Commento audio di Ubaldo Scanagatta sponsorizzato Valmora, al primo singolare di Italia-Olanda: “Arnaldi spreca 3 match point. Ma soprattutto quello regalato con la palla corta senza senso”
Tallon Griekspoor, avversario di Jannik Sinner nel secondo singolare della sfida tra Italia e Olanda di Coppa Davis, è uno dei giocatori più sottovalutati a livello ATP: 27 anni, gran servizio e tennis potente, è esploso tardi, precisamente nel 2021, scalando la classifica a suon di vittorie nel circuito challenger (addirittura otto titoli in totale, aveva chiuso la sua stagione con venti vittorie consecutive e quattro trofei uno dietro l’altro: Napoli, Napoli2, Tenerife e Bratislava).
Dopo un 2022 di assestamento e di transizione dal circuito challenger a quello ATP, Griekspoor ha preso letteralmente il volo, passando in pochi mesi dal numero 95 al numero 21 del ranking ATP (attualmente è numero 23): “Voglio entrare in top15, sento di poter battere i migliori giocatori del mondo, nel corso di questa stagione ho imparato tantissimo” ha detto alla testata spagnola puntodebreak.
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LA TRANSIZIONE E I TITOLI- Nel corso dell’intervista concessa a puntodebreak.com Griekspoor ha ammesso le difficoltà della transizione dai challenger al circuito maggiore: “Avevo sicuramente bisogno di un anno di apprendistato ma adesso posso dire di aver superato l’esame”. Sì, Tallon l’ha superato a pieni voti: nel corso del 2023 ha vinto due titoli ATP (il primo in carriera a Pune e poi il torneo di casa di ‘s-Hertogenbosch) raggiungendo inoltre la semifinale a Rotterdam (sconfitta proprio con Sinner, 7-5 7-6, unico precedente tra i due) e la finale a Washington, entrambi ATP 500: “Quello di Pune è stato fondamentale, mi ha aperto gli occhi, ho dimostrato non solo di poter competere ma anche di poter vincere a livello ATP. Il secondo titolo invece è ovviamente il mio preferito, ottenuto davanti al mio pubblico, una grande emozione”.
BOTIC E DJOKOVIC- Il numero 2 della squadra olandese è il talentuoso Botic van de Zandschulp: “A inizio anno l’ho battuto all’Australian Open (da sfavorito, nrd) ed è stato stranissimo. Ovviamente ci conosciamo molto bene ma oltretutto ci eravamo allenati insieme praticamente tutto il mese di dicembre per poi affrontarci pochi giorni dopo in un torneo dello slam. Non è semplice giocare contro una persona e un tennista che conosci così bene”. Griekspoor, dopo la finale raggiunta a Washington, ha attraversato un momento di difficoltà e per lui è cominciata una sorta di mini-crisi (3 vittorie e 7 sconfitte in 10 partite a livello ATP), una crisi solo in parte alleviata dalle vittorie in Davis con Ruusuvuori e Tiafoe.
Ma l’olandese si è ripreso tra Basilea e Bercy, vincendo quattro partite in totale e sfiorando (ottavi di Bercy) addirittura l’impresa con Novak Djokovic (vittoria serba in rimonta col punteggio di 5-6 7-6 6-4): “Era la terza volta che giocavo contro di lui e nei precedenti due incontri mi aveva distrutto, ma a Parigi è andata diversamente: io ero più sicuro e ho giocato un ottimo match mentre lui non era proprio al 100%, anche se poi effettivamente ha vinto quel torneo. E’ il miglior giocatore del mondo e probabilmente della storia e l’ha dimostrato ancora una volta a Torino”.