US Open, continua la favola di Ben Shelton. Adesso Djokovic: “Non mi conosce, spero di sorprenderlo”

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US Open, continua la favola di Ben Shelton. Adesso Djokovic: “Non mi conosce, spero di sorprenderlo”

Il campione NCAA del 2022 non si ferma più: “Con Tiafoe una battaglia durissima, ma ho cercato di divertirmi, come sempre. Solo quando finirà il torneo mi renderò conto di quello che ho fatto”

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Ben Shelton - US Open 2023 (foto Twitter @rolandgarros)
 

Ben Shelton ci sta facendo impazzire. Ci sta facendo impazzire perché il suo ingresso nel circuito ATP e i suoi risultati rappresentano sinceramente qualcosa di difficile da incasellare, da analizzare, da mettere in ordine. Comincia il 2023 intorno alla 100esima posizione mondiale, poi si inventa dal nulla un quarto di finale slam (al secondo torneo del grande slam della vita), approfittando di un tabellone da challenger. Quarti di finale e top40. Dal nulla. A quel punto comincia una meravigliosa stagione fallimentare, perde praticamente sempre e ancora di più, 28 match, 20 sconfitte, una specie di turista a spasso per i più importanti tornei del mondo. Lui che fino a qualche mese prima-in effetti-non era nemmeno professionista. Una cosa più grande di lui.

Poi invece arriva a New York, ed è semifinale. Battendo uno dietro l’altro i connazionali più quotati, prima Tommy Paul e dopo Tiafoe. Semifinale Slam al quinto slam della carriera. Roba da predestinati. Il talento sta sbocciando, la stagione da turista ha dato i suoi frutti, il suo è un tennis istintivo, e il braccio c’è.

Domanda: “Una vittoria incredibile, parlaci delle tue sensazioni”

Shelton: “E’ stata una durissima battaglia fisica. Le condizioni climatiche sono veramente brutali, stasera era molto afoso, faceva caldo, facevamo entrambi fatica a respirare, specialmente dopo gli scambi più lunghi. E poi dall’altra parte della rete c’era Frances Tiafoe, che comunque ha molta più esperienza di me. E’ stato decisivo il finale del terzo set, ero teso, avevo le gambe pesanti, ma sono stato forte mentalmente, non mi sono tirato indietro, non ho avuto paura di un match potenzialmente lungo e tostissimo dal punto di vista fisico. L’aspetto mentale è stato decisivo, sono stato forte.

Domanda: “Sembri sempre esprimere grande gioia quando giochi a tennis, almeno esteriormente dai questa sensazione, ma dentro di te cosa provi davvero ? E’ il tuo modo per nascondere la tensione?”

Shelton: “Io mi diverto davvero in campo. Ad esempio durante il match “gioco” spesso col mio angolo, magari mi sorridono, o mi fanno una battuta, un gesto, in generale mi piace interagire col pubblico. E poi ovviamente mi diverto a giocare a tennis, ad un certo punto nel quarto set sono andato a prendere l’asciugamano, ero distrutto: il caldo, il dolore, la stanchezza. Ma mi piaceva. Perché, ho pensato, questo è il miglior momento della mia carriera, il più bel momento che ho passato su un campo da tennis.

Domanda: “In Australia eri arrivato ai quarti di finale senza più benzina nelle gambe, cos’è cambiato rispetto ad allora?”

Shelton: “Sono sicuramente migliorato a livello di preparazione fisica nel corso di questa stagione, anche se credo sia anche una questione mentale. Probabilmente fino a qualche tempo fa sarei andato verso il mio angolo nel corso del match e avrei detto “Basta, sono completamente cotto, non ce la faccio più”. E invece ho detto a me stesso, “Stai benissimo, non mollare”. Sicuramente una stagione completa nel circuito mi ha fatto fare dei grandi passi in avanti, giocare tante partite, gli allenamenti in palestra, sto diventando un atleta.”

Domanda: “Giocherai la semifinale con Novak Djokovic”.

Shelton: “Innanzitutto sono felice di avere due giorni completi di riposo. Lui, lo sappiamo, è una roccia, sia dal punto di vista fisico che mentale. Sarà una sfida quasi impossibile. Forse ho un unico vantaggio: non mi conosce. Ho uno stile particolare di gioco, qualcosa che non si vede abitualmente sul circuito, spero di sorprenderlo. “

Domanda: “Tre giovani ragazzi americani nei quarti di finale, un pubblico da record: possiamo parlare di una sorta di rinascita del tennis e della sua popolarità? ”

Shelton: “Sì, ed è stupendo farne parte. Anche se devo ammettere che fino ad ora sono stato sorprendentemente bravo a non farmi travolgere da tutto questo, dalla pressione, dall’entusiasmo. Sono rimasto concentrato sul tennis, sugli allenamenti, sto gestendo questa fase con grande tranquillità, per certi versi sono sorpreso da me stesso. Probabilmente solo quando finirà il torneo mi renderò davvero conto di quello che ho fatto.”

Jacopo Gadarco

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