ATP Finals: Medvedev più quadrato e cinico vola in semifinale, un buon Zverev non basta [VIDEO]

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ATP Finals: Medvedev più quadrato e cinico vola in semifinale, un buon Zverev non basta [VIDEO]

Daniil Medvedev annulla due set point nel primo parziale e con pazienza aspetta il momento giusto per colpire nel secondo. il video commento del direttore Scanagatta

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Daniil Medvedev - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Riecco i duellanti Daniil Medvedev e Alexander Zverev, al loro sesto scontro diretto della stagione (ultimo capitolo a Pechino). Vince il russo 7-6(7) 6-4 che contiene con successo le iniziative del tedesco, inizialmente piuttosto falloso ma più convincente dalla metà del primo parziale in poi. Zverev varia per trovare soluzioni più pericolose e fa vacillare il russo, che però ripone completa fiducia nel suo gioco e finisce per trovare la strada giusta: annulla due setpoint nel primo set e finisce per prendersi un nuovo successo al termine di una seconda frazione piuttosto regolare che si conclude all’improvviso con un piccolo esiziale passaggio a vuoto di Sascha. Medvedev sale a due vittorie ed è in semifinale, Zverev e Alcaraz a una, mentre Rublev è fermo a zero ed è fuori dai giochi.

[3] D. Medvedev b. [8] A. Zverev 7-6(7) 6-4

Primo set: meglio Medvedev ma Zverev si riprende, cedendo solo al tie-break

Chi si aspetta da subito una battaglia di servizi rimane sorpreso da come in particolare il tedesco non trovi particolari varchi nelle difese del russo che, come sempre da una posizione assai arretrata, neutralizza con un certo agio la prima palla dell’avversario. Lo scambio si sviluppa su entrambe le diagonali e il moscovita è il primo a cercare lo spunto scegliendo il lungolinea. Zverev incappa in alcuni errori nella misura dei fondamentali e sembra meno reattivo del russo, che invece copre ogni affondo con facilità.

Zverev sembra soffrire presto l’allungamento dello scambio e cerca alcune variazioni con la palla corta ma soprattutto scendendo a rete. L’atleta di Amburgo cede in apertura la battuta con due colpi oltre la riga di fondo, cui cerca di rimediare invano con altrettante discese a rete, che Medvedev disinnesca con due passanti di dritto lungolinea perfetti. Medvedev difende i suoi primi due turni di battuta concedendo pochissimo e il merito dell’ottava testa di serie della competizione sta nel non perdere ulteriore terreno pur trovandosi a snaturare in certi momenti i suoi schemi più naturali per sorprendere il russo.

E nel sesto gioco il coraggio di Sacha viene premiato, anche per un piccolo passaggio a vuoto del contendente. Zverev sale 15-30 con un improvviso rovescio dal centro verso sinistra che pizzica il russo in contropiede; Medvedev serve un doppio errore con cui porge due palle per il controbreak. Daniil cancella tutto ma due sue nuove imprecisioni, indotte anche da un nuovo passaggio dalle parti del net del biondo teutonico, riportano lo score in parità: 3-3. Il pubblico apprezza, avendo a più riprese sottolineato gli sforzi e le soluzioni del favorito numero otto.

Da questo punto del parziale ritroviamo la versione “classica” del match tra i due protagonisti, con Medvedev impegnato nel tessere il suo logorante pressing e Zverev più centrato che a inizio partita pronto a liberarsi dalle spire soffocanti del russo con un’accelerazione d’acchito.

Sale anche l’efficacia delle prime palle e i duellanti raggiungono il tie-break, di buona fattura ma con alcune sbavature in momenti cruciali. Zverev coglie il minibreak sull’1-0 grazie a un dritto del rivale che affonda in rete. Sascha arriva sul 4-1 con un magnifico dritto inside-out, ma nello scambio successivo mette una volée sotto il nastro e poco dopo si fa acciuffare sul 4-4. I favori dei torinesi sono per Zverev che sale 5-4 con un colpo di volo vincente, mentre Medvedev si riporta in parità ma lancia uno smash oltre la linea di fondo e porge il primo setpoint al rivale.

Zverev serve ma esce malissimo dal servizio e manda in rete un drittino gracile che significa 6-6. Il tedesco ha una nuova chanche per fare suo il parziale ma Daniil dice ancora di no, stavolta con un servizio vincente. Il quindicesimo punto è il più serrato e un tentativo di Zverev di aprirsi il campo con un dritto incrociato trova il corridoio. Medvedev il cinico si prende il set alla prima opportunità con un passante che obbliga il rivale a una volée difficile che trova la rete. Un’ora e quattro minuti, tredici errori e tredici vincenti per chi ha perso, nove contro undici per chi ha vinto.

Secondo set: Zverev ha la palla-break ma la manca,  Medvedev è più cinico e vince al primo matchpoint

Zverev ha il merito di non rammaricarsi troppo delle occasioni perdute nello shootout finale e si affida al servizio per ridurre i rischi alla battuta, giovandosi del buon livello di gioco ritrovato nel corso della frazione d’apertura. Medvedev continua a proporre i suoi schemi provando a mulinare con il dritto incrociato per mandare fuori dal court il tedesco. Entrambi proseguono il buon feeling con il servizio, il russo in particolare, e il match rimane divertente e piacevole. Al termine del quarto gioco, sul 2-2, Zverev prova il tweener su una palla non più in gioco, ma la manca e rischia di offendersi sulle terga con il piatto della racchetta: Sacha se la ride e con lui i torinesi non appena rivedono la scena sullo schermo.

Nei primi otto game non si registrano palle-break: sul 3-4 Zverev concede il 30-30 scagliando un dritto molto facile oltre la riga. Nel game seguente il tedesco arriva sul 30-40 con una palla corta del russo che si ferma in rete, ma non trova la pazienza necessaria per convertire il tutto in un break, inviando un rovescio incrociato in corridoio. Medvedev non perdona e sale 5-4.

Gli ultimi segnali sono quindi di maggiori possibilità alla risposta e infatti il russo sul 5-4 si prende lo 0-30 tramutando un salvataggio sullo smash del rivale in un lob perfido che Zverev manda in rete con una sfortunata acrobazia dorsale. Il secondo punto è un errore di dritto del ragazzo di Amburgo, che con coraggio ritrova la parità grazie soprattutto al rovescio. Ma è di nuovo una sua indecisione nei pressi del net che favorisce il passante lungolinea di rovescio del rivale: è matchpoint, all’improvviso. Un dritto oltre la linea di fondo di Zverev sancisce il punteggio finale a favore del russo per 7-6 6-4 in un’ora e quarantasette minuti.

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