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ATP Roma, preview semifinali: Ruud e Tsitsipas per la riscossa. Rune e gli assaggi di futuro. Medvedev, la terra è davvero così male?
Il russo e il greco per l’ennesima volta alla resa dei conti. Saprà l’entusiasmo del danese frenare la fame norvegese?

Il meteo a Roma non è dei migliori, nella mattinata che introduce le semifinali degli Internazionali BNL d’Italia 2023. Quattro gladiatori, due profondi nordici, un picchiatore russo e un dio greco, a contendersi gli onori del Foro Italico. Un programma che promette sicuro spettacolo e partite che potrebbero diventare storia. Le quote hanno espresso le loro preferenze, verso una finale Rune-Tsitsipas. Ma guai a sottovalutare Medvedev e Ruud, che, chi per la forma chi per la superficie, hanno sempre qualche asso nella manica. Andiamo a vedere chi, e perché, potrebbe ritrovarsi in campo anche domani pomeriggio, e lanciare un messaggio forte a una settimana dal Roland Garros.
[7] Holger Rune – [4] Casper Ruud
Il vento del Nord – mai Danimarca e Norvegia avevano osato così in alto nelle sfere del tennis, mai…fino all’avvento di Holger Rune e Casper Ruud. Entrambi sono già, rispettivamente a 24 e 20 anni, i giocatori più forti della storia dei loro Paesi, e oggi, tenendo alta la bandiera del Nord Europa, giocheranno la prima semifinale 1000 tutta scandinava da Bercy 1997, quando Bjorkman batté Enqvist. I precedenti parlano chiaro: 4-0 a favore del n.4 al mondo, con l’ultimo incontro che risale però al Roland Garros 2022, dunque prima della scalata di Rune ai vertici del ranking e del suo arrivo tra i primi 10. Quella di oggi, che vale la finale del 1000 di Roma, sarà la prima sfida che entrambi giocheranno da top 10. Per il danese si tratta della terza semifinale in questo genere di eventi (2-0, l’ultima vinta contro Sinner a Montecarlo) mentre per Ruud è la settima (1-5, l’ultima persa da Hurkacz in Canada lo scorso agosto).
Esperienza e novità, saggezza e freschezza, ma soprattutto solidità contro variazioni. Il norvegese ha un tennis che si basa su un servizio deciso e risoluto (4 game al servizio persi in tutto il torneo) e su un forcing da fondo costante, specie quando riesce a colpire col dritto e padroneggiare lo scambio. La chiave tattica di Rune è quasi opposta: svolazzi, palle corte e variazioni sul rovescio, così da non dare mai certezze a Ruud e non concedergli manovra. Anche il danese ha ottime percentuali al servizio qui a Roma, avendo perso solo 5 game al servizio, ed è dunque lecito aspettarsi una partita equilibrata, con tanti scambi lunghi e non tantissimi break. La voglia di riscatto di Ruud dopo un inizio di stagione non al massimo potrebbe essere la chiave per frenare l’entusiasmo del danese.
[3] Daniil Medvedev – [5] Stefanos Tsitsipas
I soliti (ig)noti – Daniil Medvedev vs Stefanos Tsitsipas, parte 12. I due futuri re, coloro che avrebbero dovuto spodestare i Big Three insieme allo Zverev che fu, sempre più vicini al rischio di aver solo scortato la nuova generazione di Rune, Alcaraz e Sinner. Lo sanno bene, il russo e il greco, che sanno anche molto bene quanto valga il loro terzo incontro in una semifinale 1000 (1-1, Medvedev a Shangai 2019, Stefanos a Cincinnati 2022). Per Daniil sarà la dodicesima semifinale 1000, seconda sulla terra, dopo la sconfitta contro Lajovic a Montecarlo 2019, mentre per Tsitsipas sarà la quattordicesima e settima sulla terra (4-2 il record, l’ultima vinta proprio a Roma contro Zverev lo scorso anno). Il n.5 al mondo arriva, per attitudine alla superficie e quanto mostrato nel torneo, certamente favorito: è l’unico dei quattro semifinalisti a non aver smarrito neanche un set, ha ben domato Musetti e tutto il Foro Italico agli ottavi, ed ha vinto 39 game al servizio su 42, ancora rimarcando quanto possa essere devastante con la battuta. Ha dall’altra parte della rete oggi però il miglior ribattitore del torneo, dato che Medvedev ha portato a casa 19 game di risposta su 40, ben adattando la sua pratica di rispondere lontanissimo, molto distante dalla riga di fondo, ai campi appesantiti dalla pioggia.
Potrebbe essere questa la chiave per il russo, se saprà impostare la partita sulla diagonale del rovescio e impedire a Tsitsipas di girare intorno alla palla e fare male con il dritto. Il n.3 del mondo dovrà anche cercare più possibile di variare sul rovescio lungolinea e dare pochi punti di forza e di fiducia al greco, che dal canto suo dovrà impostare un piano tattico che muova il più possibile il moscovita dalla sua zona di comfort. Se gli slice e le prese della rete saranno usati con sagacia dal greco, ecco che allora si allineeranno le stelle per la sua settima finale 1000, seconda di fila a Roma. La bilancia pende più verso Atene che verso Mosca, è vero, ma Medvedev prima di quest’anno mai aveva vinto neanche una partita nella capitale, ed è alla ricerca del primo titolo su terra, nonché ventesimo della carriera in venti tornei diversi. La rivalsa di una stagione in chiaroscuro di Tsitsipas potrebbe però essere un motivo più forte per scardinare il desiderio di Medvedev di correre sempre più veloce in questo 2023.
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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo
Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.
Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).
Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.
Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003, che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.
Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti | Nato nel | Classifica ATP |
1 | Alcaraz | Spagna | 8175 | 2003 | 2 |
2 | Rune | Danimarca | 3055 | 2003 | 4 |
3 | Shelton | USA | 1455 | 2002 | 20 |
4 | Musetti | Italia | 1345 | 2002 | 18 |
5 | Fils | Francia | 953 | 2004 | 44 |
6 | Van Assche | Francia | 597 | 2004 | 69 |
7 | Stricker | Svizzera | 576 | 2002 | 90 |
8 | Michelsen | USA | 518 | 2004 | 110 |
9 | Medjedovic | Serbia | 485 | 2003 | 120 |
10 | Cazaux | Francia | 474 | 2002 | 125 |
11 | Cobolli | Italia | 453 | 2002 | 122 |
12 | Atmane | Francia | 376 | 2002 | 147 |
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Novak Djokovic a Roma protagonista alla Ryder Cup
Il serbo si è cimentato sul green: con lui altre celebrità del mondo dello sport

Profumo di golf nella capitale. A Roma, infatti, è tempo di Ryder Cup e l’evento è stato celebrato dalla presenza di vip e sportivi. Il Marco Simone Golf & Country Club ha accolto i “campioni” per l’All Star Match cominciato all’ora di pranzo.
Non sarà l’erba di Wimbledon, ma rischia di trovarsi comunque a suo agio: Novak Djokovic, tennista più vincente nella storia dei tornei del Grande Slam, è tra i protagonisti della giornata romana. Con lui anche il calciatore Gareth Bale, Leonardo Fioravanti, surfista italiano qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024, lo youtuber Garrett Hilbert e il numero uno mondiale degli atleti paralimpici, l’inglese Kipp Popert.
Uno show unico nel quale si affrontano le squadre guidate dallo scozzese Colin Montgomerie e dallo statunitense Corey Pavin, rispettivamente alla guida del Team Europe e del Team Usa alla Ryder Cup del 2010 quando in Galles i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, fecero il loro debutto vincente nel torneo.
Nole è stato inserito nel “Team Montgomerie“.
Fanno parte del “Team Pavin”, Carlos Sainz, pilota della Ferrari, Andriy Shevchenko, Pallone d’Oro nel 2004, Victor Cruz, ex giocatore di football americano, l’attrice hollywoodiana Kathryn Newton e l’altro giocatore paralimpico, Tommaso Perrino, numero 6 del ranking e CT della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della Federazione Italiana Golf.
L’ultimo mese di Novak Djokovic è stato a dir poco straordinario. Un campione totale protagonista nel tennis, spettatore nel basket e adesso sul green del golf. Aveva celebrato l’impresa dell’Arthur Ashe Stadium ricevendo dai suoi concittadini una grande testimonianza di affetto in patria assieme alla nazionale di pallacanestro, finalista ai mondiali di basket. Dopo aver portato la Serbia alle Finals di Coppa Davis, adesso si dedica al suo amato secondo sport.
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ATP Pechino, Daniil Medvedev suona la carica: “Obiettivo finale contro Alcaraz. Ma sarà molto dura arrivarci”
Il russo ha parlato anche delle condizioni dei campi: ” Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace”

Archiviata l’amara finale dello US Open per Daniil Medvedev è il momento di voltare pagina. Il russo ha parlato alla viglia dell’ATP 500 di Pechino, un torneo, tabellone alla mano, composto da nomi altisonanti. Durante il Media Day Daniil ha affrontato diversi argomenti spaziando dal suo rapporto con la Cina fino ad una possibile finale contro Alcaraz.
IL RAPPORTO CON LA CINA
“Sono arrivato due giorni fa, finora va tutto bene. Adoro tornare in Cina, quindi non c’è molto altro da aggiungere, non vedo l’ora che inizi il torneo. È la mia prima volta a Pechino, per ora mi piace, a parte questo microfono (ride)”. Il russo ha espresso anche il desiderio di visitare i grandi monumenti della capitale, nonostante il poco tempo a disposizione. “Mi sto davvero godendo il tempo trascorso qui, anche se, come al solito durante un torneo, non c’è mai molto tempo per visitare la città. Mi piacerebbe andare sulla Grande Muraglia se avessi tempo. Il fatto è che meglio gioco, meno tempo ho, quindi spero di non avere quel tempo. Se non gioco bene, almeno posso visitare Pechino”.
IL FINALE DI STAGIONE
“A volte la fine della stagione può essere complicata – una volta finiti i quattro Slam – quindi bisogna trovare un’altra motivazione. Allo stesso tempo, qui siamo tutti competitivi, quindi per me la motivazione è sempre quella di provare a vincere. È la mia prima volta a Pechino, la squadra è fortissima, quindi se vinci è fantastico. Sarà un bellissimo ricordo, una sferzata di fiducia. Ci sono ancora alcuni grandi tornei davanti a me, quindi se riuscirò ad alzare il mio livello in questo finale di stagione, sarà tutto di guadagnato per l’anno prossimo. La motivazione – sostiene Medvedev – è provare a fare tutto questo, continuare a dimostrare a te stesso che puoi vincere questi grandi tornei, grandi titoli, contro grandi avversari“.
IN FINALE CONTRO ALCARAZ?
Il russo dimostra fiducia in sè stesso quando gli viene posta la domanda su una possibile finale contro Alcaraz. “Penso che se dovessimo affrontarci questa settimana, saremmo entrambi felici, dato che saremmo entrambi in finale. È un buon obiettivo e cercherò di realizzarlo. Allo stesso tempo, come ho detto, ci sono tanti grandi giocatori. Medvedev riflette anche sulla difficoltà del tabellone: “E’ molto dura, è come se fosse il sorteggio di un Masters 1000 o di uno Slam. In un certo senso è ancora più dura di uno Slam, dove non ci sono primi turni così complicati. Sarà molto interessante, penso che sia molto raro vedere un ATP 500 così forte, sarà interessante vedere chi giocherà meglio. Penso che vedremo risultati diversi tra le teste di serie, molte di loro possono perdere al primo turno, qui non sono partite facili”.
LE CONDIZIONI DI GIOCO E LA CULTURA CINESE
“I campi sembrano molto buoni – sostiene il n.2 del seeding – mi sono allenato ieri e anche oggi. Sembrano a posto, sono sicuro che ci sarà molta gente durante le partite, ho sentito solo cose positive. Essendo la mia prima volta devo sperimentare di tutto, a livello ATP ho giocato solo a Shanghai e mi è piaciuto molto, penso che sarà lo stesso anche qui. Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace. L’unica cosa è l’uscita delle palle, che diventano grossissime questo per il gomito non va bene.
Infine c’è tempo anche per una riflessione sulla cultura cinese: “Nel complesso, è una cultura molto diversa da quella russa, ma penso che possiamo trovare alcune somiglianze con l’Occidente, motivo per cui mi sento sempre il benvenuto qui. Appena arrivo noto l’energia di questo grande Paese, mi sento a casa, per questo amo ritornare. Non mi dà fastidio venire qui perché è la fine della stagione, anzi, mi piace giocare ed essere qui, la gente lo sente”.