ATP Vienna: Sinner passa l'esame Rublev. In finale trova ancora Medvedev come a Pechino

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ATP Vienna: Sinner passa l’esame Rublev. In finale trova ancora Medvedev come a Pechino

VIENNA – 55^ vittoria in stagione: miglior italiano di sempre, superato Barazzutti. Successo meritato di Jannik che approfitta della rottura prolungata del russo nel primo set. La solidità mentale fa la differenza

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Da Vienna, il nostro inviato

[2] J. Sinner [4] A. Rublev 7-5 7-6 (5)

Partita in cui i nervi hanno giocato un ruolo fondamentale: alla fine però a uscirne vincitore è Jannik, che sebbene con qualche inciampo riesce a staccare il biglietto per la finale. Domani dovrà incrociare le racchette con Medvedev, che per la nona volta in stagione ha raggiunto la finale in un torneo in cui ha preso parte. Di queste, 8 sono state sul veloce, l’unica non su hard court è stata quella di Roma.

Primo set, Rublev si perde sul più bello

Rublev vince il sorteggio e decide di andare subito a servire. Primo game che finisce subito ai vantaggi, lasciando intuire che la partita potrebbe essere combattuta. Questa mattina poi abbiamo visto il russo concentrarsi parecchio sulla risposta al servizio con il suo allenatore Fernando Vicente. L’ex giocatore spagnolo si era messa a metà campo e sparava bordate al servizio che il russo cercava di impattare, anche con un certo successo. Vedremo se oggi la qualità in risposta di Rublev sarà pari a quella di ieri: contro Zverev Andrey in questo fondamentale ha giocato una gran partita, vista anche la qualità al servizio del tedesco.

Sinner al servizio comincia subito con autorità, anche se Rublev in risposta sembra avere anche oggi i riflessi pronti. In questo avvio forse è il russo a faticare leggermente di più e a doversi impegnare in scambi prolungati, ma questione di dettagli. Entrambi sono partiti centrati, aggressivi in risposta e con grande ritmo negli scambi. Nessuno dei due sembra intenzionato a lasciare l’iniziativa al suo avversario, anche a costo di qualche errore in spinta. Visto il soggetto, quello che impressiona maggiormente del russo nelle prime battute del match è la compostezza: mentre contro Popyrin e Arnaldi lo abbiamo visto spesso nervoso e falloso, praticamente un vulcano sul punto di eruttare, sia ieri con Zverev che oggi con Sinner l’atteggiamento è completamente diverso; Andrey sembra incanalare molto meglio le energie nervose e anche il body language è positivo. Sinner invece come suo solito lascia trasparire poco o niente, la solita capacità di concentrazione a cui ci ha abituato Jannik.

Primo momento di preoccupazione per Sinner nel sesto gioco, dove un doppio fallo e un gran vincente di dritto inside out di Rublev mandano il russo 0-30. Jannik prima tampona con una discesa a rete ben giocata e poi con un’ottima seconda costruisce il punto per la facile chiusura. Oggi però Jannik è leggermente contratto in certi frangenti e con un banale rovescio a mezza rete concede palla break, però prontamente annullata in spinta. Il russo però gioca deciso e con un’altra gran risposta indirizza il punto per un’altra palla break. Stavolta Sinner sente la pressione e con il secondo doppio fallo del game regala il break a Rublev. Va detto che per Sinner questo è un test di tutt’altro livello rispetto ai match precedenti; ad esempio rispetto alla partita di ieri con Tiafoe la palla viaggia veramente tanto di più. Gli scambi sono per lo più rapidi sia per la qualità dei servizi, sia per l’aggressività e i rischi che entrambi si prendono in risposta. Pertanto anche il fatto che ci scappi qualche doppio fallo ci può stare, visto che una seconda morbida verrebbe punita con certezza matematica.

Se Sinner ha fatto passi da gigante nel suo gioco, anche Rublev però dimostra che zitto zitto ha lavorato bene, visto che in varie occasioni va a prendersi il punto a rete, cosa non scontata fino a pochi mesi fa. Match insomma fra due giocatori dalle caratteristiche simili, con Rublev più bravo a generare accelerazioni pesanti, soprattutto di dritto, e Sinner più capace nell’appoggiarsi sulla palla dell’avversario e ad assorbire gli attacchi dell’avversario.

Si arriva così sul 5-3 con Rublev che va a servire per il primo set. Il ragazzo di Sesto Pusteria prova a rimettersi in partita, e con uno scambio durissimo Jannik è bravo e fortunato (due linee pizzicate) a portarsi sul 15-40. La prima occasione è annullata col servizio dal russo, mentre sulla seconda Sinner si avventa col rovescio e il moscovita non riesce a togliersi la palla dalle stringhe. Equilibrio recuperato e set che diventa sempre più interessante.

Avevamo detto prima della apparente tranquillità e compostezza di Rublev; beh il vulcano ogni tanto finisce per eruttare: il russo dopo una risposta sbagliata si accanisce sul proprio ginocchio con un paio di racchettate che a noi comuni mortali costerebbero una rotula. Sinner ringrazia e approfittando del nervosismo del russo impatta sul 5-5. Gli episodi di nervosismo continuano e Sinner ha altri due break point sulla seconda di Rublev; l’italiano non si fa pregare e con l’ennesima risposta aggressiva mette la freccia e va a servire per il primo set. Continuare a servire la seconda sul rovescio di Sinner non sembra proprio una buona idea, visto che Jannik sta anticipando splendidamente le seconde kick del russo. Parziale che si chiude con l’italiano che chiude in scioltezza e completa un parziale di 5 giochi a 0.

Secondo set con il finale a sorpresa

Rublev dopo la rottura prolungata deve subito rimettersi in carreggiata. Pur senza giocare bene come nelle fasi centrali del primo set, almeno con il servizio riesce a rimanere in partita. Sui colpi a rimbalzo però si nota che Sinner è più efficace. Jannik tuttavia nei primi game non riesce a trovare la chiave per scardinare definitivamente il gioco del suo avversario.

Nei primi giochi del secondo set la qualità la fanno i servizi. Nei primi 7 game del set, su 36 punti giocati, in 29 casi è stato con la prima di servizio. Dato che spiega anche la forte prevalenza di scambi sotto i 5 colpi (67%). Insomma si gioca poco e comanda chi serve, lasciando poco spazio all’avversario.

Che il match dipenda molto dalle performance al servizio lo si vede anche nell’ottavo game, quando Rublev, mette appena una prima di servizio in campo su 6 tentativi e viene inevitabilmente punto da Sinner, che va a servire per il match. Quando il match sembra giunto ai titoli di coda, finalmente il moscovita trova la giusta verve per portarsi 0-30, ma Sinner è bravissimo a gestire una risposta aggressiva sulla seconda e a far ripartire lo scambio per il 15-30. Il russo poi è fortunato sul punto successivo con la palla che si impenna e Jannik che non riesce ad approfittare di una comoda palla in avanzamento di rovescio. Due palle break che Sinner fronteggia egregiamente con due servizi vincenti. Poi però Sinner esagera e affonda in rete una seconda a 184 km/h. Un po’ la tensione, un po’ la qualità della risposta di Rublev, sono la spiegazione, anche se qua forse Jannik esagera.

Terza opportunità per Rublev, ma stavolta la seconda aggressiva al corpo fa il suo dovere con Rublev che non riesce a togliersela dalla pancia. Il braccio di ferro però continua con Rublev che continua a scaglia dei gran fendenti di dritto e si guadagna la quarta opportunità di contro break. Stavolta Andrey fa partire lo scambio e costringe all’errore Jannik. Tutto da rifare per l’italiano che era veramente a un passo dalla finale qua a Vienna.

Nel game successivo continua la battaglia con Rublev al servizio e game che va ai vantaggi. Qua però il russo ritrova la prima e con due prime vincenti riporta la situazione in equilibrio, con il set che si avvia al tie break, con l’italiano che senz’altro ha qualche rimpianto in più.

Nel tie break Prima strappo che arriva a favore di Rublev, ma non è decisivo. Nella prima parte del tie break entrambi sono un po’ contratti e gli errori che superano decisamente i vincenti. Si gira così sul 4-2 rublev, ma Sinner è aggressivo e recupera il minibreak andando ad attaccare a rete. Si prosegue così in maniera ordinata fino al 6-5 Sinner, che è il primo ad arrivare a matchpoint. Qua il russo combina la frittata e con un doppio fallo si inchina a Sinner che chiude in 1:50 di gioco. Domani con Medvedev servirà però eliminare anche le residue sbavature viste oggi, visto lo stato di grazia con cui sta giocando Daniil.

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