Poche ore dopo la qualificazione di Daniil Medvedev alla semifinale dell’Australian Open, Gilles Cervara, il suo allenatore, ha parlato all’Équipe della vittoria sul polacco Hubert Hurkacz in cinque set. Nonostante le 16 h e 15’ trascorse in campo dall’inizio del torneo, il coach rimane positivo, ammirando le qualità combattive del suo allievo.
Sulla partita: “Daniil ha giocato un po’ troppo di fretta”
“Hubert, è un cliente davvero scomodo, è una seccatura. Onestamente non potevamo iniziare meglio. Avevo stabilito un piano: Daniil è molto bravo ad applicare determinati schemi tattici e ha funzionato subito. Avrebbe potuto vincere il primo set più comodamente. Poteva strappargli la battuta una seconda volta e invece ha perso il servizio. La cosa veramente dolorosa è perdere il servizio diretto dopo aver vinto un set. Non puoi beneficiare del vantaggio di vincere il primo se perdi subito la battuta. E questo è noioso soprattutto con un grande battitore come Hurkacz che si è impegnato molto per giocare al meglio, per adattarsi al gioco di Daniil. Dopo, Daniil secondo me ha giocato un po’ troppo velocemente e si è ritrovato a dover inseguire. Dopo aver vinto il terzo set è riuscito a prendere un distacco anche nel quarto ma poi è diventata estremamente difficile dal punto di vista fisico: i giochi al servizio di Daniil erano davvero difficili da vincere; non serviva molto bene e Hubert rispondeva sempre meglio. Quando è successo questo, non mi ha sorpreso vederlo perdere ancora la battuta.”
Sulle risorse mentali: “Tutto gli scivola addosso”
“Ai due set pari, mi sono detto che dovevamo prendere il resto come arrivava, affrontarlo. Avevo fiducia in Daniil, nelle sue qualità di combattente e in questo coraggio che ogni volta dimostra e che trovo eccezionale. Nonostante la stanchezza, è riuscito a gestire le sue energie lottando e continuando a cercare soluzioni. Allo stesso tempo, si è detto: “Se perdo, prendo l’aereo e basta“. Questo gli permette di rilassarsi, di ingannare un po’ il suo cervello per non farlo essere più nervoso. Quindi, lo vediamo dal suo atteggiamento, c’è un lato rilassato nel suo modo di giocare i punti… Tutto gli scivola addosso infatti. È perché ha questo lato combattivo, come i migliori, che gli permette di continuare a resistere. Sono come due piccoli serbatoi che si autoalimentano, uno che permette all’altro di funzionare grazie al suo rilassamento e riesce a rilasciare un pazzesco gioco in risposta (sul 3-3 del quinto). Questo è ciò che è eccezionale, una volta avvertita la possibilità di far male, questo lato omicida si è precipitato dentro e tutti i sensori sono al 2000% per essere vigili e rispondere ad un servizio a 224 km/h. Solo con una concentrazione superiore a ci si può riuscire.”
L’ultimo gioco: “Ha avuto un lampo“
“L’ultimo gioco è stato incredibile, i punti sono stati folli. Daniil ha servito bene, ottenendo due match point. Poi innanzitutto il polacco ha giocato un punto pazzesco in difesa, ma poi Daniil ha avuto un lampo e ha giocato una palla corta eseguita in modo perfetto. Durante l’ultimo set ho ammirato questo coraggio, questa forza interiore e ho detto a Daniil: ”Tu hai un cuore che batte e tu ami combattere.” Lui ha risposto: ”Sì, ma è ancora meglio quando è facile!” Gli ho detto: ”Hai questa cosa che vive in te, che ti alimenta, sei fatto così” A lui andava bene, quindi è stato divertente.”
Sulla semifinale: “Ha qualche dolore qua e là”
“Giocherà la seconda semifinale, in notturna venerdì. Avrà un giorno di riposo, quasi due. Ha del dolore, ma tutti i giocatori ce l’hanno, arrivati a questo punto del torneo. Ha delle scorie, ma speriamo ce l’abbia anche Zverev(che lo affronterà in semifinale, ndr).”
Diego Tripodi
