Fallito un primo assalto, il tennis americano ha un’altra freccia al suo arco per provare a mettere a segno l’upset più importante dello Slam casalingo: dopo Taylor Fritz, tocca al ventenne Ben Shelton sfidare Novak Djokovic e tentare di arrestare la sua corsa in questa edizione dello US Open. Il serbo, tre volte campione del torneo, è ormai certo di tornare in vetta alla classifica mondiale la prossima settimana grazie ai risultati ottenuti fin qui sui campi newyorkesi, da cui era stato assente nella scorsa edizione. Bella soddisfazione per Nole, ma sicuramente tutta la sua attenzione è rivolta ad alzare ancora una volta il trofeo dell’ultimo Slam stagionale e migliorare ancora il suo record di successi in questa categoria di tornei.
Dopo aver sconfitto il numero nove del mondo Fritz in tre set, Djokovic, il più anziano giocatore ad apparire nel penultimo atto dello US Open da Jimmy Connors nel 1991, in quella che sarà la sua centesima partita allo US Open e la 47esima semifinale Slam è atteso da un tennista alla sua seconda partecipazione allo US Open per un totale di sette match giocati nella Grande Mela. I vent’anni di Ben Shelton e il suo passaggio al professionismo avvenuto solo l’anno scorso non avevano ancora regalato al nativo di Atlanta una sfida contro questo mostro sacro del tennis. Proprio la sua giovane età, la sua sfrontatezza in campo e il suo gioco potente e aggressivo potrebbero rivelarsi degli ingredienti fondamentali per affrontare la sua prima semifinale Slam in carriera. Parte nettamente sfavorito contro Djokovic secondo tutte le principali agenzie di scommesse e non sono molte le frecce al suo arco.
Il suo potentissimo servizio mancino dovrà funzionare al meglio per impensierire la miglior riposta in circolazione e impedire a Djokovic di mettergli subito pressione. Il serbo è certamente superiore per solidità da fondo, difesa a tutto campo ed esperienza a calcare certi palcoscenici (47esima semifinale Slam in carriera). Il serbo, inoltre, non perde contro un tennista americano da 29 partite consecutive. La missione di Shelton sembra quasi impossibile a meno che non riesca a battagliare per tre-quattro ore ad un livello altissimo, fatto di tanta aggressività, scambi brevi, pochi errori, discese a rete e ogni tipo di soluzione possa servirgli, approfittando anche di qualsiasi piccola sbavatura di Nole. Nella conferenza stampa dopo la bella vittoria su Tiafoe, l’americano ha promesso di dare battaglia, cercando di sfruttare anche il fattore sorpresa, vista la mancanza di scontri diretti. Il match sarà trasmesso live a partite dalle 21.00 italiane su Supertennis.
