WTA Miami: Giorgi salva se stessa e la giornata delle italiane. Paolini esce tra i rimpianti

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WTA Miami: Giorgi salva se stessa e la giornata delle italiane. Paolini esce tra i rimpianti

Camila ha bisogno di tre ore e mezza (match più lungo della stagione WTA) per superare Kanepi. Jasmine va vicina al 4-1 nel parziale decisivo contro Bjorklund e poi si fa rimontare

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Camila Giorgi - Australian Open 2023 (Twittter @Federtennis)
Camila Giorgi - Australian Open 2023 (Twittter @Federtennis)
 

Si è conclusa con una nota positiva una giornata complicata per le tenniste azzurre nel day 1 del Miami Open by Itaù. Dopo la sconfitta di Cocciaretto e quella di Paolini, che ha sprecato un set di vantaggio e diverse altre occasioni (su tutte la doppia opportunità di salire sul 4-1 nel parziale decisivo) nel match contro la qualificata Mirjam Bjorklund, è arrivata quantomeno la soffertissima vittoria di Giorgi che ha avuto la meglio di Kanepi dopo tre set (tutti finiti al tie-break) e 3 ore e 37 minuti di gioco: si tratta del record di durata della stagione WTA. Il match tra la marchigiana e l’estone ha assunto i tratti dello psicodramma quando Camila si è fatta rimontare dal 5-0 nel parziale decisivo per colpa soprattutto dei doppi falli (5 nei due game in cui ha servito per chiudere l’incontro e 14 totali). L’azzurra ha comunque ritrovato la lucidità nell’ultimo tie-break e ha così ottenuto la seconda vittoria in carriera a Miami (la prima risale al 2015) dove aveva perso al match d’esordio in sei occasioni su sette. Al prossimo turno per lei ci sarà Vika Azarenka, battuta già due volte (nel 2014 e nel ’18).

Bjorklund, invece, superando Paolini, ha ottenuto la prima affermazionein un 1000 al primo tentativo, confermandosi bestia nera per le nostre portacolori: ora sono 13 le sue vittorie contro giocatrici italiane a fronte di sole tre sconfitte. Questo è inoltre il suo settimo successo contro una top 100. Per Jasmine si tratta invece della terza eliminazione consecutiva al primo turno dopo quelle di Dubai e di Indian Wells.

C. Giorgi b. K. Kanepi 7-6 (4) 6-7 (4) 7-6 (4)

 

Primo set – Giorgi si complica la vita ma il tie-break è suo

L’inizio del match di Giorgi è fulminante: l’azzurra serve benissimo concedendo un solo punto nei primi due turni di battuta e brekka Kanepi alla prima occasione utile approfittando di due doppi falli dell’avversaria. Camila ha l’occasione per ipotecare il set già nel quarto game, ma l’estone si salva dopo aver annullato tre palle break. L’azzurra viaggia spedita al servizio, almeno fino al 4-2 quando la sua percentuale di prime in campo si abbassa repentinamente (scendendo ben al di sotto del 50%). Fortunatamente, però, la seconda non le crea troppi problemi e il numero di doppi falli rimane contenuto. Le difficoltà con la prima di servizio continuano anche sul 5-3, ma Camila arriva comunque a un punto dal primo parziale: qui, però, commette un grave errore colpendo un dritto senza appoggiare bene i piedi sul campo. Kanepi, allora, non si fa pregare e picchiando con il rovescio da fondocampo rientra nel set. Sul 6-5 Giorgi ha un’altra occasione per chiudere: l’esito è però uguale a quello del primo set point. Nel tie-break la giocatrice estone si porta in un amen sul 3-0, ma la marchigiana rimane lucida e poi sono due doppi falli dell’avversaria e un nastro fortunoso a portarla avanti: il terzo set point, dopo un’ora un quarto di gioco, è quello buono.

Secondo set – Ancora tie-break ma questa volta Kanepi è perfetta

La prima a servire, dopo un lungo toilet break di Giorgi, è Kanepi: sembra un game interlocutore con Kaia avanti 30-0, ma a Camila basta poco per rimettersi in corsa e arrivare alla palla break. Sulla prima la numero 57 del mondo si salva con l’ace, ma sulla seconda l’azzurra entra nello scambio e sfonda con il dritto. I game tranquilli si succedono fino al 3-2 quando l’estone torna a fare paura in risposta: Giorgi, però, è brava (ace sporco sulla prima palla break) e fortunata (rovescio che sembrava destinato a rete ma che supera il nastro dopo avergli dato un bacino) e resta in vantaggio. Sul 4-3, invece, Camila è incosciente perché in due momenti delicati tira la seconda come fosse una prima: sul 30-30 trova l’ace, mentre sulla parità il doppio fallo. Purtroppo non è nemmeno il solo del game: ne arriva infatti un altro più doloroso (e più sfortunato per via del tocco beffardo del nastro) sulla seconda palla break per Kanepi. Come nel primo parziale c’è quindi da soffrire fino in fondo. Anche perché sul 6-5 per Kaia, la marchigiana deve annullare un set point dopo aver sprecato un vantaggio di 40-15 per guadagnarsi il tie-break. Il livello si alza rispetto a quello del primo, e in particolare è l’estone a giocare bene: la numero 57 del mondo è impeccabile al servizio e, dopo aver ricevuto in dono da Camila il mini-break, si prende il set con una risposta di rovescio che lascia ferma l’azzurra.

Terzo set – Camila scappa via subito ma soffre fino all’ultimo

L’inizio del parziale conclusivo è un film già visto: anche in questo caso, infatti, Kanepi si fa brekkare immediatamente. E lo fa sbagliando tutto il possibile anche di più: due dritti e un rovescio sparacchiati oltre la linea di fondocampo e un doppio fallo danno il vantaggio all’azzurra, senza che quest’ultima metta a segno colpi vincenti. La grande differenza tra i primi due set e questo sta però tutta nel quarto game: finalmente Giorgi riesce infatti ad allungare in modo deciso conquistando il secondo break. In realtà è più Kaia a consegnarsi all’avversaria: l’estone è palesemente a corto di energie e non riesce più a trovare il campo con il dritto, giocato praticamente da ferma. Camila sale così sul 4-0 e poi si porta a un passo dalla chiusura dopo aver tenuto agevolmente il servizio.

Senza il brivido finale, però, non sarebbe un match in linea con la storia della 31enne di origini argentine: il game del 5-1 e poi quello del 5-3 sono da vietare ai giovani di qualsiasi scuola tennis. Giorgi cade infatti nell’incubo dei doppi falli (5 in questi due turni) e fa così rientrare in partita l’avversaria che ha il merito di non regalare nulla in questi due giochi. A rimonta quasi completata, però, l’estone torna a commettere gratuiti figli della stanchezza e concede così un match point ma nemmeno questa è la volta buona: si va avanti. Sul 5-5 Camila interrompe quantomeno la striscia negativa e si assicura il tie-break che comunque non riesce a evitare. Il primo mini-break è dell’azzurra che vince un bel braccio di ferro sulla diagonale di dritto. Quasi incredibilmente, Giorgi amministra il vantaggio senza sbavature e riesce finalmente a porre fine a un match estenuante.

[Q] M. Bjorklund b. J. Paolini 4-6 6-4 6-4

Primo set – Paolini in controllo ma chiude con il brivido

Prima palla break per Paolini che prende subito il vantaggio su Bjorklund: 2 giochi a 0. Tutto molto semplice fino ad ora per l’azzurra che tiene il turno di servizio successivo a 0 ed in soli 9 minuti va a sedersi avanti 3 a 0. Si sblocca ai vantaggi la svedese riuscendo a portare a casa finalmente il primo game: 3-1 Paolini. Entrambe tengono i turni di servizio successivi e Paolini sopra 5-2 va a rispondere per provare a portare a casa il primo set. Ma la numero 149 del mondo non è ancora pronta ad arrendersi e tiene il servizio per accorciare le distanze: 5-3 Paolini che ora può servire per il primo set. Arrivano però le prime due palle del contro break a favore della svedese.

Paolini annulla la prima con un dritto al volo da manuale, e la seconda con un altro dritto vincente. Il nastro protagonista di questo game non aiuta l’azzurra che deve annullare una terza palla del contro-break. Questa volta però la tensione non da scampo a Paolini che commette un fatale doppio fallo e va sedersi sopra 5-4. Ma poco dopo Bjorklund restituisce il favore all’italiana e le regala due palle break, ovvero due set point. Paolini sbaglia la prima ma con grande coraggio porta a casa la seconda: 6-4.

Secondo set – Fuga Bjorklund: Jasmine si ferma a un passo dalla rimonta

Le difficoltà palesate da Jasmine in battuta nella parte finale del primo set si ripresentano anche in avvio di secondo: la svedese trova il giusto timing in risposta e riesce così a entrare bene nello scambio. Dall’altro lato, l’azzurra è meno solida rispetto alla prima mezz’ora di gioco e Bjorklund, che invece ora sbaglia molto poco, ne approfitta per iniziare il parziale con il break. Il momento complicato di Paolini non si esaurisce qui perché anche nel turno di battuta successivo, sul 2-0 per la numero 149 del mondo, abbondano le palle break. La giocatrice di Stoccolma si porta infatti sullo 0-40 ancora grazie a una serie di risposte incisive. Jasmine reagisce annullandole tutte ma poi sulla parità Mirjam effettua un paio di recuperi quasi impensabili e, sulla quinta palla break, la toscana non ha la calma di scambiare e spedisce in rete una palla corta di rovescio. Sulle ali dell’entusiasmo, la svedese domina i suoi turni di servizio contando su un grande feeling con il dritto.

Bjorklund arriva così a servire per il set sul 5-2. La tensione, per lei che è all’esordio in un main draw di un torneo 1000, si fa sentire e Jasmine se ne accorge: l’azzurra spinge sul rovescio dell’avversaria e raccoglie i frutti di questa strategia penetrando poi dall’altro lato. Uno dei due break di svantaggio è così recuperato, ma la svedese ha una seconda opportunità per portare la partita al terzo sul 5-4. Il braccio di Mirjam trema ancora, mentre Jasmin combatte punto su punto e si guadagna l’opportunità per riportare in equilibrio il set. Qui Bjorklund trova il soccorso del servizio e nei due punti successivi mette da parte la tensione pescando due vincenti imprendibili prima con il rovescio e poi con il dritto che le valgono e le fanno meritare il parziale.

Terzo set – Paolini spreca un break di vantaggio. Bjorklund ne ha di più nello sprint finale

Paolini inizia il set conclusivo con il piede giusto tenendo un turno di servizio tanto cruciale quanto complicato: l’azzurra, infatti, tiene alto il ritmo ma la svedese sembra ormai reggerlo nella maggior parte delle occasioni. Questa impressione si conferma anche sull’1-1 con Jasmine che spesso fatica a leggere la direzione del dritto dell’avversaria. Con caparbietà, però, la toscana resta lì e annulla una palla break con un servizio vincente. Da qui Jasmine trova le energie per riprendere in mano il controllo degli scambi e, con grande intensità combinata alla regolarità, si va a prendere di forza il break. Sembra la svolta decisiva del match anche perché la nostra portacolori ha due occasioni per salire sul 4-1: proprio nel momento di consolidare il vantaggio, però, Paolini perde completamente le misure del campo con il dritto in uscita dal servizio. Bjorklund, costantemente incitata dal fidanzato e a tratti anche coach Shapovalov, viene così rivitalizzata dagli errori di Jasmine e ritrova il coraggio per essere aggressiva in risposta: il set torna quindi in equilibrio.

L’italiana sembra comunque avere il controllo della partita e infatti costruisce bene i punti. A mancarle è però la mazzata definitiva. Oltretutto, quando la svedese si trova con le spalle al muro, dal suo cilindro esce sempre fuori un colpo imprendibile, come quando pesca l’ace sulla palla break nell’ottavo game. Dopo l’ennesima occasione non colta, allora, tocca a Mirjam avere l’opportunità per brekkare e un dritto in corsa spedito a rete da Jasmine manda la giocatrice di Stoccolma a servire per il match. La toscana è a corto di energie e infatti è piuttosto passiva in risposta, ma il discorso vale anche per Bjorklund. Paolini ha così due chance per rimandare la fine dell’incontro ma è nuovamente troppo attendista in entrambe le occasioni. Con coraggio, invece, la svedese arriva a match point: il primo è annullato da Jasmine con un dritto vincente dopo un scambio estenuante, mentre sul secondo l’azzurra deve cedere al pressing continuo dell’avversaria. Termina così il torneo di Paolini dopo un primo turno da oltre due ore e venti di gioco che non può non lasciare l’amaro in bocca. Prossima avversaria di Bjorklund sarà Ostapenko.

(con la collaborazione di Margherita Sciaulino)

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Roland Garros: Tsitsipas non fa sconti a Ofner. Raggiunge Alcaraz ai quarti

Finisce la favola del qualificato austriaco Sebastian Ofner. Il greco rispetta il pronostico e si prepara ad affrontare il numero 1 Carlos Alcaraz

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Stefanos Tsitsipas - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[5] S. Tsitsipas b. [Q] S. Ofner 7-5 6-3 6-0

Il match conclusivo sul Court Suzanne Lenglen, nonché del programma maschile, vedeva affrontarsi il numero 5 Stefanos Tsitsipas contro il numero 118 Sebastian Ofner. Il match ha regalato parecchi punti spettacolari, sia nella parte iniziale quando l’austriaco è sceso in campo senza troppe pressioni riuscendo a fare gioco pari con Tsitsipas, sia quando, dopo aver incamerato il primo set a fatica (7-5 recuperando un break e sventando la minaccia tiebreak), il greco ha potuto contare su una maggior fiducia che si andava ad unire ad un atteggiamento sempre più rilassato da parte di Ofner, consapevole della sconfitta ormai inevitabile.

Per la terza volta su sette partecipazioni al Roland Garros Tsitsipas raggiunge i quarti di finale (obiettivo che ancora gli manca sia a Wimbledon che allo US Open, mentre a Melbourne sono ben quattro le occasioni in cui ha raggiunte, e superato, i quarti). Adesso per lui ci arà la sfida più attesa da quando è stato sorteggiato il tabellone: affrontare il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz, dal quale ha perso tutti e quattro i precedenti. Partendo dalle qualificazioni invece, il torneo dell’austriaco Ofner si può considerare un grande successo: ha portato a casa sei incontri perdendo cinque set (due dei quali contro Fognini) e, a 27 anni, lunedì prossimo potrà festeggiare l’ingresso tra i primi 100 del mondo per la prima volta in carriera

 

IL MATCH – All’inizio del set si complicano un po’ le cose per Tsitsipas che si trova coinvolto in una vera e propria lotta fisica contro l’austriaco fatta a colpi di racchetta. Il match prende i binari di un classico da terra battuta, con il copione che prevede scambi duri da fondo risolti con colpi a tutto braccio. La testa di serie numero 5 rimonta da uno svantaggio 3-1, e pian piano fa breccia nella difesa di Ofner; l’austriaco prima rischia di cedere sul 5-4, e poi ad un passo da tiebreak arriva il passo falso che gli costa il primo set per 7-5. 

Di fatti il match termina lì perché nella successiva ora di gioco, Ofner riuscirà a portare a casa solamente tre game contro i dodici di Tsitispas che gli permetteranno di chiudere col punteggio di 7-5 6-3 6-0.

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Musetti dopo la batosta con Alcaraz: “La cosa più difficile è lottare, oggi ho scelto la via comoda: lasciarsi andare”

“Ho fatto tutto quello che non dovevo fare” così Lorenzo Musetti, eliminato al Roland Garros dal n.1. “Lui è stato più grintoso, non c’è da stupirsi del suo gioco”

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Lorenzo Musetti - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Risultato decisamente netto quello con cui il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros, estromettendo Lorenzo Musetti, battuto 6-3 6-2 6-2. Di seguito le risposte date in italiano dal 21enne Musetti:

D: Quando la situazione sembrava un po’ compromessa ti abbiamo visto tirare delle manate. È forse un rimpianto di qualcosa che non hai fatto all’inizio?

Lorenzo Musetti: Sicuramente potevo fare molte altre cose rispetto a quelle che ho fatto, ho fatto forse tutto quello che non dovevo fare (sorride). Ci eravamo prefissi di avanzare sul suo rovescio o comunque imporre un gioco su qeul’angolo dove fa meno male. Col dritto muove molto bene la palla, spesso viene a rete e si avvicina molto. Credo che i piani di gioco erano simili per tutti e due, il primo che riusciva a prendere il controllo con il dritto provava ad imporre il gioco per vincere il punto. Io oggi non mi sono espresso come avrei voluto. Non credo si tratti di emozione, ma più che altro devo avere consapevolezza di me stesso e del livello che ho; non devo fare confusione quando sono di fretta. A volte mi faccio prendere troppo da chi c’è dall’altra parte. Ci sto lavorando e speriamo che già dai prossimi tornei questa sconfitta mi sia da lezione.

 

D: Comunque in passato hai battuo anche Djokovic quindi si possono ripartire da queste belle sensazioni per andare avanti.

Lorenzo Musetti: Non serve ripartire dal passato perché è una cosa poco realistica. Una cosa che mi serve è proprio vedere, analizzare questo match giocata in maniera sbagliata sin dall’inizio e vedere cosa avrei dovuto fare, sicurmente anche nei match precedenti, per valutare cos’è il mio gioco e cosa sarà in futuro. Partendo da questo torneo, i match con Shevchenko e Norrie sono state giocate da manuale quindi andranno osservate anche queste che rappresentano un cambio di marcia, senza ombra di dubbio.

D: Sei stato sorpreso da certe giocate di Alcaraz? Discese a rete, palle corte ecc
Lorenzo Musetti: Sicuramente certi numeri, certi gesti atletici altri giocatori non li fanno, però ecco sei numero 1 al mondo, il più giovane della storia del tennis, un significato ce l’abbia. C’è poco da sorprendersi. Ovvio che in campo, soprattutto per la situazione di svantaggio si tende a meravigliarsi un po’. Più che altro mi sono sorpreso in maniera negativa di quello che facevo io, troppe volte uscivo dallo scambio, magari con una palla corta che non c’entrava nulla, servito sempre male, di fretta, non mi sono mai caricato. Un atteggiamento non positivo che reputo influente sul mio gioco. Ovvio che se al numero 1 al mondo gli lascia anche questo, dà il megio di sé come ha fatto vedere. Su qualsiasi superficie sta imponendo il suo gioco su chiunque.

D: Da una partita di questo tipo cosa ti resta per capire cosa fare per raggiungere quel livello?

Lorenzo Musetti: Questa partita mi serve non dico come bagno di umiltà perché non ho avuto la sfacciataggine di dichiarare qualsiasi che non fosse vera. Oggi mi sento solo di accettare che lui ha giocato meglio, è entrato più grintoso, con più voglia di vincere e mi ha battuto tre set a zero. La cosa più difficile credo sia proprio lottare, io oggi ho scelto la via più comoda che è quella di lasciarsi andare, arrendersi un po’; la prossima volta sceglierò di lottare. Ma proprio da queste partite imparo a scegliere la via più dura che darà i suoi frutti.

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Roland Garros: Sabalenka a corrente alternata batte Stephens in due set

Aryna Sabalenka parte forte, si incarta, ma ha la meglio su Sloane Stephens che esce con diversi rimpianti. La bielorussa ai quarti trova Elina Svitolina

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Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[2] A. Sabalenka b. S. Stephens 7-6(5) 6-4

È finito come da pronostico lo scontro serale tra due campionesse Slam, quella in carica dell’Australian Open e quella dello US Open 2017: Aryna Sabalenka, vittoriosa nelle tre precedenti sfide, si è imposta in due set su Sloane Stephens, 7-6(5) 6-4 in 101 minuti che non hanno dato esattamente la carica agli spettatori del Philippe-Chatrier. Le emozioni sono più che altro derivate dall’andamento insensato dell’incontro, un po’ da montagne senza bandiera, prevedibilmente soggetto alla prestazione di Sabalenka, partita fortissimo salvo poi perdere precisione, soprattutto con il dritto. Stephens, quasi mai propositiva, in nessun momento è sembrata sul punto di poterla vincere, eppure ha rimpianti in entrambe le frazioni – a due punti dal vincere la prima, a uno dal contro-sorpasso nella seconda.

In apertura abbiamo sottolineato “serale” perché Amélie Mauresmo, direttrice del Roland Garros, ha infine programmato un incontro femminile nella sessione delle 20.15. L’anno scorso aveva subito le critiche (e chiesto scusa) per la scelta di metterne uno solo alla decima giornata e anche quest’anno la scelta è arrivata – comprensibilmente – dopo una settimana. E, prevedibilmente, qualcuno si è liberato del biglietto per non correre il rischio di doversi trovare qualcos’altro da fare già alle 21.00. Un rischio che è sembrato materializzarsi quando la numero 2 del mondo si è issata senza sforzo sul 5-0, salvo poi disunirsi fino a ritrovarsi sotto 4-5 nel tie-break che le è stato invece pressoché donato dall’avversaria. Parziali piuttosto netti in termini di punti per l’una e per l’altra anche nella seconda partita e, di nuovo, Sloane si è fermata, quasi evaporata, su quelle tre palle per il 5-4.

 

In quelli che sono i suoi primi quarti di finale parigini, Aryna affronterà una sorprendente Elina Svitolina, che ha eliminato la n. 9 Daria Kasatkina. 1-1 il bilancio degli scontri diretti.

Primo set – Sabalenka parte a razzo, l’altra la riprende ma si ferma a due punti dal traguardo

Sabalenka, prima a servire, comincia a spingere fin da subito. Stephens cerca la profondità, un paio di rovesci vanno lunghi e si ritrova sotto 0-2. Sloane, almeno all’apparenza, ha l’atteggiamento di chi vorrebbe evitare di spostarsi in campo, non l’ideale di fronte a un’avversaria che tira forte senza strafare, trovando anche angoli interessanti. Stephens dice al suo coach, il goat barbadiano Darian King, che non sente la palla. La sente invece la numero 2 del mondo che vola 5-0, mentre immaginiamo Amélie Mauresmo in panico per aver messo in prime time un match da 50 minuti.

Piccolo calo di intensità dell’altra e la trentenne della Florida si iscrive a referto, fa il pugnetto e si prende anche un secondo game. Se ne va un set point, tutta l’attenzione che Sabalenka aveva messo nelle fasi iniziali è svanita nel nulla, il dritto è scomposto, l’altra legge meglio le traiettorie anche perché la velocità della palla in arrivo è un po’ scesa nel vano tentativo di tenerla in campo.

Con l’aiuto dell’atteso doppio fallo (il primo ma pesante), quella che qui ha fatto finale nel 2018 serve per il 5 pari e lo agguanta dopo 14 punti, nonostante un paio di nastri non benevoli e altre tre occasioni per Aryna di mettere le mani sul parziale – occasioni non gestite al meglio, anzi. Torna a vincere un game, Sabalenka, mentre Stephens cerca (con scarsi risultati) di cedere alla tentazione di affidarsi esclusivamente al gioco di rimessa.

Nel tie-break, la n. 30 WTA si affida alla ritrovata pulizia e precisione dei colpi e va avanti un paio di volte grazie agli errori di Aryna che certo non tira indietro il braccio. Sul 5-4, tuttavia, commette tre errori che vanificano la sua rincorsa e Sabalenka si prende il set. 18-25 il saldo tra vincenti e non forzati per Aryna, 4-11 per Stephens: non sarà “un gran”, ma almeno c’è. Match.

Secondo set – Sabalenka allunga, si fa riprendere, ma chiude piazzando nove punti di fila

Quattro turni di servizio se ne vanno senza sussulti, poi Stephens si distrae, forse anestetizzata dalla propria passività, e regala il turno di battuta. Aryna consolida con la tranquillità offertale un incontro sempre più in discesa, mentre Sloane rimane in scia sperando che l’altra renda il regalo. Lo fa subito, la venticinquenne di Minsk, incartandolo con due brutti errori colpendo in avanzamento, e Stephens sale 40-0, ma a 5 arriva Sabalenka, che con due ottime risposte un drittone finale punisce due pessime imprecisioni bimani di Stephens.

Sloane non c’è più e Aryna tira dritto indisturbata verso il match con Svitolina. L’ucraina potrà ben poco se l’altra terrà l’intensità folgorante dell’inizio di questo match, ma difficilmente non saprà approfittare dei cali altrettanto vistosi di questa domenica sera.

La giornata non si conclude con la conferenza stampa della vincitrice perché, comunicano gli organizzatori, Sabalenka non farà quella “generale”, bensì ci sarà un’intervista con un giornalista della WTA. Poi ce la faranno avere.

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