Il tennis è inclusione: la crescita del settore wheelchair

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Il tennis è inclusione: la crescita del settore wheelchair

Il settore del tennis in carrozzina si sta strutturando come mai era accaduto in passato

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Australian Open 2019 - Wheelchair, singolare quad: Dylan Alcott (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Il 2023 è l’anno dell’affermazione del settore wheelchair all’interno della Federazione Italiana Tennis e Padel. Il tennis è inclusione e mai come quest’anno, l’organizzazione è molto strutturata a tal punto da far registrare preziosi numeri d’iscrizione in netto aumento.

Risultati che non sono frutto del caso, bensì di una programmazione precisa, destinata a fare ulteriori passi avanti nel prossimo futuro. “Da quest’anno – spiega Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi – stiamo strutturando il sistema del wheelchair sulla falsariga di quanto abbiamo già fatto per tennis e padel. Anche perché abbiamo potuto constatare che i numeri dei bambini diversamente abili impegnati nel tennis stanno aumentando, grazie in primo luogo al progetto ‘Racchette in classe’. I fiduciari delle varie zone d’Italia, ogni mese, provvederanno a organizzare i raduni specifici, e l’aspetto straordinario è che alcuni bambini in carrozzina faranno gli allenamenti insieme ai normodotati: una possibilità di imparare per tutti, un processo inclusivo che non si ferma alla teoria ma che si traduce in pratica”.

I giocatori disabili, inoltre, già da tempo possono anche competere con e contro i normodotati, e ormai non è infrequente che ciò accada nei tornei regionali e nazionali. È un modo per ritrovarsi e stare bene, senza alcuna barriera. 

Il periodo positivo del settore wheelchair si misura anche in termini di risultati. Le Nazionali della specialità, infatti, si distinguono ad alti livelli, emergendo fra le realtà più importanti del panorama mondiale. Ad Antalya, in Turchia, le qualificazioni europee alla Bnp Paribas World Team Cup hanno visto le azzurre sul secondo gradino del podio, sconfitte soltanto dalla Svizzera in finale (2-1 il punteggio). Stesso traguardo per il team italiano dei Quad, capace di conquistare la piazza d’onore nel girone, dietro solamente ai padroni di casa della Turchia.

Tutto ciò non sarebbe possibile senza un gruppo di persone all’altezza del progetto, ambizioso come tutti quelli che riguardano l’Istituto Superiore di Formazione: “Dobbiamo dire grazie alla struttura, che fa perno su tutti i fiduciari. E in primo luogo su Gianluca Vignali che è il coordinatore delle attività, come pure su Giancarlo Bonasia che è il direttore tecnico. Oltre che su un consulente doc come Giampaolo Coppo, allenatore di professionisti dalla grande esperienza ad alto livello e con un know-how importante all’interno del mondo wheelchair”.

Ogni mese, i migliori giovani in carrozzina partecipano congiuntamente ai normodotati ai raduni nei centri periferici di allenamento regionali, seguendo programmi paralleli di sviluppo tecnico, fisico, mentale e alimentare, mentre gli adulti svolgono raduni mensili che hanno prodotto nel solo primo trimestre del 2023 la partecipazione di oltre 170 giocatori nelle varie regioni italiane. Accanto a queste attività, i tecnici nazionali e i fiduciari organizzano giornate promozionali in centri di riabilitazione, nei campus organizzati dal Comitato Paralimpico, partecipando all’attività promozionale e divulgativa in tutte le scuole tennis federali.

L’importante azione propulsiva data dalla formazione dei quadri tecnici attraverso lo studio e la pratica della materia in tutti i corsi formativi organizzati dall’ISF, nonché dai seminari di specializzazione sulla disabilità, ha creato le fondamenta per la promozione e lo sviluppo del tennis in carrozzina sul tutto il territorio nazionale. Da questi corsi, oltre che formare i tecnici, è stato prodotto un manuale per l’apprendimento primario ed è in fase di stesura un secondo manuale per il coaching e l’alto livello. Sono allo studio anche corsi per docenti di educazione fisica di sostegno, per implementare questo progetto e aiutare gli istituti scolastici a far provare il nostro sport anche in palestra, nelle ore di educazione fisica.

Alcuni indicatori che riguardano la salute del movimento ci dicono inoltre che la nostra Federazione è al terzo posto nel circuito internazionale Itf per numero di eventi organizzati, dietro solo a Francia e Turchia. Mentre per quanto riguarda l’impatto nel circuito per numero di giocatori presenti siamo al secondo posto dietro il Giappone. Numeri che contano, dentro a un progetto che da quest’anno si farà ancora più importante.

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