ATP Toronto: Monfils stende Tsitsipas. Zverev fa tre game con Davidovich, Fritz passa a fatica

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ATP Toronto: Monfils stende Tsitsipas. Zverev fa tre game con Davidovich, Fritz passa a fatica

Gael Monfils sta tornando a livelli altissimi, ma resta la pesante battuta d’arresto del n. 4 del mondo Stefanos Tsitsipas dopo la riunione con Philippoussis. Va anche peggio a Sascha Zverev contro Davidovich Fokina. Humbert spreca l’impossibile, Fritz ringrazia. Raonic vince ancora

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Gael Monfils – ATP Toronto 2023 (foto via Twitter @NBOtoronto / @PeterMPower)
 

[PR] G. Monfils b. [4] S. Tsitsipas 6-4 6-3 (di Michelangelo Sottili)

Non si ferma la corsa di Gael Monfils al National Bank Open Presented by Rogers. Dopo la vittoria su Christopher Eubanks al primo turno, il classe 1986 ne mette a segno una di altissimo prestigio battendo il n. 4 del mondo Stefanos Tsitsipas. Monfils chirurgico quando la palla scottava: tutte salvate le (sole) tre palle break concesse, 3 su 4 quelle trasformate (ma quella mancata è nell’ultimo game, comunque vinto). Dopo il successo a Los Cabos della scorsa settimana, il nuovo assetto della squadra greca con Mark Philippoussis nel ruolo di head coach subisce un duro colpo relativamente inaspettato. Relativamente perché Monfils aveva già iniziato a dare segni di una netta ripresa e le due vittorie di Stef nei tre precedenti erano sempre state sofferte. A soffrire nel mercoledì canadese è stato soprattutto il dritto di Tsitsipas, fonte di 18 errori non forzati a fronte di nove vincenti. Dal canto suo, il trentaseienne parigino ha messo in mostra il grande atletismo a cui ci ha abituati (senza tuttavia smettere di sorprenderci) negli ultimi vent’anni, ha mosso bene la palla, ha affondato quando era il momento.

IL MATCH – Stefanos parte in battuta e ha subito l’opportunità del 2-0, però Gael serve bene, comanda e chiude con il dritto. Al quinto gioco, Tsitsipas ha due volte da sinistra la palla game, ma in entrambe le occasioni sbaglia di parecchio il dritto inside-in dopo essersi aperto il campo. Gael si procura quella che sarà la sua unica chance di strappare il servizio e l’altro gli regala una stecca di dritto. Stef si vede annullare dal servizio il vantaggio per rientrare sul 4 pari, poi Monfils mette al sicuro il set senza lasciare punti alla risposta.

Dritto greco ancora protagonista in negativo in apertura di secondo parziale insieme alla rilevante collaborazione della battuta (due seconde fuori bersaglio) e Lamonf parte con la testa avanti. Facce scure nell’angolo di Stefanos, dove spiccano Paula Badosa e Mark Philippoussis. Il dritto francese invece viaggia, muove l’avversario che ha la palla del due pari, ma l’ace gli impedisce di giocarsela. È il terzo e ultimo break point concesso da Gael: tutti salvati. Si procede verso il turno di battuta decisivo che però non arriverà: Tsitsipas si impantana nel nono game e al secondo match point consegna la sfida a Monfils con l’unforced di dritto numero 18. Agli ottavi attende fiducioso il vincente fra Sebastian Korda e Aleksandar Vukic.

A. Davidovich Fokina b. [13] A. Zverev 6-1 6-2 (di Pietro Keller)

I precedenti fra Alexander Zverev e Alejandro Davidovich Fokina dicono tre a zero per il tedesco, e sette a zero è l’impietoso conteggio dei set disputati fra i due. Quando si presenta in campo, però, Zverev è l’ombra di sé stesso: in ventidue minuti è sotto 5-1, e in breve va a sedersi sull’1-6. Il tedesco ha una percentuale bassissima con la seconda: nel momento in cui chiude a fatica il primo gioco del secondo parziale, conta cinque doppi falli (alla fine saranno sei) e tre punti vinti su quattordici. Il break che chiude definitivamente un match che non si era mai aperto arrivapoco dopo, sull’1-1. Nonostante i tentativi di Fokina di rimettere in partita Zverev (ad esempio, con un inspiegabile servizio da sotto che manda il tedesco sul 15-30) il match fila via liscio, anche a causa dei tantissimi errori gratuiti del tedesco (26), in una vera e propria giornata no. Finisce 6-2 in un’ora esatta di gioco, dopo il quinto break (il terzo a zero) subito da Sascha. Davidovich si qualifica dunque agli ottavi di finale: affronterà Casper Ruud.

[8] T. Fritz b. U. Humbert 7-6(7) 3-6 6-3 (di Emmanuel Marian)

Taylor Fritz ha infine sfangato una partita veramente difficile da commentare grazie all’attiva collaborazione di Ugo Humbert, che è arrivato morto al finale dell’incontro, ma se dopo due ore e mezza era ancora in campo può incolpare unicamente sé stesso. Ha vinto, la testa di serie numero otto, perché ha giocato non diciamo meglio, non sarebbe corretto, ma semplicemente con maggior margine i punti importanti. Occorre dire che Taylor, protagonista di un’altra giornata no dopo quella negativa trascorsa a Washington nella semifinale persa sabato l’altro contro Tallon Griekspoor, probabilmente contagiato dalla vis prodiga dell’avversario, le ha a sua volta provate tutte per restituire al collega i copiosi regali ricevuti. Humbert ha giocato decisamente meglio per due set, soprattutto il primo, letteralmente dominato eppure perso al tie break non prima di aver scialacquato un set point e sciupato poco prima la chance di servire per sigillare la frazione inaugurale. Il mancino da Metz è andato avanti 5-3 cavalcando servizio e dritto lungo linea, proprio i colpi che l’hanno tradito al momento di tirare le somme. Spumeggiante e sempre attraente nelle sue evoluzioni in campo, il povero Ugo ha purtroppo molte volte evidenziato una fifa blu al momento di stringere. Avanti per due volte di un mini break anche nel tredicesimo game, Humbert non è riuscito a convertire il set point in risposta sul 6-5, finendo per cedere il parziale sul 9-7. In tutto il primo set il francese ha commesso solo due doppi falli, che però raccontano molto del suo stato d’animo nei momenti caldi: il primo sul 5-4, al servizio per chiudere il set, il secondo nel tie break.

Nonostante la doccia gelata, Humbert ha continuato a comandare nel secondo, in effetti portato a casa spendendo tuttavia molte più energie di quelle che sarebbero state necessarie: il break decisivo, quello dell’ottavo gioco, è arrivato dopo aver gettato alle ortiche altre cinque palle per ottenerlo. Partita strana, fin qui di qualità comunque sufficiente soprattutto per merito del numero 34 ATP, ma il peggio doveva ancora arrivare. Allo scollinare della seconda ora di gioco, il match si è trasformato in una baruffa stracolma di errori inquietanti, e nel torbido è stato più bravo a pescare Fritz, seppur col brivido: avanti per 3-1 e con tre palle consecutive per il doppio break, l’ottavo favorito in gara si è clamorosamente quasi fatto rimontare fino al 4-3, ma Herbert, ormai sconfitto da stanchezza e cattivi pensieri, a un passo dall’arrivo in volata ha regalato il decisivo break del 5-3. Come? Con due doppi falli consecutivi. Il terzo e il quarto del match. Jeremy Chardy, visto perplesso in tribuna, dovrà reinventarsi psicanalista.

[WC] M. Raonic b. [Q] T. Daniel 6-4 6-3 (di Pietro Keller)

Una giornata nostalgica a Montreal: oltre al successo di Gael Monfils su Stefanos Tsitsipas, è da annoverare fra i successi dei veterani anche quello di Milos Raonic. Il canadese ha superato in scioltezza il qualificato giapponese Taro Daniel: il break nel primo set arriva nel decimo e ultimo gioco, al terzo set point. Dopodiché, Milos gestisce da esperto campione il secondo parziale. Ottenuto il break in apertura, il numero 545 del mondo (e i numeri, in questo caso, dicono molto poco) chiude 6-3. Come sempre, ottime le statistiche al servizio per il canadese: ventisei punti vinti su ventinove giocati con la prima; fra questi, quindici ace.

Il ritrovato Raonic non può che risollevare un tennis, quello canadese, che vive un indubbio momento di difficoltà, nonostante i grandi talenti di cui dispone: Pospisil e lo stesso Raonic appartengono ormai a una generazione sorpassata; Shapovalov e soprattutto Auger Aliassime, colui che più di tutti sembrava in grado di puntare alle primissime posizioni, stanno vivendo una profonda crisi di gioco e risultato. In questo senso il torneo di casa è sempre stato una grande occasione per i canadesi: ricordiamo il successo di Denis su Rafa Nadal nel 2017, per esempio.
Il prossimo match vedrà Raonic opposto a Mackenzie McDonald, giustiziere di Andrey Rublev.

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