(a cura di Niccolò Moretti)
Negli ultimi tempi la Francia del tennis maschile sta vedendo la proliferazione di una Nouvelle vague che potrebbe togliere grosse soddisfazioni ad un paese che ha scritto la storia di questo sport ma che in tempi recenti,nonostante i sovrumani sforzi della federazione presieduta da Moretton, ha trovato grosse difficoltà nell’ottenere vittorie di livello. Oltre al ben noto e rampante Arthur Fils il volto principale di questa nuova generazione è Giovanni Mpetshi Perricard, bombardiere alto più di due metri e pesante più di cento chili, che sognava di giocare come Nadal.
Gli esordi e la formazione
Giovanni Mpetshi Perricard nasce a Lione l’8 luglio 2003 da Ghislain Mpetshi-Kalongo, ex calciatore, roccioso mestierante difensivo nelle serie minori francesi che si spinse fino agli ottavi di finale nella coppa di Francia 2003, e Sylvie ex cestista e da sempre idolo sportivo del “piccolo” Giovanni.
Muove i suoi primi passi nel mondo del tennis, sport di cui entrambi i genitori sono appassionati, prima ancora di quando riesce a ricordare, le sue prime memorie sono infatti con una racchetta in mano.
Si mostra da subito molto talentuoso e dominante dal punto di vista fisico (afferma lui stesso che fosse alto già più di un metro all’età di due anni) e capisce che se vuole fare il salto di qualità per giocare ad alti livelli deve trasferirsi al centro federale di Poitiers, e così all’età di 12 anni va via di casa, lasciando (oltre ai genitori) le due sorelle Daphnée (2008, anche lei tennista di cui si dice un gran bene) e Ariane.
Come facilmente ipotizzabile date le doti fisiche Perricard gioca un tennis molto muscolare e aggressivo, caratterizzato da una grande abilità al servizio (è il giocatore che ha impiegato il minor numero di partite nel circuito ATP per raggiungere quota 500 ace) e da un’ottima mobilità, cosa non banale per un atleta della sua stazza, proprio per questo suo connubio di forza e rapidità è detto “Il Wembanyama del tennis”, dal nome del giovane francese prima scelta dell’NBA in forza ai San Antonio Spurs. Segni particolari? Rovescio a una mano, che unito all’altezza e alla bravura al servizio lo rende molto simile a Christopher Eubanks.
Afferma di amare l’adrenalina e che da piccolo avrebbe voluto fare il collaudatore di luna park o il pilota di Formula 1, ma i suoi match non sono particolarmente adrenalinici, visto che nei suoi game di servizio lascia pochissime occasioni di scambiare all’avversario.
Ottiene ottimi risultati già nel circuito juniores, dove si spinge fino alla semifinale del Roland-Garros 2021, persa contro l’amico Fils. Proprio con il connazionale conquista la vittoria in doppio nello stesso torneo, attirando l’attenzione di molti appassionati.
È seguito da coach Emmanuel Planque, già allenatore di giocatori del calibro di Santoro, Llodra, Pouille e Fiona Ferro.
La vittoria a Lione e la consacrazione
Gli ottimi risultati ottenuti a livello Junior vengono confermati anche tra i grandi e nel 2023 Mpetshi Perricard vince il suo primo torneo challenger a Leon (località dal nome terribilmente simile a quello della città natale del talentino francese) in Messico. Nello stesso anno fa anche la sua prima apparizione Slam, a Parigi grazie ad una wild card, e a livello ATP, sull’erba di ‘s-Hertogenbosch, dove nelle qualificazioni supera l’azzurro Vavassori.
Ma la vera e propria consacrazione arriva nel 2024.Dopo un inizio di stagione un po’ in sordina, nel quale non riesce a qualificarsi per lo Slam australiano, vince il primo titolo ATP in carriera, l’ATP 250 di Lione, nella sua città natale sotto gli occhi commossi di mamma e papà. La stagione è continuata con un rendimento di buon livello sull’erba pre-londinese e poi è sublimata con l’ottavo di finale a Wimbledon che probabilmente ricorderete perché perso contro Musetti in una spettacolare sfida tra rovesci monomani. Una settimana dopo il suo ventunesimo si è spinto fino alla posizione numero 44 del ranking.
La seconda parte di stagione sembrava non essere cominciata con il piede giusto ma la settimana incredibile a Basilea è bastata a risollevarla ampiamente: sconfitti tre ex top-10 come Auger-Aliassime, Shapovalov e Rune (comunque ancora saldamente in top-15) e seconda finale ATP in carriera.
Domenica si giocherà il titolo e l’occasione di diventare il primo vincitore col rovescio monomane a Basilea dopo sua maestà Roger Federer contro un altro dei migliori servitori del circuito, Ben Shelton.