Daniil Medvedev non ha mai fatto mistero di sentirsi particolarmente a proprio agio sui campi in cemento. 18 dei 20 venti titoli messi in bacheca dal russo sono disputati su questa superficie. Solo una vittoria per lui sulla terra battuta – Internazionali BNL d’Italia 2023– e una sull’erba – ATP 250 di Maiorca 2021–. Cosa aspettarsi, dunque, dal numero tre delle classifiche mondiali alla viglia di Wimbledon?
«So di poter giocare bene sull’erba», dice Medvedev in un’intervista a ATPTuor.com, «Ovunque io giochi, non importa la superficie, cerco sempre di vincere». Il russo è altrettanto consapevole che Wimbledon sia lo Slam dove ha raggiunto il risultato peggiore fin ora, dove può vantare solo un quarto turno – sconfitta nel 2022 contro Hurkacz –. Questo, però, sembra motivare Daniil a cercare di migliorarsi e di trovare delle sensazioni miglior in campo, come è già riuscito a fare quest’anno sulla terra battuta.

Per il russo, infatti, l’erba sembra rappresentare tutt’oggi una sfida importante. Fin da quando guardava ammirato Kyrgios e Zverev sfidarsi nei tornei junior, il russo trova interessante notare come anche se alcuni giocatori sembrano possedere tutte le caratteristiche giuste non riescano ad esprimersi al meglio su questa superficie. C’è, invece, chi sorprende il russo grazie alla capacità di adattamento dimostrate. Carlos Alcaraz ha giocato solo 11 partite sui prati ma è stato capace di raggiungere il quarto turno a Wimbledon nel 20222 e di vincere un titolo (ATP 500 Queen’s 2023). «Secondo me, per il mondo in cui Carlos gioca su ogni superficie, può vincere cinque Wimbledon, ma non si sa mai», dice Medvedev. Quest’edizione dei Championship sembra promettere grandi cose.

Sara Zabeo