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Domenica 26 novembre 2023: una giornata che resterà negli annali del tennis italiano: 47 anni dopo la Nazionale italiana è tornata a sollevare l’Insalatiera, trofeo della Coppa Davis. 2-0 in finale sull’Australia grazie ad una prestazione di puro orgoglio di Matteo Arnaldi e la solita prestazione da rullo compressore di Jannik Sinner, vero mattatore delle Final 8 di Malaga. Una vittoria fortemente voluta dalla squadra italiana. Basti pensare ai tre match point annullati a Djokovic in singolare e la prestazione sfoggiata in doppio con l’amico Lorenzo Sonego sempre contro la Serbia.
Jannik Sinner, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli, i cinque nomi iscritti nell’albo dei vincitori. Una squadra composta da tre tennisti under 23 e da un tennista come Sonego da più di 4 anni e mezzo tra i top 100, e un 38enne Bolelli campione Slam di doppio.
Con Berrettini e Musetti si può puntare in grande
Rosa a cui è mancato l’apporto di Matteo Berrettini, che punta al rientro ad inizio 2024 in Australia. Il tennista romano è stato martoriato dai problemi fisici ma non possiamo dimenticare la finale di Wimbledon raggiunta nel 2021. Il ritorno ad alti livelli del tennista classe 1996 permetterebbe in futuro a capitan Volandri di avere una ulteriore freccia di spessore nella sua faretra. Volandri che spera di poter contare anche su un Musetti a pieno regime dopo il complicato finale di 2023.
Squadra Nazionale a cui, negli anni a venire, si potrà aggiungere un grande contributo da parte dei giovani. Basti pensare che alle Next Gen ATP Finals di Jeddah sono presenti 2 italiani tra gli 8 partecipanti (Nardi e Cobolli) più la riserva Darderi. E proprio alle Next Gen 2022 era presente Matteo Arnaldi. A dodici mesi di distanza il sanremese si è trovato in quel di Malaga a sollevare l’insalatiera.
È difficile quindi con la mente non proiettasti al recente futuro, e non pensare questa squadra come una delle possibili favorite: indubbiamente l’Italia ha le potenzialità per poter lottare nei prossimi anni e per poter magari creare un team solido come quello femminile che dal 2006 al 2013 vince quattro titoli.
Questo anche alla luce del fatto che, dopo anni, la nazionale sembra aver trovato il giusto equilibrio anche in doppio. Match che riveste un peso rilevante in questo format. La coppia Sinner/Sonego si è dimostrato il giusto mix. I due tennisti hanno mostrato di completarsi bene in campo e di avere il feeling necessario, che ha permesso agli azzurri di spazzare via prima la coppia olandese Griekspoor/Koolhof e poi il duo serbo Djokovic/Kecmanovic.
10 vincitori diversi negli ultimi 10 anni
Abbiamo sottolineato come la nazionale azzurra abbia le potenzialità di potersi ripetere. Tuttavia, non si tratta di un’impresa facile da replicare. Un dato che conferma le difficoltà del fare il bis è rappresentato dall’albo d’oro delle ultime 10 edizioni. Dal 2013 ad oggi, infatti, hanno vinto l’insalatiera ben 10 squadre diverse.
Il 2012-2013 fu il biennio che vide la doppietta ceca. Nel 2012 la squadra guidata da Berdych e Stepanek ebbe la meglio sulla Spagna, l’anno successivo gli stessi protagonisti difesero il titolo a Belgrado contro la Serbia. Da quel momento sollevarono l’insalatiera, in rigoroso ordine cronologico, Svizzera, Regno Unito, Argentina, Francia, Croazia (ultima a vincere con il vecchio formato), Spagna, Russia, Canada e Italia.
L’Italia, così come Australia, Spagna e Regno Unito, l’anno prossimo ripartirà la sua campagna di Coppa Davis direttamente dalla fase a gironi, evitando gli scomodi turni di qualificazioni previsti per il mese di febbraio.
Canada, Spagna e Francia alla finestra
È naturale chiedersi in prospettiva quali possano essere le avversarie più insidiose per gli azzurri. In primis occorre sottolineare come una Nazionale di peso è fuori dalle competizioni a squadre per i ben noti motivi politici. Stiamo parlando della Russia di Medvedev, Rublev e Khachanov. Nazionale che conta sei tennisti in top 50.
Non si può sottovalutare la Spagna, grande assente delle Finals di quest’anno. Gli spagnoli guidati da Carlos Alcaraz hanno, al momento, un vuoto per quanto riguarda il secondo giocatore, con il solo Davidovich Fokina a tenere alta la bandiera. Selezione che, nella prossima stagione, potrebbe contare sul rientrante Rafael Nadal, voglioso di chiudere la carriera con un altro trofeo, sebbene sia lecito chiedersi in che condizioni fisiche sarà il tennista di Manacor, soprattutto a fine stagione.
Il Canada vincitore dell’edizione 2022 ha una squadra molto giovane e competitiva. Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov hanno affrontato una stagione complicata. Il ritorno a pieno regime dei due canadesi a cui si aggiunge la crescita del giovane Diallo rendono i nord americani tra le squadre più competitive. Così come lo sono gli Stati Uniti a cui non mancano i nomi di alto livello. Cinque tennisti in top 25: i più anziani (Fritz e Paul) hanno solamente ventisei anni, mentre per quanto riguarda il ventunenne Shelton sono ancora da valutare quali vette possa raggiungere dopo che il primo anno a tempo pieno nel circuito ATP lo ha visto atterrare in top 20. Curiosità anche per il diciannovenne Michelsen, che sarà a Jeddah per le finali Next Gen.
E proprio pensando alle Next Gen non si possono non sottolineare le potenzialità della Francia. Ponti a raccogliere l’eredità di Monflis, Gasquet, Tsonga ecco il duo Fils – Van Assche. Diciannovenni terribili pronti a replicare a livello senior quanto già fatto da Junior.
Per la prossima stagione non si può considerare fuori dai giochi la nazionale serba. L’attaccamento alla nazionale e la voglia di rivalsa di Novak Djokovic sono dei fattori che potrebbero portare il tennista di Belgrado ad essere presente anche se probabilmente toccherà ai suoi compagni di squadra portare la nazionale serba alla fase a gironi, vincendo il Qualifier contro la Slovacchia.