Strepitosa vittoria di Luca Nardi al Challenger di Porto. Pellegrino sconfitto a San Marino

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Strepitosa vittoria di Luca Nardi al Challenger di Porto. Pellegrino sconfitto a San Marino

Il tennista di Pesaro festeggia nel migliore dei modi il suo 20esimo compleanno, mentre a San Marino Andrea Pellegrino non completa la doppietta azzurra, sconfitto nettamente da Munar

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Luca Nardi vince a Porto, 2023 - Instagram
 

Nel giorno del suo 20esimo compleanno Luca Nardi ha sicuramente ricevuto tantissimi auguri, tra cui i nostri, ma al regalo ha preferito pensarci lui. Non c’era infatti modo migliore per festeggiare che sollevare il trofeo più importante della propria carriera e dire al mondo che ormai si è diventati grandi, pronti per traguardi ancora più ambiziosi. Intendiamoci, gli avversari non avevano nessuna intenzione di partecipare al regalo e hanno fatto di tutto per rovinargli la festa. Ben tre dei suoi incontri sono infatti finiti al set decisivo, compresa la finale dove il 34enne Joao Sousa ha provato a dimenticare almeno per un giorno di aver imboccato a passo spedito il suo personalissimo viale del tramonto, come confermano i suoi ultimi cinque anni che presentano tutti un saldo vittorie/sconfitte inesorabilmente negativo. Ma anche se i tempi in cui aveva raggiunto il n.28 ATP sono ormai lontani, il lusitano rimane un ottimo tennista, insidioso quanto basta e sempre estremamente piacevole da veder giocare. Se n’è accorto anche l’azzurro che nel primo set ha faticato un po’ ad ingranare, ha sprecato un prezioso break di vantaggio e si è ritrovato a dover inseguire. Ma a quel punto il tennista pesarese ha dimostrato di non essere più quel ragazzo tutto talento ed incostanza che ci aveva incantati le prime volte che l’avevamo visto in azione. La sua nuova maturità ha partorito due set di chiara supremazia che hanno sigillato il 5-7 6-4 6-1 finale in poco più di due ore di partita, e senza ulteriori patemi. Per Luca è il quarto successo a livello Challenger dopo la tripletta del 2022 con le vittorie di Forlì, Lugano e Manacor, tutte sul cemento. A impreziosire il tutto il best ranking eguagliato alla posizione n.126, il miglior viatico possibile per la trasferta americana che inizierà mercoledì prossimo.

Al Challenger 125 di San Marino (terra battuta) Andrea Pellegrino si è fermato a un passo dal regalare all’Italia una magnifica doppietta. Un passo bello lungo in realtà perché purtroppo per lui la finale contro Jaume Munar, è stata equilibrata solo nel primo set fino al 4-5, quando l’azzurro con uno sciagurato doppio fallo ha ceduto servizio e set. Quello è stato chiaramente il turning point dell’incontro perché Pellegrino, pur sostenuto da un pubblico calorosissimo, ha accusato il colpo e, mentre gli errori si moltiplicavano, il suo gioco di pressione da fondo campo non riusciva più a impensierire il maiorchino che nel frattempo aveva impostato il navigatore in modalità ‘muro di gomma’. In un attimo si arrivava così al 6-4 6-1 finale con Munar che festeggiava con il suo primo successo stagionale, il nono in carriera, con balzi degni del suo conterraneo Nadal. Pellegrino invece appariva molto deluso, non solo per aver mancato il suo terzo successo Challenger (Roma 2021 e Vicenza 2022 i precedenti) ma soprattutto per non essere riuscito, per l’ennesima volta, a fare il definitivo salto di qualità. E la cosa onestamente stupisce molto anche noi perché al 26enne pugliese non manca proprio nulla per salire di livello. Basta vedere un suo allenamento per rimanere incantati dal suo ritmo e dalla potenza dei suoi colpi, tanto da far sembrare l’ingresso in top 100 una pura formalità. Diciamo che ci sta mettendo un po’ troppo per sbrigare le pratiche.

Al Challenger 100 di Luedenscheid (terra battuta) si conclude in semifinale il bel torneo di Raul Brancaccio che contro il qualificato Duje Ajdukovic (n.301 ATP) paga evidentemente le fatiche dei turni precedenti, dove era sempre stato costretto al terzo set. Una maratona che ha pesato sui muscoli del tennista di Torre del Greco che è stato costretto al ritiro sul punteggio di 6-3 2-1 a suo sfavore. Ma ovviamente non è stata solo colpa delle tossine ma anche del momento di lucida follia del 22enne croato cui ogni tanto capitano delle settimane così, in cui appare semplicemente ingiocabile. Come ha poi confermato nella finale contro il boliviano Hugo Dellien (n.165) che, pur partendo con i favori del pronostico è stato costretto alla resa col punteggio di 7-5 6-4 dopo oltre un’ora e mezza di partita. Per il croato è il primo successo Challenger, dopo aver messo in bacheca sette Futures, che gli regala anche il nuovo best ranking alla posizione n.216. Per Brancaccio è comunque importante aver fermato l’emorragia di risultati che, dopo un inizio di stagione travolgente (vittoria a Noumea e finale a Tenerife), ci raccontano di una crisi profonda con 8 vittorie e ben 19 sconfitte, di cui 12 al primo turno.

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