Ampliamento di Wimbledon, l'AELTC: "Le nostre intenzioni sono state fraintese”

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Ampliamento di Wimbledon, l’AELTC: “Le nostre intenzioni sono state fraintese”

Per il presidente dell’AELTC, “la diffidenza verso il piano è legata alla cattiva comunicazione di chi lo osteggia”. Gli errori della gestione precedente

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Centre Court, Wimbledon 2022 Credit: AELTC / Thomas Lovelock
 

Il “Telegraph” ritorna per mano di Simon Briggs sul discusso e combattuto piano di ampliamento di Wimbledon di cui abbiamo parlato in precedenza descrivendone sviluppi e battute di arresto. Come si ricorderà il distretto di Wandsworth, attiguo a quello di Merton, aveva rigettato il piano non ravvisando le very special circumstances che consiglierebbero secondo gli ideatori dello stesso l’approvazione in quanto “i benefici sono superiori ai danni”.

Il nuovo presidente dell’All England Club Debbie Jevans interviene spiegando che “c’è evidentemente l’utilizzo di una definizione errata: si parla di progetto di Wimbledon Park mentre in effetti siamo di fronte al progetto di come rendere accessibile il Golf Club privato”.

Il progetto è stato criticato da subito, da quando cioè nel 2018 l’All England pagò 65 milioni di sterline per l’accesso ai 30 ettari del golf Club; vincoli paesaggistici legati ancora ai lavori dell’architetto Lancelot Brown, noto proprio per lo stile personale nella progettazione di parchi e giardini “all’inglese”. Per Jevans l’obbiettivo è mantenere il ruolo di preminenza del torneo investendo altri otto milioni per dragare il laghetto interno e creare un parco di nove ettari.

Sapevamo” – continua la ex-tennista britannica – “che sarebbe stato un cammino lungo, ma confidare di essere sulla strada giusta mi motiva ad andare avanti. Vogliamo coniugare accesso al club per gli abitanti del posto e crescita del nostro torneo”. In realtà, commenta il Telegraph, alcuni passi falsi sono stati commessi dall’AELTC, soprattutto dalla gestione di Ian Hewitt. Senza dubbio non si è cercato un modo per addolcire l’umore per i residenti, fiaccati dai lavori della costruzione dei tetti. L’offerta di accessi limitati è parsa tardiva e frutto di un ripensamento, perdendo così l’impatto emotivo su cui avrebbe potuto contare un’azione tempestiva.

Jevans rispetta il punto di vista di chi critica il progetto ma ne censura il modo con cui lo stesso viene presentato al pubblico. Hanno detto che è un parco… ma è un Golf Club che vogliamo trasformare in un parco. Hanno detto che erigeremo una costruzione di 10000 piedi quadrati, ma non hanno aggiunto che sarà soprattutto sotto il livello del suolo, rimanendo oltre il suolo per pochi metri. Sono fiduciosa, farò ogni sforzo in tal senso”, conclude Jevans.

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