Gabriele Piraino, da sparring nelle Finals al circuito Challenger: "A questo livello non si regalano punti" [ESCLUSIVA]

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Gabriele Piraino, da sparring nelle Finals al circuito Challenger: “A questo livello non si regalano punti” [ESCLUSIVA]

“Tsitsipas, Medvedev, Kokkinakis, ognuno mi ha impressionato in modo diverso”. Il 19enne siciliano impegnato a Francavilla

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Gabriele Piraino
 

Al Challenger di Francavilla attualmente in corso, abbiamo incontrato il tennista siciliano Gabriele Piraino. Il 19enne mancino è attualmente numero 482 del mondo e quest’anno, tra Challenger e ITF ha un record di 10 vittorie e 10 sconfitte. Nel torneo abruzzese è stato sconfitto in sessione serale da Gianluca Mager dopo una gran battaglia, terminata col punteggio di 7-6(2) 5-7 7-6(6). Ne abbiamo approfittato per fargli alcune domande in esclusiva per Ubitennis.

Buongiorno Gabriele, a 19 anni sei n.482 ATP, se i miei dati sono corretti.

Io in realtà non lo so, quindi mi fido ciecamente (ride, ndr).

Tu sei salito all’onore delle cronache lo scorso mese di agosto quando hai centrato in sequenza la finale di Padova e le semifinali di Lesa, entrambi ITF da 25.000$, poi hai avuto un po’ di alti e bassi. Come mai?

Spesso anche per sfortuna perché ho giocato qualche buona partita che purtroppo non sono riuscito a vincere. Sai, quando un match è molto tirato bastano un paio di situazioni negative per far girare la partita.

Come valuti la tua stagione dove finora hai raggiunto la finale del 25.000$ di Vila in Portogallo?

Un po’ altalenante, ma al momento sto giocando un buon tennis e dunque sono decisamente fiducioso.

Tu sei in quella fase di passaggio tra i Futures e i Challenger. Quali sono le maggiori differenze?

Più che altro differisce la conduzione della partita perché in realtà il livello tecnico è molto simile. Giocano tutti molto bene, ma a livello Challenger c’è una maggiore concentrazione e non si regalano punti, mai.

E tu come capacità di concentrazione a che punto sei?

Sto provando a migliorare, ma penso di avere già una buona attitudine nel condurre la partita.

L’anno scorso hai fatto lo sparring alle ATP Finals, che ricordi hai?

E’ stato bellissimo perché è stata un’esperienza fantastica giocare contri i migliori giocatori del mondo in un ambiente stupendo cui non sei abituato.

Con chi hai giocato?

Con Tsitsipas, Ruud e Kokkinakis. Ah scusa, anche con Medvedev, mi ero dimenticato.

Cioè avevi cancellato il ricordo? Troppo scioccante?

Mi sa di sì (ride, ndr).

Chi ti ha impressionato di più?

Direi tutti, anche se ognuno in modo diverso. Ad esempio Tsitsipas per come colpiva di diritto, sempre maledettamente in anticipo. Medvedev per la sua continuità e per il suo modo un po’ particolare di giocare. Kokkinakis per la forza con cui colpiva, soprattutto di diritto.

La tua superfice preferita?

Sicuramente la terra che è la superfice su cui sono cresciuto e dove gioco più spesso. Ma ultimamente sto migliorando molto anche sul cemento.

All’interno della nouvelle vague italiana c’è anche una scuola siciliana che sta crescendo forte.

Certo, a parte Cecchinato e Caruso, ci sono i fratelli Tabacco, il giovanissimo Cinà e ovviamente il sottoscritto. Questo è molto positivo per noi perché siamo praticamente coetanei ed abbiamo sviluppato un bel rapporto di amicizia, spronandoci a vicenda.

Il tuo rapporto invece con i giocatori della generazione precedente?

Cerco di essere alla mano e il più rilassato possibile. Io mi trovo abbastanza bene con tutti e spero che la cosa sia reciproca (ride, ndr).

Ambizioni e obiettivi per la stagione e per la carriera più in generale?

Cercare di realizzare il massimo di quello che potevo essere.

Oggi firmeresti per entrare in top 100?

Sì sì, volentieri.

Hai anche un piano B?

Al momento no, mi sento ancora abbastanza giovane per puntare tutto sul piano A.

Segui su Instagram: @massimogaiba

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