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ATP Finals, Alcaraz: “Sono più forte mentalmente, Ferrero mi ha aperto gli occhi”
“Sono pronto ad affrontare Djokovic” – ha detto un sorridente Alcaraz, che proprio nel suo sorriso ha ritrovato la chiave: “Il mio gioco dipende anche dal mio umore”

Nonostante la sconfitta all’esordio contro Alexander Zverev, Carlos Alcaraz è tornato prepotentemente in carreggiata, battendo prima Andrey Rublev e poi Daniil Medvedev, conquistando così anche il primo posto del girone rosso e rendendo inutile la partita di questa sera tra Zverev e Rublev. Di conseguenza, le semifinali sono fissate: lo spagnolo affronterà Djokovic, mentre per Medvedev ci sarà Sinner. “Sono molto contento di giocare la mia prima semifinale alle Finals, è stato difficile mentalmente contro Daniil ma ho avuto fiducia nel mio gioco durante i momenti importanti” – le prime parole del n°2 del mondo in conferenza stampa.
D: A questo punto pensi di poter vincere il torneo?
Carlos Alcaraz: “Onestamente è un traguardo ancora troppo lontano, devo affrontare Djokovic in semifinale e se dovessi mai batterlo avrei un altro avversario durissimo in finale. Sabato sfiderò uno dei migliori della storia e il migliore al mondo in questo momento, dovrò mostrare il mio miglior tennis per poterlo battere. Il livello mostrato oggi, ma anche quello contro Rublev, mi ha fatto capire che le chance di vittoria ci sono, ovviamente poi a questo punto inizi a pensarci. Novak però ha vinto sei volte questo torneo, userà tutta la sua esperienza in questi momenti per mostrare la sua miglior versione contro di me”.
D: Sembra che tu e Djokovic abbiate una bella relazione fuori dal campo, molto amichevole. Hai una routine particolare o qualche superstizione prima di affrontarlo?
Carlos Alcaraz: “Di solito la routine prima di una partita è sempre la stessa. Se vinco probabilmente cerco di ripetere un paio di cose, come tornare nello stesso ristorante con le stesse persone e sedermi allo stesso posto! Però scherzi a parte, voglio prepararmi nel miglior modo possibile, alla fine prima di una partita si fanno bene o male sempre le stesse cose”.
D: Dopo la sconfitta subita contro Djokovic al Roland Garros avevi detto di aver accusato mentalmente il match. Come ti senti in questo momento?
Carlos Alcaraz: “Penso di essere più forte mentalmente rispetto al Roland Garros. Poi dopo sono arrivati Wimbledon e Cincinnati dove, sebbene io abbia perso, abbiamo giocato una partita pazzesca. Ho imparato molto da Parigi, sono pronto ad affrontare Novak”.
D: Che cosa è successo dopo il primo match e che cos’è cambiato da lunedì? Senti di star giocando allo stesso livello della prima parte di stagione?
Carlos Alcaraz: “Adesso sì, credo di giocare più o meno allo stesso livello della prima parte dell’anno. Dopo la sconfitta contro Zverev io e Juan Carlos (Ferrero, il suo coach, ndr) ci siamo parlati. Mi ha aperto gli occhi: si vedeva che negli ultimi tornei non avevo lo stesso atteggiamento rispetto alla prima parte dell’anno, non mi stavo divertendo in campo come nei primi mesi del 2023. Lui mi ha detto che ormai dovevo dare tutto ciò che avevo in questo torneo perché è l’ultimo appuntamento stagionale. La chiave è stata realizzare il livello a cui devo esprimermi, indipendentemente da vincere a perdere, e soprattutto divertirmi in campo. Ho ricominciato a sorridere e ho capito che il mio gioco dipende anche dal mio umore”.
D: Ti piace il format di questo torneo? Ti piacerebbe se ci fossero più tornei del genere durante l’anno?
Carlos Alcaraz: “Ieri ho visto la partita tra Sinner e Rune, che poteva eliminare Djokovic, mentre il mio match poteva eliminare Zverev oppure rimetterlo in gioco. Mi piace questo torneo, però ci sono tantissimi calcoli da fare: credo che il format lo renda speciale perché c’è soltanto una volta all’anno, credo che annoierebbe un po’ se dovesse diventare più ricorrente”.