Jannik Sinner: “Federer è il mio idolo, sarebbe un sogno trovare il suo equilibrio tra tennis e tempo libero”

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Jannik Sinner: “Federer è il mio idolo, sarebbe un sogno trovare il suo equilibrio tra tennis e tempo libero”

“Mi sarebbe piaciuto mettermi nei suoi panni per un giorno”, svela Jannik. “Devo ancora migliorare molto ma tra un paio d’anni vedremo a che punto sarò”

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Jannik Sinner - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Manca davvero poco al via del Roland Garros 2023 e uno tra i certi protagonisti, o almeno è quello che speriamo noi che lo seguiremo così come i tanti tifosi italiani che ne ammirano le imprese, sarà Jannik Sinner. In attesa che faccia il suo esordio contro il francese Alexandre Muller, come da tabellone sorteggiato ieri, meritano di essere riprese alcune sue dichiarazioni rilasciate qualche tempo fa a Tennis Magazin, che denotano ambizioni, aspettative, sogni irrealizzabili e altre riflessioni interessanti della testa di serie n° 8 a Bois de Boulogne.

“Se hai voglia di fare qualcosa, allora fallo”. Partiamo da questo motto, la frase che l’altoatesino ha confessato essere il mantra “che ho sempre seguito nella mia vita. Quando avevo voglia di sciare, sciavo, e poi ho deciso di giocare a tennis perché mi piaceva farlo. A volte ci sono momenti in cui per raggiungere gli obiettivi bisogna essere bravi a sopportare fatiche che non ti stimolano, ma in altri casi, come nel tempo libero, devi cercare di compiere azioni che ti facciano star bene, vivendo con la maggiore libertà possibile”.

Una filosofia di vita molto chiara, quella di Jannik, che tra le voglie del momento avrà certamente quella di mettere in bacheca un torneo importante, traguardo che ancora gli manca per entrare nell’olimpo del tennis ma che si è avvicinato un pochino di più (due semifinali e una finale nei Masters 1000 stagionali) da quando Darren Cahill ha sposato la causa della sua crescita professionale e personale: “Darren è un uomo buono e capace, tutto il mio team è felice che lui ne sia parte. Ha allenato diversi giocatori, sia giovani che più maturi, e crediamo che con collaborazione e unità di intenti possa nascere un futuro roseo”.

Il solo Cahill, però, non basta. Serve anche una maggiore continuità di risultati contro i più grandi giocatori del mondo, tra cui si annovera Carlos Alcaraz, che lui sa già come battere, essendo in perfetta parità – 3 a 3 – negli scontri diretti: “La nostra rivalità sta diventando sempre più positiva man mano che ci affrontiamo. Siamo entrambi bravi ragazzi e ottimi atleti, e possiamo raggiungere un livello molto alto. Lui al momento mi ha superato nello sviluppo pur essendo più giovane, non gli manca nulla”.  

A proposito di scontri con i migliori, l’ottavo classificato ATP torna per un momento con la mente alla sconfitta con Djokovic a Wimbledon, nella quale si era trovato avanti di due set: “Anche questo risultato farà parte del mio sviluppo. In quell’occasione, il serbo ha dovuto alzare il livello al suo massimo per potermi battere, altrimenti avrebbe perso. Ho cercato di dare tutto quello che avevo nel quinto set, ma sono mancato nei momenti decisivi”.

E proprio per essere al top quando conta, il classe 2001 nativo di San Candido è consapevole di dover ancora fare uno step verso l’alto: “Ho molto da migliorare, soprattutto fisicamente, ma anche al servizio o nel gioco a rete. So che solo così alcune situazioni della partita sarebbero per me più gestibili. Vedremo a che punto sarà nell’arco di due anni”.

Oltre a fare un riferimento alla situazione generale del tennis italiano, secondo lui “in continuo sviluppo sia per quanto riguarda i talenti che per numero di tornei ospitati, nonostante la grande pressione con la quale abbiamo quotidianamente a che fare”, Jannik chiosa svelando un sogno nel cassetto, pur irrealizzabile, che farebbe comodo non solo lui, ma a quasi tutti i tennisti in circuito: Mi sarebbe piaciuto mettermi nei panni di Federer per un giorno. Deve essere meraviglioso. Mi sorprende quanto fosse sempre rilassato, e l’equilibrio che aveva tra lavoro e tempo libero. È sempre stato il mio idolo e non averlo mai potuto incontrare mi dispiace molto”.  

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