Tommy Paul e la forza del suo orologio: "Mi trasmette grande energia". E punta alle Olimpiadi

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Tommy Paul e la forza del suo orologio: “Mi trasmette grande energia”. E punta alle Olimpiadi

Il tennista americano racconta di come ha trovato “l’orologio perfetto per giocare a tennis”. Obiettivi per il futuro? “Finire i tornei con una vittoria”

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Tommy Paul - Australian Open 2024 (foto Twittwer @AustralianOpen)
 

La Bibbia ci racconta di Sansone che aveva la sua forza nei capelli, i fumetti raccontano di “Popeye” e dei suoi spinaci, in ambiti tennistici è la volta dell’orologio De Bethune di Tommy Paul. Un rapporto inscindibile che lo fa sentire potente e pieno di energia, un’improbabile fonte della sua forza.

Il 26enne americano ha affidato le sue confessioni personali al portale hauteliving.com. Attualmente è al 15° posto del ranking ATP e, a proposito del suo orologio, dice: “Questo è quello che indossavo durante lo US Open dell’anno scorso e l’Australian Open di quest’anno”, dice del DB28xs Starry Seas, un orologio placcato in argento con movimento meccanico a carica manuale, e il primo quadrante in titanio blu decorato con un cielo stellato e stelle d’oro bianco. “C’è una grande energia in questo orologio, ed è per questo che amo giocarci”, racconta Tommy Paul.

Ha sempre avuto un approccio mistico nei confronti della vita e tutto gli è cambiato all’Open del Messico ad Acapulco: “Quando ho iniziato a lavorare con De Bethune, mi hanno parlato dell’energia che trasmettono gli orologi, ma non potevo crederci, finché non ho iniziato a indossarli e ora, non posso fare a meno di indossarlo“. Lo definisce “l’orologio perfetto per giocare a tennis”, un pezzo unico che il marchio ha realizzato appositamente per lui durante la stagione sull’erba dell’anno scorso, nei colori viola e verde di Wimbledon. “Non avevo mai giocato – spiega Paul – una partita con un orologio in vita mia, ma ho preso questo e non potevo non giocarci. Alla fine vinsi le partite e l’energia che mi trasferiva mi aiutava in campo. Adesso è il mio punto di riferimento per la vita”.

Forse è superstizione, comune tra gli atleti, ma la convinzione mistica è uno strumento potente. E Paul è convinto che la DB28 Starry Seas sia stata la forza trainante per la sua risalita nel ranking e per la vittoria sul n. 2 del mondo Carlos Alcaraz al National Bank Open di Toronto dello scorso agosto. “Mi sono divertito moltissimo lì“, ricorda. “Sono arrivato in semifinale e ho battuto Alcaraz. Ho perso contro [Jannik Sinner] in semifinale, ma anche lì ho giocato una grande partita”.

Paul punta con decisione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 di quest’estate, che lui disputerà assieme ai suoi colleghi americani Taylor Fritz, Ben Shelton e Frances Tiafoe, i quali occupano tutti un posto nella Top 20 del ranking ATP.

Ho giocato – spiega Paul a proposito delle Olimpiadi – tre anni fa a Tokyo ed è stata un’esperienza strana a causa del Covid-19. Abbiamo alloggiato in un hotel insieme alla squadra di basket degli Stati Uniti – non nel villaggio – quindi non abbiamo vissuto la vera esperienza olimpica. Questo è quello che mi aspetto a Parigi: poter giocare senza tutti i protocolli Covid”.

Oltre ai giochi olimpici di Parigi ha altri obiettivi in mente: “Voglio vincere tornei e tornare a casa da campione. So che probabilmente è un obiettivo non primario, ma è così. Voglio finire i tornei con una vittoria. L’anno scorso, ogni settimana in cui giocavo, perdevo la mia ultima partita. Sono arrivato al numero 12 del mondo, quindi ho fatto abbastanza bene, ma non sono riuscito a entrare nella top 10 e questo è un altro obiettivo. Ma immagino che, se vinco i tornei, questo mi aiuterà a raggiungere la top 10, quindi i miei obiettivi vanno di pari passo ”.

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