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[3] D. Medvedev b. [WC] L. Sonego 6-3 6-2
Che sarebbe servita un’altra impresa a Lorenzo Sonego per battere Daniil Medvedev lo si sapeva, ma questa volta il tennista torinese si è dovuto arrendere alla superiorità di un avversario più forte di lui e decisamente in palla in questo 2023. L’avventura dell’italiano nel Principato di Monaco, iniziata col botto con il rocambolesco successo sul transalpino Hugo Humbert, si è dunque arrestata al secondo turno sul campo centrale, il Rainier III, sconfitto in un’ora e mezza per 6-3 6-2 dall’attuale n° 4 al mondo.
Sonego ci ha provato a sprazzi, soprattutto alla fine del primo set, con la consueta forza d’animo e con il tifo del pubblico decisamente sbilanciato a suo favore, ma forse ha avuto il demerito di non avere ben chiara fin dall’inizio la tattica da utilizzare per dare più fastidio all’avversario, pur probabilmente senza avere in ogni caso una possibilità di batterlo. Un avversario che, com’è noto, nonostante sia il giocatore ad aver vinto più partite in stagione (30 con questa) e aver già incamerato 4 titoli, non è certamente un amante della terra battuta e non vede di buon grado tutti gli spostamenti – soprattutto verso la rete – che questa superficie inevitabilmente richiede.
A Lorenzo sarebbe dunque servito impiegare in modo costante e non sporadicamente – come invece ha fatto – le armi con le quali probabilmente avrebbe avuto qualche chance in più: una su tutte il serve and volley, del quale anche il suo allenatore Gipo Arbino si era detto deciso sostenitore prima della partita, sfruttato troppo poco e troppo tardi, ma anche la smorzata, con la quale l’attuale n. 45 del mondo ha incamerato qualcuno dei suoi punti più importanti.
Impostare invece l’incontro sul braccio di ferro da fondo campo, soprattutto in una giornata nella quale anche il suo colpo migliore, il diritto, è risultato ballerino, si è rivelato fallimentare e ha portato il russo a un controllo totale della contesa fin dai primi game.
Primo set: Sonego parte male e reagisce tardi
Sì, perché si è capito subito che l’andazzo non sarebbe stato quello sperato per uno dei nostri beniamini a Montecarlo. Pronti, via, e subito un break sotto. Vantaggio di 0-3 che ha messo il vincitore dello US Open 2021 immediatamente sulla strada per lui più favorevole e lo ha portato a chiudere il primo parziale per 6 giochi a 3, mantenendo inalterato il gap iniziale. Sonego ha tentato di creare qualche grattacapo al n° 4 del mondo solo nell’ultimo game di risposta (sul 5-3 sotto), ma ha sbagliato un dritto in manovra sul 15-30, mancando l’unica vera chance di tutta la sua partita.
Secondo set: Medvedev si adatta alla terra senza problemi e va avanti
Archiviato il set di apertura, Lorenzo è riuscito quantomeno a tenere il servizio in apertura di secondo, salvo poi piombare in una caduta verticale dalla quale non si è più ripreso, perdendo 6 dei successivi 7 game e consegnando di fatto la partita al russo.
Un 6-3 6-2 senza particolare storia, dunque, e, detto delle lacune – soprattutto tattiche – dell’italiano, ci sono pure – e sono parecchi – i meriti del fresco vincitore di Miami. Quest’ultimo è sembrato adattarsi senza troppi problemi al passaggio ai campi in terra rossa del Rolex Monte-Carlo Open e ha anche azzardato qualche giocata differente dal solito. Una su tutte, alcuni tentativi di rispondere più da vicino alla seconda di servizio. Cambiamento non da poco, per un regolarista abituato a colpire sempre da molto lontano per cominciare a tessere la sua trama di lunghi scambi da fondo campo.
Solo i prossimi turni ci diranno però se Daniil proseguirà su questa strada o se tornerà ai suoi consueti piani. E lo si scoprirà già domani nell’ottavo di finale contro Alexander Zverev, apparso in costante ripresa dopo l’infortunio alla caviglia patito al Roland Garros dello scorso anno e che potrebbe impensierirlo di più rispetto a Sonego. I precedenti recitano 7 vittorie a 6 per il russo, che ha vinto anche l’ultimo – per la verità lottatissimo – incontro di quest’anno a Indian Wells. Ma sarà il primo confronto tra i due sulla terra, e sapere cosa aspettarsi in anticipo non è cosa facile.
Federico Martegani