Daniil Medvedev: "Un titolo conta quanto il ranking. Uscire dalla top 10 è stata dura. Rune è uno dei top player sulla terra"

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Daniil Medvedev: “Un titolo conta quanto il ranking. Uscire dalla top 10 è stata dura. Rune è uno dei top player sulla terra”

Le parole del russo dopo la qualificazione alla prima finale in carriera a Roma

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Daniil Medvedev - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Quasi sembra un paradosso, la presenza di Daniil Medvedev alla seconda domenica degli Internazionali BNL d’Italia. Il russo non raggiungeva una finale sul rosso del 2019 (l’unica della carriera proprio quel giorno a Barcellona), e addirittura non aveva mai vinto a Roma. Ha imparato un po’ tardi, ma meglio che mai, e affronterà oggi Holger Rune per il quinto titolo stagionale e primo in carriera sulla terra battuta. Prima ha però rilasciato una rilassata conferenza stampa dopo aver battuto Tsitsipas, trasudando la leggerezza che sta pian piano sempre più ritrovando.

D: “Puoi raccontarci la tua giornata, che è stata davvero lunga

Medvedev: “Oh sì, una giornata davvero lunga per tutti: per i fan, per me, per gli arbitri, per Stefanos, per Nicola (ridendo), per chiunque. É stata un po’ frenetica, ma voglio dire che non penso che il torneo o l’ATP abbiano qualcosa a che fare con questo. Penso che il programma fosse buono. Semplicemente la pioggia non era così pesante da posticipare il match per due ore, ma abbastanza pesante da non farci giocare. Mi sono riscaldato probabilmente cinque o sei volte. Dove ci riscaldiamo non c’è la TV, quindi non sappiamo cosa sta succedendo. Molte, molte volte iniziano ad aprire il campo, così prendiamo a riscaldarci, perché abbiamo 10, 15 minuti. Non è facile riscaldarsi in 10, 15 minuti. Corriamo lì con il mio allenatore, inizi a riscaldarti, ricevi un messaggio che stanno chiudendo i campi, la pioggia è pesante. Molte, molte volte così. Sapevo che non sarebbe stato facile né per me né per Stefanos. Quindi si trattava di provare a giocare al meglio, non importa come. Sono riuscito a farlo, quindi sono davvero felice

D: “Se vincerai, diventerai n.2 al mondo. Penso che il torneo forse sia più importante per te. Nel punto di vista della tua carriera, dove sei già stato n.1 al mondo, c’è qualcosa a cui ancora stai puntando nel ranking, o più ai trofei?

Medvedev: “Onestamente, no. É grandioso salire nel ranking. Come quando sono diventato n.12 al mondo, ero deluso. Ero stato top 10 per del tempo, non ho giocato abbastanza bene, e ne sono uscito fuori. Una sensazione dura, non facile. Allo stesso tempo sapevo che ottenendo titoli, tornerai tra i primi 10. Questo è quello che sono riuscito a fare. Riguardo oggi è lo stesso. Se riuscirò a vincere, sono 400 punti in più nella Race, nel ranking. É grandioso. Ma il titolo per me è molto più importante perché, ancora una volta, viene insieme. Non è che ottieni il titolo e non i punti, ma è tutto insieme. Voglio solo provare a vincere

D: “Cosa ne pensi di Rune? Sta battendo tutti i top player. Impressionante ultimamente

Medvedev: “Dissi, dopo aver perso contro di lui a Montecarlo, che è uno dei top player sui campi in terra. Penso sia la superficie che gli si addice di più. Sappiamo che può giocare anche su altre superfici, ha vinto Bercy. Penso, diciamolo, sia la sua superficie preferita. Io mi sento meglio di come mi sentissi a Montecarlo, ho avuto più partite e più allenamento. Proverò a giocare al mio meglio. Ma lui ha dimostrato che anche nei momenti più difficili può giocare in maniera stupefacente, e battere chiunque. Sono sicuro che potrebbe essere una grande partita ed io proverò a mostrare il mio massimo

D: “Riguardo la danza? É abbastanza simile a quella di Tsitsipas a Cincinnati 2022 quando ti ha battuto

Medvedev: “Io non danzo molto dopo che vinco, ma qualche volta succede. Ero solo davvero felice per la vittoria. Questo ballo, quando me l’hanno mostrato, l’ho visto in TV quasi subito dopo. Mi sembrava ridicolo. Ma quando lo vedrò tra un anno o forse tra un mese, lo vedrò come un ricordo. Questi sono ricordi, è divertente. Mi sono qualificato alla mia prima finale a Roma, quindi mi sentivo alla grande. Ma non significa che ballerò dopo ogni incontro

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