È stata una delle esibizioni che ha ridato il via al mondo del tennis dopo la sospensione per la pandemia. Stiamo parlando dell’Ultimate Tennis Showdown, abbreviato con UTS.
Era il 2020 e l’allenatore francese Mouratoglou decise di creare un circuito per svecchiare il mondo del tennis. Un modo totalmente diverso di concepire questo sport nel quale il fattore importante diventa il tempo.
Quattro quarti da 10 minuti, si serve due punti a testa e si aggiudica il quarto ci ha fatto più punti nei dieci minuti di gioco. Punti che vengono considerati normalmente e non con il format del singolo quindici e dei successivi game.
Vince chi conquista tre quarti. In caso di 2-2 si va alla cosiddetta sudden death. Si serve un punto a testa e basta vincere due punti di fila per portare a casa la contesa.
Altra peculiarità di questo format è che i giocatori interagiscono con i fan, il pubblico da casa. È previsto il coaching, oltre a delle carte bonus (degne di un’esperienza a Dungeon&Dragons). Inoltre, i giocatori scendono in campo accompagnati da dei curiosi nickname.
In stagione sono già andate in scena due eventi a Los Angeles (vinto dal cinese Wu Yibing) e a Francoforte (vinto da Rublev). Nel weekend dal 15 al 17 dicembre è stato il momento del Gran Finale.
Come di consueto il format del weekend ha vinto in campo 8 giocatori divisi in due gruppi da 4. Fase a gironi che qualificavano i primi due, quindi semifinali e finale.
A brillare nella tre giorni londinese è stato un giocatore che non aveva mai giocato con questo format: il britannico Jack Draper o con il suo nickname da battaglia “The Power”.
Il tennista britannico ha preso il via alla finale londinese grazie ad una wild card e ha chiuso l’evento da imbattuto. In finale ha avuto la meglio per 3 quarti contro 1 sul danese Holger “The Viking” Rune.
Si sono fermati in semifinale Andrey “Rublo” Rublev e il norvegese Casper “The Ice Man” Ruud. Rublev è stato protagonista di un momento discusso in semifinale. Il russo, infatti, si era quasi rifiutato di rientrare in campo per problematiche legate all’utilizzo delle bonus card che lo hanno portato a discutere con il Chair Umpire.
Fuori nella fase a gironi, invece, Schwartzman, Paire, Bublik e lo sfortunato Monflis, che si è infortunato.
Una tre giorni che ha dato un boost al conto in banca di Draper. La vittoria dell’esibizione londinese ha fruttato poco più di 546 mila dollari. Un risultato che quasi eguaglia il prize money di Draper nell’intera stagione. Il numero 61 ATP da gennaio a novembre ha portato a casa poco più di 737 mila dollari.
“È stato fantastico, voglio solo ringraziare Patrick Mouratoglou per avermi dato la wildcard“, ha detto Draper dopo la partita. “È stato un evento davvero divertente per i giocatori e gli spettatori. Entrambi abbiamo tirato fuori il meglio l’uno dall’altro. Non è facile con questo formato, ma il mio allenatore era proprio dietro di me, ed ero molto felice di questo”.
“Penso che abbiamo trascorso tre giorni incredibili – ha dichiarato Mouratouglu – Il pubblico è stato incredibile. Il palazzetto era gremito e c’era così tanta energia. La connessione tra il pubblico e il giocatori è una delle chiavi di UTS e ha funzionato incredibilmente bene qui. Abbiamo avuto un ottimo feedback dagli sponsor, dalla TV, dai media e ne sono molto felice. Questo è il motivo per cui lo facciamo, mostrare il tennis in un modo diverso e, si spera, portare a bordo molti nuovi fan.”