Il ritorno di Su-Wei Hsieh dopo 18 mesi: dal giardinaggio alla voglia di giocare in singolare

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Il ritorno di Su-Wei Hsieh dopo 18 mesi: dal giardinaggio alla voglia di giocare in singolare

“Più mi divertirò, più migliorerò” così la 37enne taiwanese in campo a Madrid con Strycova. L’appello ironico: “Mi vedrete ovunque, per favore datemi qualche wild card!”

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Su-Wei Hsieh - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

I grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Quando la passione per questo magnifico sport con racchetta e palline è così grande non si riesce a stare lontani dai campi per troppo tempo, anche quando è il tuo stesso fisico a chiederti una pausa. Il primo WTA 1000 stagionale su terra ha visto il ritorno di una delle tenniste più estrose e creative, stiamo parlando di Su-Wei Hsieh.

L’ultima volta che la tennista di Taiwan ha calcato un campo da tennis, il circuito era a Guadalajara per le Akron WTA Final: ultimo torneo della stagione 2021 che ha visto Hsieh in coppia con la belga Elise Mertens fermarsi solo in finale contro le regine del doppio degli ultimi anni Krejcikova e Siniakova. Una pausa di quasi 18 mesi nella quale la tennista nata a Kaohsiung 37 anni fa ha mantenuto un basso profilo, facendo parlare poco di sé e dedicando del tempo ad altre sue passioni dopo oltre 20 anni spesi nel tour.

3 titoli WTA in singolare (Kuala Lumpur e Guangzhou 2012 e Hiroshima 2018) e 30 coppe in doppio sono solo un paio di numeri per racchiudere la carriera di Hsieh, che è stata numero 1 al mondo di doppio e in singolo vanta un best ranking alla posizione numero 23 nel febbraio 2013. Nella sua bacheca tra i diversi trofei brillano quelli a livello Slam conquistati sull’erba di Wimbledon (2013 vinto con Peng Shuai, 2019, 2021) e sulla terra di Parigi (2014).

 

Una tennista dal gioco unico, mai banale e amata dai fan. Più che peculiare il fatto che Hsieh giochi sia il dritto sia il rovescio a due mani. Impugnatura particolare, ma anche varietà dei colpi e un estro fuori dal comune. Sensibile nel tocco di palla, una caratteristica che le ha permesso di avere la meglio di tenniste molto più fisiche e potenti di lei e di primeggiare in doppio.

Come detto, la fine di questo periodo di recupero è coinciso con il Mutua Madrid Open 2023. La tennista di Taiwan, un po’ a sorpresa, è ritornata a competere nel tabellone di doppio del torneo spagnolo in coppia con un’altra rientrante, la ceca Barbora Strycova, che ha giocato anche in singolare contro Elisabetta Cocciaretto.

Un rientro sorprendentemente vittorioso con la coppia Hsieh/Strycova che si sono spinte sino ai quarti di finale, sconfiggendo prima le sorelle Chan e poi il duo Kato/Sutjiadi. Risultato sopra le aspettative anche per la stessa tennista di Taipei: “Non giocavo da molto tempo. Ho iniziato ad allenarmi sulla terra rossa quando sono arrivata qui a Madrid. Non mi aspettavo di vincere perché è complicato e strano quando stai fuori dal campo per molto tempo“.

Ed è lecito chiedersi cosa abbia fatto Hsieh in questi mesi lontana dal circuito: “Sono rimasta a casa a fare giardinaggio, prendendomi cure dei miei fiori e delle piante. È stato un periodo molto rilassante”. La scelta di fermarsi era necessaria per dare tempo al proprio fisico di recuperare: “Ho provato a riprendermi dall’infortunio del 2019, perché per due anni non sono mai riuscita a recuperare. Quindi dopo le WTA Finals ho deciso di fermarmi. Volevo riposare un po’ perché volevo ancora tornare a giocare in singolare”.

L’ultima apparizione in singolare di Hsieh è stata sul suolo italiano a Courmayer, ma nonostante i 18 mesi di pausa Hsieh non ha mai smesso di seguire le gesta delle sue colleghe: “Abbiamo comprato un televisore così grande che ogni volta che guardavamo la TV era come se fossimo accanto alle giocatrici in campo; quindi posso dire che non mi sento come se fossi stata lontana dal circuito. Sono stata accanto a tutte loro per tutto il tempo.”

Una pausa che ha rigenerato la tennista di Taipei: “Quando sono rientrata mi sentivo così in forma e giovane come quando sei una esordiante nel tour. Quando avevo 16 anni giocavo senza sosta, e non mi sono mai sentita così fresca”. Un rientro che non è stato affrettato bensì molto ponderato. L’ex numero 1 al mondo di doppio ha posticipato il suo ritorno in campo dato che il suo fidanzato e allenatore, Frederic Aniere, ha accettato un altro lavoro e non poteva viaggiare.

Anche il fratello che l’ha seguita in passato non era disponibile e per puntare a giocare nuovamente in singolo, Hsieh ha dovuto fare delle valutazioni: “Per giocare in singolare non puoi viaggiare da sola, senza allenatore e pensare di tornare ad alti livelli. Anche con un coach è difficile arrivare ad alti livelli perché il circuito è molto competitivo e sono emerse tante nuove ragazze. Così ho parlato con alcuni amici e ho detto loro ‘se viaggerete con me allora tornerò a giocare’. Una di loro ha accettato ed ecco il motivo per cui sono ritornata così velocemente nel circuito, altrimenti starei ancora cercando ed aspettando qualcuno con cui viaggiare”.

Il sogno di Hsieh è tornare ad essere competitiva in singolare, dove con il suo gioco particolare ha mietuto vittime di alto livello. Come dimenticare che prima dello stop, a 35 anni, Hsieh si è spinta sino ai quarti dell’Australian Open eliminando Vondrousova, Errani e Andreescu. “Cercherò di giocare in singolare ma inizierò lentamente perché sembro giovane, ma non lo sono. Quindi ricomincio con il doppio, mi diverto un po’, prendo il ritmo della partita e poi piano piano giocherò il singolare. Mangerò tutto il buon cibo disponibile. Più mi divertirò, più migliorerò, o almeno io la penso così, anzi lo spero”. Un rientro che dipenderà da quali tornei riuscirà ad accedere con il suo ranking di numero 106 al mondo di fine 2021. Allora ecco l’appello a tutti gli organizzatori: “Probabilmente mi vedrete ovunque, quindi, per favore, datemi qualche wild card! Sarebbe un piacere per me venire a giocare da voi.

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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race

Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

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Alexander Zverev - Chengdu 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!

Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.

Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.

 

Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi

La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

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Iga Swiatek – WTA Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.

[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5

Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set

Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.

 

Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.

Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale

Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5

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Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario

I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

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L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr). Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.

Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.

La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.

 

Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.

Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.

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