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Roland Garros, preview day 4: Camila, si può fare. Sonego e Arnaldi contro la fantasia mancina. Vondrousova-Kasatkina da urlo
Grande attesa per Giorgi, i ragazzi ai test Humbert e Shapovalov. Match da non perdere nel tabellone femminile, come Kokkinakis-Wawrinka

Chiusi i primi turni del Roland Garros, c’è quasi da alzarsi a cantare l’inno d’Italia, con ben 11 giocatori approdati al secondo turno (chi con un’impresa, chi con un inspiegabile miracolo alla Vavassori). C’è anche di che leccarsi i baffi e avere occhi vigili, specie dopo l’eliminazione di Medvedev, su qualsiasi match. Ecco i cinque che meritano di più oggi.
Lorenzo Sonego – Ugo Humbert
Sciabola e fioretto- Una partita da non sottovalutare, che tanto potrebbe essere il match del giorno, tanto potrebbe rivelarsi una passeggiata, in un senso o nell’altro. Sulla terra, il favore del pronostico tira sicuramente più verso Sonego, che nel 2020 raggiunse anche gli ottavi qui. D’altro cante Humbert è ultimamente in netta ripresa, si è rialzato fino al n.38 e soprattutto gioca in casa, quindi è una partita che non va assolutamente sottovalutata. Il francese ama variare, tagliare tanto e giocare soprattutto sulla diagonale di rovescio, colpo che ben padroneggia e che spesso da fondo sa fare molto male agli avversari. Lorenzo ha nel dritto, specie quando riesce anche a girare attorno alla palla, la sua arma migliore, per quanto le sue caratteristiche da guerriero gli permettano di ben gestire anche le variazioni. Alla luce di ciò, è lecito aspettarsi, dalle 12:30 circa, una partita interessantissima e dai mille volti, come tradisce anche l’equilibrio delle quote: 1,90 su Sisal, 1,92 su Snai e 1,95 su Better sono offerte per l’affermazione dell’azzurra, mentre Humbert (leggermente favorito) è a 1,86 su quest’ultima, che alza di un minimo l’1,85 delle prime due.
Camila Giorgi – [3] Jessica Pegula
Chi non smette di sognare…- Delle partite di domani, specie per noi italiani, quella che probabilmente più di tutte merita attenzione è quella che vedrà protagonista la nostra Camila Giorgi. Affronterà, come match d’apertura (11:45) sullo Chatrier, Jessica Pegula, contro cui ha perso sei volte su sette, l’ultima un mese fa a Indian Wells. Le due si assomigliano come notte e giorno, si fuggono l’un altra: l’italiana è imprevedibile, dotata di un tennis puro e talento cristallino, che ben si incarna nel poderoso rovescio che tanto a lei piace quanto meno alle avversarie. La n.3 del mondo è invece una giocatrice schematica, che concede poco ai fotografi ma anche poco agli errori, giocando sempre partite definite strategicamente e con pochi rischi. Si gioca sulla terra, Pegula ha un obiettivo in testa, chiaro che partirà favorita. Se Giorgi però, sin da subito, riuscirà ad imporre il suo ritmo da fondo ed entrare con il rovescio per togliere il tempo all’americana (sempre con pochi doppi falli, si intende) allora potrebbe scapparci il colpaccio. E anche i siti online in questo senso favoriscono alla grande, ma non in modo del tutto scontato, Jess: la sua vittoria è a 1,33 su Sisal e Snai, 1,34 su Better, mentre l’upset di Giorgi è un po’ più alto su quest’ultimo, a 3,30, rispetto al 3,20 degli altri due.
Matteo Arnaldi – [32] Denis Shapovalov
Sregolatezza e ambizioni- La seconda partita di Matteo Arnaldi in uno Slam subito pone un avversario non proprio accessibile, tutt’altro che preparabile o prevedibile: Denis Shapovalov. Il canadese è in crisi, alle volte quasi sembra abbia dimenticato come si giochi (causati dal problema al ginocchio “Mi sono sentito bene negli allenamenti, molto meglio. Non ero contratto. Mentre a Madrid è stata brutale. Ero sempre più dolorante durante i doppi, il che non è l’ideale”), ma resta un giocatore spettacolare, di primissima fascia. La superficie e l’entusiasmo però danno a Matteo i giusti crediti per entrare in campo, alle 14:00 circa, con l’obiettivo di fare partita pari e credere anche nel colpaccio. Innegabile che molto passi dall’umore e dalla fiducia di Shapo, ma non tutto. Arnaldi dovrà essere bravo a gestire i momenti del match, e le folate del canadese, impostandola su un palleggio a basso ritmo e regalando il meno possibile, così da far innervosire l’avversario, che cercherà vincenti in continuazione. Su questo piano l’azzurro può entrare in partita, e con le giuste convinzioni per dare il meglio del suo (ottimo) gioco, pulito e semplice, può sognare un importante terzo turno. Non a caso i bookmakers pendono dalla parte del n.106 al mondo: Sisal “solo” a 1,75, mentre Snai e Better alzano un po’ a 1,80 e 1,82; l’affermazione del canadese è invece a 2,00 su queste ultime, per un piccolo calo a 1,95 su Sisal.
Stan Wawrinka – Thanasi Kokkinakis
Botte da orbi- Si potrebbe brevemente riassumere così il primo confronto, alle 12;30 circa, tra due amanti della palla pesante e delle badilate da fondo come Stan Wawrinka e Thanasi Kokkinakis. Lo svizzero ha più esperienza, qui ha anche vinto, ha però l’unico difetto di una forma fisica non eccellente, data anche l’età. che l’australiano potrebbe sfruttare. Kokkinakis ama spingere da fondo e cercare presto però soluzioni risolutive, specie col dritto, lato su cui è molto forte. Wawrinka va bene su ambo i lati, e in più sa giocare all’occorrenza un buono slice per disorientare la fiducia e fargli perdere i riferimenti da fondo. Potrebbe essere a tutti gli effetti, considerando la qualità del palleggio e la voglia di entrambi i emergere, la partita del giorno. L’australiano è poco abituato alla terra, specie a questi livelli…e potrebbe alla lunga far pendere la bilancia della contesa in maniera ben definita, per quanto le agenzie si mostrino quasi esattamente alla pari: l’affermazione di Wawrinka è pagata 1,80 volte la quota su Sisal, 1,85 su Snai e 1,87 su Better, mentre l’affermazione australiana vale rispettivamente 1,92 volte i soldi puntati su Snai, 1,94 su Better e 1,95 su Sisal.
Marketa Vondrousova – [9] Daria Kasatkina
Calcolo e insidie- Marketa Vondrousova, finalmente riavvicinatasi ai livelli che qui le regalarono addirittura una finale nel 2019, può tranquillamente essere considerata una mina vagante, avendo la capacità vincere contro chiunque nella giornata giusta. E oggi, alle 13:00 circa dovrà essere una di quelle, se vorrà avere ragione di una giocatrice sempre temibile come Daria Kasatkina. La ceca gioca indistintamente bene da fondo, e ama soprattutto spezzare in continuazione il ritmo con palle corte giocate sempre alla perfezione (specie dal lato del rovescio). Dasha invece, semifinalista uscente, è una giocatrice che si basa su un tennis strategico, compassato, fatto di scambi lunghi e attacchi quando lei ritiene sia il momento, ma generalmente dirige da fondo come un ragno con la sua tela in attesa di un errore dall’altro lato della rete. Contro una giocatrice che non dà certezze, e che anzi si crogiola nell’offrire palle diverse e spigolose, alla lunga potrebbe rivelarsi un limite. E in effetti anche le quote tracciano una chiara favorita: la vittoria di Vondrousova è a 1,40 su Sisal e Better, 1,38 su Snai, mentre il passaggio della tds n.9 è rispettivamente a 2,80, 2,95 e 3 su Sisal, Snai e Better.
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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race
Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.
Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.
Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.
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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi
La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.
[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5
Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set
Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.
Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.
Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale
Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5
ATP
Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario
I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr)“. Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.
Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.
La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.
Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.
Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.