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Challenger Napoli: Nardi trionfa su Herbert e scala 20 posizioni nel ranking ATP

Prova maiuscola quella dal tennista pesarese nella finale all'ombra del Vesuvio, battuto in rimonta Herbert. Adesso, con Fognini n. 100, saranno otto gli italiani presenti top 100

Last updated: 02/04/2024 16:31
By Francesco De Salvin Published 01/04/2024
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7 Min Read
Luca Nardi

Da Napoli, il nostro inviato

[2] L. Nardi b. [8] P. Herbert 5-7 7-6(3) 6-2

Luca Nardi è riuscito a trionfare nella finale della Tennis Napoli Cup 2004. Il tennista nativo di Pesaro, infatti, ha battuto – in rimonta – il francese Pierre-Hugues Herbert al termine di una gara piuttosto combattuta. 5-7 7-6(3) 6-2 il punteggio finale. Una vittoria, quella ottenuta da Luca sulla terra rossa del capoluogo partenopeo, che catapulta il classe ‘2003 direttamente alla posizione n. 76 del ranking ATP, permettendogli così di scalare ben venti posizioni. Non solo. Con Fognini che occupa l’ultimo gradino della prestigiosa graduatoria maschile del tennis mondiale, sono ben otto gli italiani presenti fra i “Top 100” del ranking. Insomma, un momento più che entusiasmante per il movimento tennistico del belpaese. Poco da dire.

LA PARTITA – Per ciò che concerne la cronaca dell’incontro, invece, va sottolineata la crescita mentale effettuata dal buon Luca negli ultimi tempi (e non solo per la splendida vittoria conseguita contro Djokovic nel cosiddetto Tennis Paradise di Indian Wells). Al netto delle difficoltà incontrate, soprattutto nel secondo set, Nardi si è dimostrato decisamente in palla e dannatamente voglioso di far girare l’inerzia della gara dalla sua parte. Dopo un tie-break al cardiopalma, infatti, il tennista italiano ha sciorinato una serie di giocate granitiche che gli hanno permesso di imporsi in maniera netta al termine del terzo e decisivo set. Del resto, sono stati solo due i game concessi al buon Pierre-Hugues Herbert, che oggi è apparso un po’ più in soggezione rispetto al proprio avversario e di fronte ad un pubblico – quello accorso al Campo “D’Avalos” – più che caloroso nei confronti di Nardi.

Va anche sottolineato, ad onor del vero, di come il tennista trentatreenne sia stato molto vicino alla vittoria del torneo. Già. Perché dopo aver conquistato il primo set 7-5, e dopo essersi portato sul 4-3 (e sul 15-40 durante il turno di servizio dell’atleta italiano nel secondo parziale), Herbert ha sciupato ben due occasioni per portarsi ad un passo dal titolo. Va da sé, naturalmente, che da quel momento in poi sia iniziata la remuntada dell’allievo di Giorgio Galimberti. Nardi, infatti, ha prima rimesso le cose a posto sul 4-4 e poi ha trascinato il suo avversario al tie-break risolutorio, chiudendo il secondo set con il risultato di 7-3. Tutto in discesa, a quel punto, per il ventenne pesarese, che ha dominato oltremodo il terzo e decisivo set. Un trionfo, quello di Napoli, che per Luca rappresenta una sorta di ciliegina sulla torta in un periodo che lo ha visto grande protagonista. Nardi, tra l’altro, ha già fatto sapere che manterrà la sua promessa di dipingere i capelli di azzurro in onore della vittoria del torneo (e della sua fede calcistica). Tutto è bene quel che finisce bene, dunque.

Negli altri Challenger la grande sorpresa è il 19enne Adolfo Daniel Vallejo che vince a Sao Leo (Massimo Gaiba)

Festeggiano anche Pedro Martinez e Nicolas Mejia, mentre Alexander Weis in Brasile perde di un pelo la finale di doppio.

Al Challenger 75 di Sao Leo (terra battuta) la finale tra il francese Enzo Couacaud (n.231) e il 19enne paraguaiano Adolfo Daniel Vallejo si è conclusa con la vittoria a sorpresa di quest’ultimo che ha sfruttato al meglio la sua wild card. E tra l’altro con un punteggio nettissimo perché il 6-3 6-2 finale ha l’aria di una vera punizione per il 29enne francese, nativo delle Mauritius, che rimarrà per sempre famoso per essere stato protagonista della finale non disputata a Bergamo quando nel febbraio 2020 iniziò l’incubo Covid. Per il giovane Vallejo è ovviamente il primo titolo dopo che lo scorso luglio era già arrivato in finale a Santa Fe, bruscamente fermato da un Mariano Navone in stato di grazia. Per il paraguaiano la vittoria vale il nuovo best ranking alla posizione n.312 e il primato di miglior giocatore del suo paese, un primato, ad onor del vero, non particolarmente significativo, che ci ricorda come siano lontani i tempi di Victor Pecci, finalista a Parigi nel 1979 e n.9 ATP. Sarà solo il tempo a dirci se per lui fu vera gloria, infatti il ragazzo ha indubbiamente del talento ma anche tanto lavoro da fare, a cominciare dal servizio che al momento appare decisamente inadeguato.

Buon torneo in doppio per il nostro Alexander Weis che, in coppia col canadese Liam Draxi, è arrivato a giocarsi la finale, per poi perderla al super tie-break (5-7 6-3 10/8) contro gli specialisti brasiliani Demoliner/Luz.

In Messico, al Challenger 75 di San Luis Potosi (terra battuta), città capoluogo dell’omonimo distretto coi suoi 800.000 abitanti, la finale vedeva di fronte due qualificati: il colombiano Nicolas Mejia (n.444) e il cileno Matias Soto (n.170). Ha vinto quello più indietro in classifica, il 24enne Meja, che ha prevalso col punteggio di 6-1 5-7 6-2. Per lui è il secondo successo a livello Challenger, dopo un paio di finali perse nel 2021 (Orlando e Salinas), che gli permette di recuperare un centinaio di posizioni fino al n.345 ATP.

Si giocava anche in Spagna a Girona (Challenger 100, terra battuta) dove ha vinto il padrone di casa Pedro Martinez che ha battuto in finale il veterano rumeno Radu Albot (n.155 ATP) col punteggio di 7-5 6-4. Per il quasi 27enne nativo di Alzira, paesone di 40.000 abitanti nei pressi di Valencia, è il sesto titolo Challenger che gli permette di risalire al n.75 ATP, subito dietro al nostro Luca Nardi che lo precede di un paio di posizioni.


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