Per quanto riguarda l’aspetto specificamente riguardante il campo e il tennis giocato, posso solo dire che in questo momento mi sento davvero bene ma che allo stesso tempo sono perfettamente conscia che non potrà essere sempre così. Ecco perché continuo a lavorare sodo, senza pause, per assicurarmi così che anche in quelle giornate in cui le cose non funzioneranno al meglio come io vorrei; di avere comunque l’abilità nel mio repertorio di scovare la strada giusta per rimanere competitiva e continuare ad ottenere vittorie. Poi è certamente fantastico essere una delle due migliori giocatrici del mondo, per il resto non saprei. L’unica cosa che adesso voglio, è semplicemente continuare a lavorare come sto facendo per poter mostrare il mio miglior tennis e poter continuare ad inanellare successi, perché è davvero bello vincere (sorridendo, ndr).
D. Riguardo alle condizioni dei campi e alle loro alla velocità, ero curioso di conoscere cosa ne pensi e il tipo di feeling che hai costruito con essi in queste due settimane. È situazione per te favorevole giocare sullo Stadium 1 di Indian Wells, oppure non è la più congeniale per le tue caratteristiche?
Aryna Sabalenka: “Mi piace molto questo campo, ed in generale le condizioni che ho trovato in tutto l’impianto durante il torneo, dai campi di allenamento a quelli principali. Mi trovo estremamente a mio agio su superfici come queste, ovvero un cemento leggermente lento perché riesco ad adattarmi meglio alla palla avendone più controllo così da poter imprimere maggiore pesantezza con i miei colpi. Perciò non posso che dire, che a me piacciono molto le condizioni di gioco che il torneo offre“.
D. Immagino che questa che ti sto per fare, sia una domanda abbastanza difficile a cui rispondere. Ti consideri attualmente, la migliore giocatrice del mondo? Capisco che Iga [Swiatek, ndr] sia in questo momento la numero 1 del ranking, ma quando ti rendi conto di essere arrivata almeno in finale in tre appuntamenti del circuito di questo inizio di 2023 le tue prospettive cambiano?
Aryna Sabalenka: “Penso di essere una delle migliori del mondo, tutto qui“.
D. Sempre immediatamente dopo il successo contro Gauff avevi parlato della tua crescita sul piano mentale a livello di calma e compostezza. È stato un risultato straordinario, quello che hai compiuto da questo punto di vista? Come ci sei arrivata e puoi collegare tali miglioramenti avuti anche a come si è evoluto il rapporto con tuo coach?
Aryna Sabalenka: “Ho faticato molto l’anno scorso, specialmente con il mio servizio che mi ha causato così tante sconfitte, e credo che proprio l’inferno ‘tennistico’ che ho affrontato la stagione passata abbia contribuito in maniera evidente al processo di evoluzione che mi ha portato ad essere la giocatrice che sono ora. Adesso, infatti, sono in grado di controllarmi meglio ma ho anche modificato la mia attitudine mentale capendo quando è il momento di staccare dal tennis perché alla fine è solo tennis. Se poi lavori sodo e fai tutto il possibile per prepararti al meglio, i risultati con il tempo arrivano. In campo, perciò, devo solo continuare a combattere, non importa come e credo fra l’altro che ormai non sarei capace di comportarmi in nessun altro modo; il che è sicuramente un bene “.
Diego Barbiani, Ok Tennis: Devo chiederti della questione riguardante Tsurenko. Lei ha detto che si è dovuta ritirare perché ha avuto un attacco di panico proprio poco prima di entrare in campo nel match di 3°T contro di te. Inoltre, Iga [Swiatek, ndr] ha successivamente dichiarato che vi è ancora molta tensione nello spogliatoio a causa del conflitto. Mi chiedo, dunque, se hai qualche opinione in merito a questa vicenda e se, dal tuo punto di vista, la WTA avrebbe forse potuto gestire meglio il rapporto tra giocatori russi, bielorussi ed ucraini durante l’ultimo anno e di conseguenza tutta la situazione creatasi in seguito
Aryna Sabalenka: “Quello che posso dire innanzitutto, è che nessuno può controllare le emozioni degli altri. Penso che la WTA stia facendo del suo meglio per controllare tutta la vicenda. Poi sì, è vero attualmente vi è molta tensione tra di noi nello spogliatoio. Io però continuo ad avere ancora la convinzione di non aver fatto nulla di male agli ucraini; né io, né gli altri atleti bielorussi o russi, nessuno di noi ha fatto qualcosa di brutto nei loro confronti, nessuno di noi ha fatto loro del male. Alcuni di noi si sono anche mobilitati per aiutarli pubblicamente. Cos’altro posso dire o aggiungere? Ripeto, credo che la WTA stia facendo davvero un ottimo lavoro per supportare entrambe le parti, qualunque cosa sia accaduta o accadrà. E ribadisco, nessuno può controllare le emozioni altrui. Anche io personalmente ho dovuto affrontare ed attraversare così tante cose brutte e situazioni spiacevoli nell’ultimo periodo. Ma sfortunatamente non posso dire cosa chi mi sia successo perché chi crederebbe alla ragazza bielorussa? Mi riferisco chiaramente anche alle parole del suo allenatore [di Tsurenko, ndr]. Capisco perfettamente che abbia attraversato l’inferno, non è che non lo capisca. Cos’altro posso dire, meglio che mi fermi. Penso che Tsurenko si sia ritirata per via di un attacco di panico. Non saprei quanto la situazione politica possa aver influito, ma credo che qualcosa in più ci sia. Io lo scorso anno ho avuto un confronto molto difficile e spiacevole con il suo allenatore, una situazione complicata a causa del comportamento che lui ha assunto nei miei riguardi. Quindi, penso che lui abbia messo così tanta pressione su di lei, e questo inevitabilmente ha portato a quello che è successo. Non ha nulla a che fare con la WTA, stanno facendo il loro lavoro nel migliore dei modi. Cosa possono fare di più? Nessuno di noi ha il totale controllo di questa situazione. Tutti noi stiamo cercando solamente di mantenere la calma nello spogliatoio e continuare a far capire che non è colpa nostra e che tutti noi comprendiamo pienamente gli ucraini, e che ci sentiamo davvero male per loro per quello che stanno vivendo. Questo è tutto. Penso di aver detto anche molto“.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.
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WTA Miami qualificazioni: Gracheva ancora in tabellone principale. Dentro anche Muchova e Tsurenko
Bjorklund sorprende Zidansek. Hunter, Golubic e Siegemund conquistano il tabellone principale

Ultimamente, accade spesso di leggere nomi di spicco nei tabelloni di qualificazioni femminili dei grandi tornei e il Miami Open presented by Itaù non fa eccezione. L’unica italiana presente nel tabellone cadetto era Sara Errani, eliminata al primo turno da Jodie Burrage, n. 132 WTA. Ieri, lunedì 20 marzo, si sono conclusi tutti gli incontri validi per l’ingresso nel tabellone principale e si conoscono quindi tutti gli incontri di primo turno. Ecco tutti i risultati.
Non sorprende la vittoria di Varvara Gracheva, n. 1 del seeding che dunque giocherà nel tabellone principale di entrambi gli eventi del Sunshine Double passando dalle qualificazioni. Da continuità agli ottimi risultati di questo inizio di stagione 2023 (finale ad Austin, ottavi di finale ad Indian Wells). Si è sbarazzata della statunitense Peyton Stearns col punteggio di 7-6(6) 6-1, ventunenne di Cincinnati che al secondo turno di qualificazioni aveva sorpreso Rebecca Peterson.
Ancor meno sorprende la notizia della qualificazione di Karolina Muchova. Fermata ai quarti di finale a Indian Wells dalla futura campionessa Elena Rybakina, la ceca ha vinto le due partite del tabellone cadetto con estrema facilità: doppio 6-1 al primo turno a Heather Watson e 6-1 6-3 nel turno decisivo a Kristina Kucova. Il sorteggio l’ha sistemata nella parte bassa del tabellone: al primo turno affronterà l’elvetica Jil Teichmann e potrebbe trovare agli ottavi Caroline Garcia.
Si qualifica anche Lesia Tsurenko, protagonista nella settimana californiana di un ritiro riconducibile ad attacchi di panico, che è tornata in campo a Miami e ha avuto ragione di Harriet Dart in due set, 7-6(4) 6-2. Al primo turno la attende una difficile sfida a Leylah Fernandez. La finalista del doppio femminile di Indian Wells, Laura Siegemund, conferma il buon periodo di forma con la qualificazione al tabellone di singolare di Miami, avendo ragione della connazionale Eva Lys che sfiora per la seconda settimana la qualificazione al tabellone principale di un WTA 1000. Sarà l’avversaria di Mayar Sherif. Un’altra teutonica, Anna-Lena Friedsam, fermata la settimana scorsa nell’ultimo turno di qualificazioni dalla solita Gracheva, si regala il tabellone principale di Miami grazie alle vittorie su Olga Danilovic e Dayana Yastremska.
La sorpresa è sicuramente Mirjam Bjorklund. La svedese che sarà l’avversaria di Jasmine Paolini ha sconfitto al primo turno di qualificazione la numero 5 del seeding, Ysaline Bonaventure e ha completato l’opera con la vittoria sulla ben più quotata Tamara Zidansek col punteggio di 6-3 3-6 6-4. La canadese Katherine Sebov, avvezza a frequentare per lo più il circuito ITF, onora la wild-card concessa dagli organizzatori e contro pronostico conquista il tabellone principale. Al primo turno la sfida è alla giovanissima Linda Fruhvirtova.
ULTIMO TURNO DI QUALIFICAZIONI FEMMINILI
[1] V. Gracheva b. P. Stearns 7-6(6) 6-1
[15] A. Friedsam b. D. Yastremska 1-6 7-6(0) 6-3
S. Hunter b. K. Juvan 6-4 6-3
[4] K. Muchova b. K. Kucova 6-1 6-3
M. Bjorklund b. [22] T. Zidansek 6-3 3-6 6-4
K. Sebov b. J. Burrage 6-7(2) 7-5 6-3
[16] A. Schmiedlova b. E. Navarro 7-5 2-6 6-1
[14] V. Golubic b. [8] V. Tomova 6-2 6-3
N. Hibino b. [19] M. Frech 6-4 7-6(5)
[21] T. Martinocova b. [10] J. Grabher 4-6 6-3 6-2
L. Siegemund b. [24] E. Lys 7-5 6-1
[12] L. Tsurenko b. [20] H. Dart 7-6(4) 6-2
IL TABELLONE COMPLETO DEL WTA 1000 DI MIAMI
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WTA Miami, focus sulle azzurre: sorteggi alla portata per Giorgi e Paolini. Pesca male Bronzetti
Bronzetti unica italiana nella parte bassa del tabellone. Trevisan, Giorgi e Paolini puntano agli ottavi

Il circuito non si ferma e vola dal tennis paradise californiano al caldo umido di Miami in Florida per il secondo e ultimo appuntamento del Sunshine Double 2023. Nel tabellone femminile saranno cinque le tenniste azzurre a scendere in campo per cercare qualche buon risultato che ultimamente fatica ad arrivare. La sempiterna Sara Errani ha giocato le qualificazioni come testa di serie numero 13 dopo essere rientrata in top 100 dopo quattro anni e mezzo ma i soliti problemi al servizio le sono costate la sconfitta al primo turno dalla britannica Jodie Burrage.
Ben quattro delle nostre tenniste si trovano nella parte alta del tabellone. Martina Trevisan, in forza della testa di serie numero 25 ha ottenuto un bye al primo turno e al secondo turno affronterà la vincente tra Nao Hibino e Danka Kovinic, avversarie ampiamente alla portata della mancina toscana. Contro la giapponese, Martina è avanti 2-0 negli scontri diretti – l’ultimo incontro risale allo scorso ottobre sul veloce del Guadalajara Open dove vinse l’azzurra in due set 6-4 6-3. Contro la montenegrina, Martina è indietro 0-1 nell’unico precedente giocato lo scorso aprile sulla terra spagnola dell’Andalucia Open. Se dovesse superare il secondo turno, al terzo turno Martina si regalerebbe la sfida alla numero uno del mondo Iga Swiatek, in cui la toscana partirebbe nettamente sfavorita ma sappiamo come le grandi battaglie riescano ad esaltare la tenacia e la determinazione della numero 24 WTA.
Primo turno più agevole, almeno sulla carta, per Jasmine Paolini. L’avversaria contro cui scenderà in campo oggi, martedì 21 marzo alle ore 17:30 circa è Mirjam Bjorklund. Passata dal tabellone di qualificazione, numero 149 WTA, la 24enne svedese è famosa più per essere la fidanzata di Denis Shapovalov che per i risultati ottenuti nel rettangolo di gioco. Tra le due non ci sono precedenti. Il tennis di Bjorklund non dovrebbe creare troppi grattacapi a Jasmine che deve riscattare la prematura uscita da Indian Wells contro Tatjana Maria. Al secondo turno troverebbe Jelena Ostapenko che, dopo l’exploit di inizio anno con i quarti dell’Australian Open, non è più riuscita a trovare continuità. Se Jasmine sarà brava a sfruttare questa occasione, anche il terzo turno – contro Haddad Maia, può essere alla sua portata. Più difficile superare gli ottavi di finale dove dovrebbe giungere rapidamente Iga Swiatek.
Alle 18:30 circa, Camila Giorgi è chiamata a una grande sfida contro Kaia Kanepi. L’unico precedente è a favore della tennista di Macerata ma risale al 2016, un’era tennistica fa. La 37enne estone negli ultimi tre tornei (Australian Open, Dubai e Indian Wells) non è mai riuscita a superare il primo turno, segno che forse il tempo è davvero tiranno. Invece per quanto riguarda Giorgi, in questo 2023 è già arrivata la prima affermazione al torneo di Merida e si presenta per questo match come favorita. Le due hanno un tennis abbastanza speculare: tirano forte, fortissimo, da fondo campo con poche variazioni e si prospetta un sfida della serie “vince chi sbaglia di meno”. Ad attendere la vincente di questo match al secondo turno, Vika Azarenka contro cui Camila conduce 2-1 gli scontri diretti, l’ultimo dell’agosto 2019 nella Rogers Cup. Lo spicchio di tabellone in cui è inserita la maceratese è quantomeno abbordabile: a parte la bielorussa, fino agli ottavi dove troverebbe Jessica Pegula che l’ha sconfitta la settimana scorsa a Indian Wells, ci sono avversarie alla sua portata.
Alle 16:00, primo incontro sul campo 7, Elisabetta Cocciaretto esordisce a Miami contro Marta Kostyuk, fresca vincitrice del WTA di Austin ma eliminata al primo turno di Indian Wells la scorsa settimana per mano di Rebecca Peterson. Le due si affrontano per la prima volta in carriera. Le forze in campo attualmente si equivalgono e il tennis dell’ucraina non dovrebbe creare grossi problemi all’azzurra. Come per Trevisan, anche per Cocciaretto è importante ritrovare la vittoria; al secondo turno, c’è Anastasia Potapova, ammonita dalla WTA la settimana scorsa per aver indossato la maglietta dello Spartak Mosca, con la quale Elisabetta è avanti 1-0 negli scontri diretti. Raggiungere e giocarsi il terzo turno contro, presumibilmente, Coco Gauff non è insperabile.
L’unica azzurra nella parte bassa del tabellone è Lucia Bronzetti. Un primo turno davvero ostico per la romagnola opposta alla teenager ceca Linda Noskova, protagonista di un inizio di stagione eccezionale – finale ad Adelaide 1, quarti a Lione e terzo turno a Indian Wells. Lucia non vince una partita dal 7 gennaio scorso (in United Cup contro Grammatikopoulou) e questo sorteggio in Florida non sembra di buon auspicio per ritrovare un po’ di fiducia. Nell’ultimo match tra le due giocato sulla terra di Praga nel settembre 2021 vinse Noskova che all’epoca aveva appena 16 anni. Il secondo turno contro Petra Kvitova sembra davvero lontano. Ricordiamo che l’anno scorso Lucia aveva raggiunto gli ottavi di finale in questo torneo e senza la replica del risultato rischia di precipitare in classifica.