US Open: Keys si ferma sul più bello, Sabalenka in finale contro Gauff

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US Open: Keys si ferma sul più bello, Sabalenka in finale contro Gauff

Aryna Sabalenka vince in rimonta su Madison Keys che serve per il match ma non riesce a chiudere

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Aryna Sabalenka - US Open 2023 (foto Twitter @rolandgarros)
 

[2] A. Sabalenka b. [17] M. Keys 0-6 7-6(1) 7-6(5)

Rispettato il pronostico nella seconda semifinale di questo US Open, ma quanta fatica! Aryna Sabalenka ha dovuto penare per 2 ore e 32 minuti e rimontare da uno svantaggio di 6-0 5-3 contro Madison Keys che è arrivata a tre punti dal concretizzare il sogno degli organizzatori di avere una finale tutta USA.

 

Keys è stata bravissima ad approfittare del pessimo avvio di Sabalenka, ma si è irrigidita nei momenti decisivi degli ultimi due set, giocando piuttosto male i due tie-break.

Primo set: inizio da sogno per Keys

Inizio da sogno per Madison Keys, che pare perfettamente centrata e soprattutto molto calma a dispetto dell’importanza della partita. Al primo cambio di campo l’americana è già in vantaggio di due break, e servendo sul 3-0 riesce a estendere il vantaggio salvando quattro palle break. Sabalenka non trova la lunghezza dei suoi colpi, la palla le sfugge più del solito oltre la linea di fondo e il suo dialogo con l’allenatore e il resto del suo team seduto in tribuna si fa sempre progressivamente più concitato.

In mezz’ora Keys completa un set da favola consegnando un bagel da incubo per la bielorussa, che di colpo vede i fantasmi delle sue sconfitte in semifinale Slam materializzarsi davanti agli occhi.

Secondo set: Sabalenka torna in partita e domina il tie-break

Nel secondo set Sabalenka inizia progressivamente a trovare il suo gioco, a partire dalla battuta, che sale notevolmente di livello, anche se nei palleggi da fondocampo fatica a controllare i colpi profondi di Keys. È Madison Keys a breakkare per prima, incocciando come non mai in risposta la battuta di Sabalenka. Al contrario del primo set, tuttavia, la prossima n. 1 del mondo trova subito il 2-2 dando l’impressione che la stretta attorno al suo collo si stia allentando.

Ma è proprio qui che Keys trova un game da urlo: un diritto vincente dopo uno scambio da 16 tiri, un passante di rovescio, un chop di diritto clamoroso, un altro colpo sulla riga e una risposta vincente, tutto su prime di servizio di Sabalenka. Keys, che ora gioca con un’avversaria che serve molto meglio, mantiene il comando dei propri turni di battuta nonostante gli evidenti nervi che, all’avvicinarsi del traguardo, arrivano sempre più a fior di pelle.

Sul 5-3 Madison vince il primo punto, portandosi a tre punti dalla vittoria, ma poi subisce una sequenza di 12 punti consecutivi che la vedono perdere a zero (due gratuiti e un doppio fallo) il game nel quale serve per il match e trovarsi sotto per 5-6. Keys arriva al tie-break, che però è un monologo della bielorussa che se lo assicura per 7 punti a 1.

Terzo set: break e controbreak, poi la spunta Aryna

Con l’inerzia della partita cambiata e una fasciatura piuttosto evidente alla gamba sinistra richiesta nella pausa prima del terzo set, Keys riesce con grande fatica a tenere il servizio di apertura del parziale decisivo. Sabalenka è molto più dominante negli scambi da fondo, e Madison non ha molte variazioni da opporre, se non qualche estemporanea palla corta dai risultati molto alterni.

Il gioco è completamente nelle mani di Sabalenka, che però non riesce a trovare la giusta continuità per ottenere il break. E come sovente capita, il break invece lo trova Keys: che approfittando di due gratuiti e un doppio fallo di Sabalenka si porta avanti 4-2. È un fuoco di paglia però, perché il controbreak arriva subito, così come il 4-4, dopo altre due palle break cancellate con coraggio da Aryna.

Si arriva al tie-break decisivo, nel quale Sabalenka scappa subito 3-0 per tre errori di Keys, e poi non si guarda più indietro: 4-0, 5-2, 9-3 e poi il 10-5 finale (dopo che Aryna aveva già celebrato sul 7-3 dimenticandosi della regola Slam) per involarsi verso la sua seconda finale del Grande Slam.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP

ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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