Binaghi al Quirinale: “Jannik e tutto il gruppo condividono valori umani che li rendono degli esempi per tutti”

Coppa Davis

Binaghi al Quirinale: “Jannik e tutto il gruppo condividono valori umani che li rendono degli esempi per tutti”

“Sanremo è Sanremo, ma è ora di tornare a lavorare” così il Presidente della FITP ospite con la Nazionale campione di Coppa Davis da Sergio Mattarella. “Con Sinner ci saranno tante altre occasioni per ritornare al Quirinale”

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Sergio Mattarella e Angelo Binaghi Davis credits Sposito/FITP
 

In occasione della visita ufficiale di Sinner e della squadra di Coppa Davis al Presidente Sergio Mattarella, Angelo Binaghi risponde alle domande dei reporter presenti esaltando il bottino di successi degli ultimi mesi ma anche delle ragazze della generazione precedente. Binaghi parla dell’importanza dei valori umani e caratteriali dei protagonisti, che oggi sono veri e propri modelli per i giovani. Lo fa con vigore ed enfasi, a costo di mettere in ombra altri atleti di peso dello sport della racchetta. Difficile non pensare alla volontà da parte sua di mandare dediche non proprio flautate a certi destinatari.

Sinner ha davanti a sé quindici anni per andare a Sanremo. Al Festival ci va chi è arrivato, Jannik è appena partito nel suo viaggio”. Chissà se Il presidente ha pensato a Matteo Berrettini, che al Teatro Ariston ci è andato due anni fa, quando ha espresso questa sua semiseria riflessione sulla questione dell’invito di Amadeus al nuovo campione di Melbourne. Il numero uno della FITP ha ripetuto i concetti di etica del lavoro e di valori umani nel rispondere alle domande dei giornalisti nel pomeriggio di giovedì primo febbraio.

Angelo Binaghi e la Nazionale Italiana di Coppa Davis credits Sposito/FITP

Non è stato affatto scontato trovare un gruppo, tanto maschile quanto femminile, così votato al sacrificio e all’impegno costante e serio.  Alla base di tutto” – continua – “ci sono proprio i valori umani che i nostri campioni condividono e che li rendono degli esempi per tutti. Abbiamo sempre puntato sulla crescita del movimento di base e quanto abbiamo raccolto ci spinge a tornare con entusiasmo sul territorio per riprendere a lavorare”. Questo atteggiamento per Binaghi sarà certamente foriero di nuovi grandi risultati: “dobbiamo continuare sul percorso tracciato, noi dietro le quinte e Sinner sul campo. Lavorare e continuamente ricavare dei feedback su quanto fatto, per proseguire se tutto va bene e riconsiderare quanto svolto se non tutto sarà andato secondo le nostre aspettative”.

Binaghi ha definito “emozionante” la giornata passata da ospiti del Presidente Mattarella, che ha sfoggiato una notevole conoscenza della materia tennistica e ha confessato di avere potuto seguire il match di domenica solo a partire dal quarto set – “meglio così per il mio umore” – ha detto il primo cittadino della Repubblica. “Il Presidente della Repubblica è un noto appassionato del nostro sport e abbiamo già avuto l’onore di riceverlo al Foro Italico. Lo sarà ancora, anche perché solo un anno fa eravamo giovani di belle speranze, mentre presto potremo dargli soddisfazioni anche maggiori”.

Il capo del tennis italiano ripercorre poi brevemente la sua storia più che ventennale (dal 2001) al vertice del nostro sport, ricordando di essere stato probabilmente “il più giovane presidente della storia, di ogni federazione sportiva”. E ringrazia, oltre alla propensione al lavoro dimostrata, anche un po’ di buona sorte. “Siamo stati fortunati” – riconosce – “ad aver avuto prima una grande generazione di atlete nel femminile nei primi quindici anni del nuovo secolo e ora un gruppo straordinario di campioni”. Binaghi colma di onori i protagonisti del movimento e nel farlo non è propriamente cavalleresco nei confronti di nomi importanti del nostro passato sportivo.

È incredibile come in questi ragazzi il talento si accompagna alla serietà; oggi c’è tantissima gente qui che li vuole incontrare. In passato punti di riferimento del genere li abbiamo avuti forse in altre discipline, per il tennis è la prima volta” – con buona pace di Pietrangeli e Panatta… Binaghi chiude estraendo la calcolatrice e spingendosi in previsioni in merito ai futuri successi di Sinner: “Sinner ha quindici anni meno di Djokovic (a dire il vero sono quattordici, ma vabbè), ogni anno ci sono quattro tornei dello Slam, la Coppa Davis, le Finals, il Foro Italico e ogni tanto le Olimpiadi.

Quindici per otto fa centotrenta (mah); ogni tanto si perde ma tutto sommato vedo 80-100 occasioni per tornare al Quirinale. Del resto, io mi sarei accontentato per il 2024 della metà delle soddisfazioni del 2023, ma dopo un mese siamo andati già oltre…”.

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