ATP Miami: un Dimitrov d'annata manda a casa Alcaraz

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ATP Miami: un Dimitrov d’annata manda a casa Alcaraz

Grigor Dimitrov in grande spolvero liquida Carlos Alcaraz in due set. Terza semifinale negli ultimi quattro Masters 1000 per il bulgaro. Sinner ha la chance di agguantare il n. 2 ATP

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Grigor Dimitrov,- Miami 2024 (Foto Miami Open/Hard Rock Stadium)
 

[11] G. Dimitrov b. [1] C. Alcaraz 6-2 6-4

Mi ha fatto sentire come un ragazzino di 13 anni”, ha detto Carlos Alcaraz appena uscito dal campo dopo aver subito una delle sconfitte forse più inattese della sua giovane carriera. Un Grigor Dimitrov in grandissimo spolvero, forse al livello di quello che si è aggiudicato le ATP Finals nel 2017, ha sculacciato per un’ora e 33 minuti il vincitore del BNP Paribas Open di Indian Wells impedendogli di continuare la sua rincorsa al Sunshine Double e regalando a Jannik Sinner la chance di tornare da questa trasferta nordamericana con il n. 2 del ranking in tasca. Se infatti l’azzurro dovesse assicurarsi il torneo supererebbe proprio Carlos Alcaraz nella classifica di lunedì prossimo assestandosi al secondo posto, che sarebbe naturalmente il suo record personale e il record per il tennis italiano, maschile e femminile.

Con una condotta di gara aggressiva e senza flessioni di sorta ha traumatizzato Alcaraz fin dai primi games costringendolo a ripetere al suo angolo “non so che fare”. Soprattutto in risposta Dimitrov è stato davvero superlativo, aggredendo le prime e le seconde palle di Alcaraz con splendidi rovesci di “rogeriana” memoria, e aggirando sempre la palla con il diritto per caricare in avanti nei suoi game di servizio.

In semifinale Dimitrov affronterà Alexander Zverev, contro cui ha vinto solamente il primo dei loro otto incontri ufficiali, nel lontano 2014 a Basilea quando il tedesco era ancora diciassettenne.

LA PARTITA – Pronti-via, e Alcaraz ha subito la palla break nel game d’apertura, che però manca con un rovescio lungolinea che finisce appena lungo. Dimitrov presenta anche lui il suo biglietto da visita con una fiondata di rovescio vincente in risposta che propizia il break del 2-0.

Il pubblico della sessione serale inizia a partecipare allo spettacolo, godendosi la temperatura più mite della sera dopo una giornata piuttosto calda. Dimitrov è ancora nei guai sulla sua battuta, ma esce brillantemente dal 15-40, non senza qualche aiuto di Carlitos. Una terza palla break viene cancellata da un magnifico cross di diritto e due punti più tardi il tabellone dell’Hard Rock Stadium segna 3-0 per il bulgaro.

Alcaraz si diverte sempre meno, prova a cambiare la lunghezza dei colpi ma Dimitrov contra a meraviglia, ci sono due palle del 4-0 per il bulgaro, ma Carlitos dice no con uno splendido passante, e dopo mezz’ora giusta di gioco il n. 2 del mondo riesce a mettere il suo primo game a referto.

Dimitrov non molla la presa, continua a spostare l’avversario da fondocampo per costruirsi le aperture da seguire a rete e tiene i suoi turni di battuta mentre la partita diventa sempre più fisica.

Il secondo break che Alcaraz aveva scongiurato nel quarto game arriva poco dopo, e Dimitrov con un rovescio lungo linea vincente sigla un 6-2 in 48 minuti.

Nel secondo set la musica non cambia: Grigor gli schemi giusti per abbreviare gli scambi e gestisce a meraviglia i suoi turni di servizio. Alcaraz invece, è sempre più confuso, prova qualche serve and volley, ma senza troppa convinzione, e sull’1-2 combina il patatrac: un doppio fallo iniziale e un altro diritto vincente di Dimitrov confezionano il break che lancia il 4-1.

L’Hard Rock Stadium sembra quasi più tramortito di Alcaraz, e quando il successivo turno di battuta dello spagnolo si apre con l’ennesima manata vincente di rovescio per Grigor, gli spettatori nella tribuna alta organizzano un coro di sostegno per il loro beniamino.

Sulla palla del 5-1 Dimitrov manca una risposta, Alcaraz si ritrova quanto basta per tenere la battuta e poi innesca il “beast mode” per provare la rimonta. Tre manate di diritto lo portano 0-40, un errore di Grigor gli procura il contro break e in men che non si dica lo score segna 4-4.

Ma quel livello di forcing non è sostenibile per lunghi periodi, e Carlitos deve alzare un po’ il piede dall’acceleratore quanto basta per consentire a Dimitrov di tenere la battuta e andare a rispondere per il match sul 5-4. Il primo punto è un’altra risposta di rovescio vincente, di quelle che il Federer ultima versione utilizzava contro Nadal; un altro diritto vincente porta allo 0-30, e un minuto dopo si arriva a due match point. Basta il primo, perché quando il diritto incrociato di Alcaraz finisce in corridoio le braccia di Dimitrov si alzano al cielo della Florida per celebrare la più inattesa delle semifinali al Miami Open.

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