Nel sabato di Wimbledon dedicato ai terzi turni della parte alta del tabellone maschile, avanti i favoriti Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, entrambi vittoriosi in quattro set nei loro terzi turni contro Nicolas Jarry e Marton Fucsovics. Due test probanti per Carlos e Daniil, che ora attendono agli ottavi rispettivamente Zverev o Berrettini e Lehecka. Ecco cosa è successo.
[1] C. Alcaraz b. [25] N. Jarry 6-3 6-7(6) 6-3 7-5
È una partita altalenante, ricca di ribaltoni ma non per questo poco spettacolare, quella tra il n°1 del ranking Carlos Alcaraz e il n°28 Nicolas Jarry disputata sotto il tetto del Centre Court di Wimbledon. Per il cileno è una prima volta assoluta, e il fatto che non abbia mai messo piede sul Centrale più famoso al mondo è evidente fin dall’inizio, quando all’ingresso in campo si dirige inizialmente dalla parte opposta delle panchine, correggendo il tiro solo in un secondo momento tra le risate generali, incluse le sue e quelle del suo avversario.
Siparietto iniziale a parte, indubbiamente il 27enne di Santiago del Cile è l’avversario più complicato finora sulla strada del leader della classifica ATP, un big server imponente alto come Zverev, Medvedev e Del Potro (1.98m). Non avrà la mobilità dei primi due o il leggendario dritto di Juan Martin, ma certo non si può dire che la sua palla non viaggi. Anche perché Nico attraversa il momento migliore della sua carriera, avendo raggiunto il best ranking a metà giugno. Classifica che, attualmente, lo vede ancora più in alto, visto che nel ranking live è al n°26. Non male per chi, a fine ottobre 2020, era rimasto senza classifica per via del lungo stop causa squalifica per doping, di fronte alla quale lui si è comunque sempre dichiarato innocente.
Jarry sarà la punta di diamante del Cile che a settembre, insieme a Canada e Svezia, sfiderà a Bologna l’Italia di Filippo Volandri, alla ricerca delle Final Eight di Malaga. E se si presenterà in queste condizioni sarà un osso molto duro per gli azzurri. La combo servizio-dritto ha fatto molto male ad Alcaraz in certe fasi della partita, ricordando con le dovute proporzioni quel Kevin Anderson che è tornato sui suoi passi ed è pronto a rientrare nel tour. Non ha (ancora) fatto due finali Slam Jarry ed è difficile prevedere se mai arriverà così lontano in un Major; quel che è certo, però, è che Carlitos se l’è vista bruttissima, rischiando di ritrovarsi catapultato in un pericoloso quinto set, ma riuscendo a cavarsela in poco meno di quattro ore e altrettanti set. Agli ottavi di finale il n°1 ATP aspetta Alexander Zverev o Matteo Berrettini.
Primo set: Alcaraz glaciale, sfrutta la sua unica chance e si porta avanti
Non c’è traccia di timore reverenziale nel grande inizio di partita di Nicholas Jarry, che non paga lo scotto del battesimo sul Centre Court. Il cileno risponde profondo e costringe subito Carlos Alcaraz ai vantaggi, ma grazie a due ace lo spangolo si salva e parte in vantaggio. Il n°1 del mondo sa che non sarà una passeggiata e lo si capisce anche dai diversi pugnetti che sfodera nei primi game. Anche la testa di serie n°25 esordisce con turno di battuta ai vantaggi, seppur meno problematico. È una partita molto interessante, ricca di spettacolo e senza esclusione di colpi.
Entrambi servono e rispondono discretamente, con il cileno che si muove bene nonostante la statura imponente, trova buone traiettorie e regge lo scambio da fondo. Alcaraz ha più armi a disposizione e, nonostante abbia poche chance in risposta, mantiene alta la percentuale di prime in attesa di un momento favorevole che, puntualmente, arriva. Avanti 4-3 l’iberico trova un gran passante e si procura la prima palla break della partita, concretizzata direttamente da uno dei rari errori di Jarry. Basta questo a decidere un set molto più equilibrato di quanto non dica il punteggio: al servizio per chiudere il set offre anche lui il primo break point al suo avversario, annullandolo però con grande attenzione e chiudendo 6-3 al terzo set point.
Secondo set: Jarry subito avanti, si fa riprendere ma chiude al tie-break
Il parziale appena scappato via dalle mani del cileno non lo demoralizza, tutt’altro. Jarry tiene a zero i suoi primi due turni di battuta del secondo set e per la seconda volta consecutiva in risposta si porta a palla break. In questo caso, però, il break arriva: il n°28 ATP continua a rispondere ottimamente e, supportato da un dritto-cannone, sale rapidamente sul 3-0. Alcaraz è in difficoltà e nel quarto gioco offre un altro break point, ma riesce ad annullarlo e a rimanere a galla.
È un game fondamentale quello vinto dal 2003 di Murcia, che evita di andare sotto di due break (e, con ogni probabilità, di lasciar andare il secondo set) e si procura due chance di contro-break nel gioco successivo. Jarry riesce comunque a salire 4-1, ma inizia a fiutare il pericolo e a concedere qualcosina di più. Alcaraz tiene ancora ai vantaggi e, nel settimo game, ricuce lo strappo, non tanto per meriti suoi quanto piuttosto per un mezzo disastro del cileno, che si fa recuperare da 40-15 e sulla terza parità sbaglia due brutti dritti consecutivi.
Con un rapido game a zero Carlitos opera l’aggancio sul 4-4, ristabilendo l’equilibro e costruendosi la strada verso il tie-break. Anche Jarry non concede più nulla al servizio e, giunti sul 6-6, sono i servizi a farla da padrone. Dei mini-break non c’è neanche l’ombra, così è il n°1 del mondo il primo ad arrivare a set point sul 6-5, ben annullato dal 27enne di Santiago con un serve&volley. Dopo il secondo cambio campo è il cileno a portarsi in vantaggio e, tra lo stupore generale del pubblico, è lui a conquistare il primo e unico mini-break del tie-break, che gli vale anche il set: 7-6(6). Dopo due ore è tutto pari.
Terzo set: Jarry in riserva, Alcaraz ne approfitta e torna in vantaggio
Nonostante l’ottimo tie-break disputato, è difficile ipotizzare che il sudamericano possa reggere determinati ritmi ancora per molto tempo. Alcaraz comincia il terzo set molto più centrato e in entrambi i primi due turni di risposta si procura palle break. Jarry è bravo ad annullarne due nel secondo game, ma nel quarto deve cedere, tradito da due errori di dritto e fulminato da un passantone a 143 km/h dello spagnolo, che trova il break e vola sul 4-1. Si gioca ormai soltanto sui turni di servizio del 20enne di Murcia, che però negli ultimi tre game in battuta perde appena due punti. Il n°25 del tabellone annulla un set point sul 2-5 (risalendo con tre ace consecutivi), ma il destino è soltanto rimandato. Carlitos vince 6-3 anche il terzo set – ben diverso dal primo nonostante il punteggio identico – e rimette la testa avanti.
Quarto set: Jarry sente odore di quinto set, ma Alcaraz lo rimonta ancora
L’impressione che la spia della riserva si sia accesa da tempo nel motore del cileno viene smentita da un inatteso avvio di quarto set. Alcaraz disputa il suo peggior turno di battuta del match, commettendo due doppi falli e due errori di rovescio che di fatto regalano il break al suo avversario. Jarry però deve sudare le proverbiali sette camicie per confermarlo, riuscendo a vincere un game da 18 punti (il più lungo dell’incontro), annullando due chance di contro-break con due gran servizi. Il vamos urlato per suggellare il 3-0 conferma quanto il sudamericano non voglia arrendersi. Lo spagnolo sembra fuori controllo e rischia di gettare tutto alle ortiche, ritrovandosi sotto 0-3 15-40, riuscendo però ancora una volta a venirne fuori. Prima annullando le due palle break, quindi risalendo pian piano dall’1-4 al 4-4. Non manca la complicità di Jarry, che sul 4-2 30-40 sbaglia un comodo dritto sopra la rete, restituendo il break al suo rivale.
L’andamento del quarto set ricalca molto quello del secondo, con il cileno avanti di un break (e chance di allungare ancora) ma lentamente rimontato. Questa volta, però, ci si ferma prima del tie-break: nell’undicesimo gioco infatti Alcaraz trova un nuovo e fondamentale break, portandosi a servire per il match. Qui annulla ancora un’opportunità di break, poi può alzare le braccia al cielo: finisce 6-3 6-7(6) 6-3 7-5 in 3h55 per lo spagnolo, che ha faticato più del previsto, avendo però modo di testare un gioco a tratti simile a quello del suo prossimo avversario, Zverev o Berrettini che sia. Da segnalare un bellissimo gesto di Jarry a fine partita, che prima di lasciare il Centrale regala diverse racchette ai bambini presenti in prima fila. Se continuerà su questa strada, magari con un tabellone più clemente, chissà che il prossimo anno non lo rivedremo ancora su questo campo. Nel frattempo si spera avrà imparato la strada giusta!
DI SEGUITO LA CRONACA DI MEDVEDEV-FUCSOVICS 3-1