Roland Garros: Rune di testa e carattere su Cerundolo, è di nuovo nei quarti a Parigi

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Roland Garros: Rune di testa e carattere su Cerundolo, è di nuovo nei quarti a Parigi

Holger Rune supera al tie-break del quinto set Francisco Cerundolo e rinnova la sfida con Casper Ruud nei quarti del Roland Garros

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(dal nostro inviato a Parigi)

[6] H. Rune b. [23] F. Cerundolo 7-6(3) 3-6 6-4 1-6 7-6(7)

Se una cosa si può dire di questo ottavo di finale tra Holger Rune e Francisco Cerundolo è che ha confermato la fama di grande lottatore non proprio totalmente corretto che il danese si sta costruendo in questo suo inizio di carriera. Apparso quasi sfinito nel quarto set, Rune è riuscito a rientrare in gara nel quinto aumentando il ritmo delle discese a rete, totalizzando alla fine un incredibile 42 su 58 (72%).

 

Cerundolo, certamente danneggiato da una chiamata arbitrale piuttosto assurda nel terzo set che forse può aver spostato la dinamica della partita in favore di Rune, ha certamente dimostrato ancora una volta di non essere un abusivo nei Top 30, ma ha anche palesato alcune crepe tecniche (la risposta soprattutto) oltre alla mancanza di esperienza a questi livelli nei momenti importanti, come dimostrano i tre errori gratuiti consecutivi che hanno chiuso la contesa quando era fisicamente molto più fresco del suo avversario. Nonostante abbia terminato il match in vantaggio in quasi tutte le categorie statistiche (compreso uno sbalorditivo +11 nel computo dei punti), Cerundolo ha giocato peggio nei momenti importanti, e questo alla fine ha fatto la differenza.

LA PARTITA – Nonostante i due giocatori in campo siano entrambi fondocampisti che giocano su una delle superfici più lente del circuito, la partita fila via in maniera relativamente veloce. Gi scambi non sono mai lunghissimi, sia perché Rune cerca di trovare il vincente alla prima occasione possibile, sia perché Cerundolo, il più difensivo dei due, non è certo un mostro di pazienza e quando si trova in una posizione complicata è più propenso a cercare di uscirne sparacchiando un vincente che non in altri modi.

Il match all’inizio è certamente in mano a Rune, che va subito avanti di un break al quarto game, issandosi fino al 5-2. Sembra un set di ordinaria amministrazione per il giocatore danese, e invece quando si trova a servire per il set non trova lo spunto necessario e Cerundolo si arrampica fino al 5-5. Al tie-break però viene fuori la “cazzimma” di Rune, che dopo sei punti tutti a favore del battitore conquista il primo mini-break spingendo con il diritto e poi infilando quattro punti consecutivi chiude il primo set in 59 minuti.

L’incontro non cambia molto nel secondo parziale, soprattutto Cerundolo non si fa demoralizzare dalla “rimonta a metà” del set precedente ed è quello che torna in campo con più determinazione. Già nel primo game di servizio di Rune si procura quattro palle break che il danese riesce ad annullare in qualche modo, ma due giochi più tardi l’argentino ottiene il break a zero e lo difende subito dopo per il 4-1. Da quel momento in poi il battitore cede solamente due punti nei rimanenti quattro giochi del parziale e Cerundolo pareggia lo score a un set pari.

Il terzo set è purtroppo segnato da un brutto errore arbitrale che influenza il parziale in maniera negativa: sul 2-1 Rune, servizio Cerundolo, l’argentino recupera da 15-40 con due bei punti, poi non riesce a convertire la palla del 2-2 e sulla situazione di vantaggio pari avanza a rete su un affondo di diritto che rimbalza male. Rune prova a raggiungere la palla, ma arriva dopo il secondo rimbalzo: Cerundolo si scusa per il colpo fortunato, ma il giudice di sedia Kader Nouni, che non aveva visto il secondo rimbalzo, sanziona una palla disturbata (hindrance) a Cerundolo che nel frattempo aveva chiuso lo smash. Inutili proteste per il albceleste, che finisce per perdere il punto seguente e la battuta, mandando Rune sul 3- 1 e servizio. Fortunatamente per lui sul 4-2 il danesino si incarta sul 30-0 e commettendo tre gratuiti ristabilendo la parità.

Nonostante le poco più di due ore di gioco, Rune appare in debito di energie e inizia a seguire il servizio a rete, anche la seconda, con una certa continuità, specialmente da sinistra. Proprio con un serve and volley annulla una delicata palla break sul 4-4, e poi, nel gioco seguente, è ancora lui a trovare lo spunto vincente con uno splendido passante di diritto in corsa di diritto seguito da una risposta di diritto lungolinea che gli consegnano il terzo set.

Mentre Cerundolo rimane seduto in panchina a contemplare le occasioni sprecate, Rune si prende una pausa fisiologica (piuttosto lunga) per provare a mettere insieme tutte le forze che ha, ma il parziale va a rotoli abbastanza rapidamente. Dopo un primo game combattuto nel quale Cerundolo conquista il break alla quarta occasione, l’argentino scappa subito sul 4-0 e poi trascina il match al quinto con un perentorio 6-1.

Rune chiama il medico per farsi fornire sali minerali, combatte più di nervi che di fisico, ma la prima parte del set decisivo rimane in parità seguendo i servizi. Sul 4-3 Cerundolo, l’argentino trova una bella volée di diritto e approfitta di un doppio fallo e di un gratuito dell’avversario per issarsi a tre chance del 5-3, con la prospettiva di andare a servire per i quarti di finale del Roland Garros. Ma qui Rune trova la forza nervosa di conquistare cinque punti consecutivi, che poi diventano un parziale di 9-1 pesantissimo per conquistare il break di vantaggio e servire per il match sul 5-4.

Cerundolo tuttavia non vuole finire qui la sua avventura a Parigi e riesce, allungando gli scambi a ottenere il controbreak per il 5-5. Ormai alle soglie delle quattro ore di gioco si arriva al tie-break, dove è l’argentino il primo ad andare avanti di un minibreak (5-3) grazie a una volée di rovescio messa in rete da Rune. Cerundolo però si fa ingannare da una risposta corta senza peso su un suo slice esterno e mette il diritto in rete. Ancora Francisco mette il muso avanti nella contesa con una risposta di diritto, ma si fa poi sorprendere da una risposta profonda e il punteggio torna sul 6-6.

A rompere l’equilibrio sono tre errori gratuiti consecutivi di Cerundolo che dal 7-7 consegnano il match e l’accesso ai quarti di finale per il secondo anno consecutivo a Holger Rune.

AFFARE SCANDINAVO – Si riproporrà dunque lo scontro dei quarti di finale del 2022 tra i due tennisti più rappresentativi della Scandinavia, ovvero il norvegese Casper Ruud e il danese Holger Rune. Il bilancio degli scontri diretti è di 4-1 in favore di Ruud, incluso il quarto di finale qui al Roland Garros 2022, ma Rune ha vinto l’ultimo confronto poche settimane fa a Roma.

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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race

Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

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Alexander Zverev - Chengdu 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!

Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.

Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.

 

Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.

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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi

La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

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Iga Swiatek – WTA Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.

[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5

Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set

Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.

 

Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.

Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale

Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5

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Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario

I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

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L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr). Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.

Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.

La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.

 

Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.

Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.

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